22 FEBBRAIO CATTEDRA DI SAN PIETRO APOSTOLO

PREGHIERA

Concedi, Dio onnipotente, che tra gli sconvolgimenti del mondo

non si turbi la tua Chiesa, che hai fondato sulla roccia

con la professione di fede dell’apostolo Pietro.

La cattedra di San Pietro (in latino Cathedra Petri) è un trono ligneo, che la leggenda medioevale identifica con la cattedra vescovile appartenuta a san Pietro apostolo in quanto primo vescovo di Roma e papa.

In realtà quello che si conserva è un manufatto del IX secolo, donato nell’875 dal re dei Franchi Carlo il Calvo a papa Giovanni VIII in occasione della sua discesa a Roma per la propria incoronazione a imperatore.[1]

Il trono di Carlo il Calvo poi identificato con la cattedra di San Pietro
Viene conservato come reliquia nella basilica di San Pietro in Vaticano, all’interno di una grandiosa composizione barocca progettata da Gian Lorenzo Bernini e realizzata fra il 1656 e il 1665.

Una copia della cattedra di legno si trova inoltre esposta nel Museo storico artistico – Tesoro di San Pietro, con ingresso dall’interno della basilica.

Il nome “cattedra” deriva dal termine latino cathedra, che indica la cattedra vescovile (il seggio sul quale siede il vescovo)

La festa della cattedra di san Pietro, iscritta al calendario romano generale, risale al III secolo.[2] Il Lexikon für Theologie und Kirche dice che questa festa ha avuto origine nel pasto celebrativo di un morto che era tradizionale tenere a Roma il 22 febbraio (Feralia), celebrazione simile al refrigerium che si usava tenere nelle catacombe.[3][4]

Il Calendario di Filocalo del 354 e che ha avuto origine nel 311 indica come unica data della festa il 22 febbraio.[5] Invece, nel Martirologio geronimiano, che nella sua attuale forma è del IX secolo, sono indicati due giorni di festa dedicati alla cattedra di san Pietro apostolo: il 18 gennaio e il 22 febbraio. Tutti i manoscritti di questo documento contengono un’aggiunta tardiva, secondo la quale la festa di febbraio celebrerebbe la cattedra di san Pietro ad Antiochia, per cui la festa di gennaio era associata invece con la funzione episcopale di san Pietro a Roma ed era trattata come la più importante.[5]

La festa di gennaio è stata scelta nel 1908 come primo giorno dell’Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani, che concludeva con la festa della Conversione di san Paolo il 25 gennaio.

Nella revisione del calendario romano generale operata da papa Giovanni XXIII nel 1960, sono state abolite diverse feste considerate doppioni di altre. Nel caso delle due feste della cattedra di san Pietro, è stata conservata unicamente quella di febbraio, più antica.[6] Perciò anche nell’unica forma della messa tridentina ora autorizzata come “forma straordinaria” del rito romano, quella rappresentata dall’edizione 1962 del Messale Romano, rimane soltanto la festa di febbraio. In ogni caso la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani continua ad essere celebrata negli stessi giorni del mese di gennaio, nonostante l’abolizione nel calendario romano della festa scelta come giorno iniziale.

Nel rito ambrosiano invece la celebrazione unificata è fissata al 18 gennaio, in modo da distanziarla dalla Quaresima.