12 Cristiani arrestati perché hanno abbandonato la religione induista

Nel giro di 4 giorni, 12 cristiani sono stati accusati di tentata conversione fraudolenta ai sensi della legge anti-conversione dello stato dell’Uttar Pradesh, in India.

Domenica 18 luglio, 9 cristiani sono stati arrestati per aver violato la legge anti-conversione dell’Uttar Pradesh, tre giorni dopo, altri 3 cristiani sono stati arrestati a Padrauna per lo stesso motivo. Lo riporta International Christian Concern.

Nel distretto indiano di Gangapur, 25 nazionalisti indù hanno fatto irruzione in un incontro di preghiera domenica 18 luglio e hanno accusato i cristiani di adescare illegalmente gli indù per convertirsi al Cristianesimo.

Sadhu Srinivas Gautham, uno dei cristiani coinvolti, ha raccontato: “Era come se volessero uccidermi sul posto. La polizia, però, è arrivata e ci ha scortato alla stazione di polizia”.

Sadhu Srinivas Gautham e altri sei cristiani sono stati portati alla stazione di polizia e accusati di avere violato la legge anti-conversione dell’Uttar Pradesh che proibisce la conversione religiosa con “mezzi fraudolenti o legati a qualsiasi altro mezzo improprio, compreso il matrimonio”. “Ci hanno detto che dobbiamo negare la nostra fede cristiana e tornare all’induismo”, ha aggiunto Gautham.

E ancora: “L’ufficiale di polizia e i funzionari dell’amministrazione distrettuale ci hanno demonizzato dicendo che abbiamo abbandonato la religione tradizionale dell’induismo in India e abbiamo accettato una religione straniera”.

Dopo essere stati condannati a tre giorni di carcere, i 7 cristiani sono stati rilasciati su cauzione con l’accusa di aver violato almeno sei articoli del Codice indiano.

Fonte: InfoChretienne.com.