Santo del giorno per il 9 febbraio: la storia di San Girolamo Emiliani

Un soldato sbadato e irreligioso per la città-stato di Venezia, Girolamo fu catturato in una scaramuccia in una città avamposto e incatenato in una prigione. In prigione Girolamo ebbe molto tempo per pensare e gradualmente imparò a pregare. Quando scappò, tornò a Venezia dove si occupò dell’educazione dei suoi nipoti e iniziò i suoi studi per il sacerdozio. Negli anni successivi alla sua ordinazione, gli eventi chiamarono di nuovo Girolamo a una decisione ea un nuovo stile di vita. La peste e la carestia hanno colpito l’Italia settentrionale. Jerome iniziò a prendersi cura dei malati e nutrire gli affamati a proprie spese. Mentre serviva i malati ei poveri, decise presto di dedicare se stesso e le sue proprietà esclusivamente agli altri, in particolare ai bambini abbandonati. Ha fondato tre orfanotrofi, un ricovero per prostitute penitenti e un ospedale.

Intorno al 1532, Girolamo e altri due sacerdoti fondarono una congregazione, i Clerks Regular of Somasca, dedita alla cura degli orfani e all’educazione dei giovani. Girolamo morì nel 1537 a causa di una malattia contratta mentre si prendeva cura dei malati. Fu canonizzato nel 1767. Nel 1928 Pio Xl lo nominò protettore degli orfani e dei bambini abbandonati. San Girolamo Emiliani condivide la sua festa liturgica con santa Giuseppina Bakhita l’8 febbraio.

Riflessione

Molto spesso nella nostra vita sembra che ci voglia una sorta di “prigionia” per liberarci dalle catene del nostro egocentrismo. Quando siamo “presi” in una situazione in cui non vogliamo essere, finalmente arriviamo a conoscere il potere liberatorio di un Altro. Solo allora potremo diventare un altro per “i prigionieri” e “gli orfani” che ci circondano.