Converte musulmani alla Fede in Cristo e viene ucciso brutalmente

In Uganda orientale, in Africa, estremisti musulmani sono accusati di avere ucciso un pastore cristiano il 3 maggio scorso, alcune ore dopo avere preso parte a un dibattito pubblico su Cristianesimo e Islam.

Il pastore Thomas Chikooma, residente nel villaggio di Komolo, nella città di Pallisa, infatti, è stato ucciso dopo essere stato invitato a un dibattito all’aperto, durante il quale convertito 14 persone, di cui 6 musulmani, alla fede in Cristo.

I musulmani della zona avevano invitato il pastore a partecipare al dibattito in un parcheggio di taxi dove avevano tenuto discussioni pubbliche per circa un mese.

Dov’è avvenuto l’omicidio

Dopo avere difeso il Cristianesimo durante il dibattito, usando la Bibbia e il Corano, e guidato la gente ad accogliere Cristo, i musulmani, arrabbiati, hanno cominciato a gridare Allah Akbar, costrigendolo ad allontanarsi dal luogo.

Un parente del pastore a Morning Star News ha raccontato: “Due motociclette, che trasportavano ciascuna due musulmani, vestiti con abiti islamici, ci hanno rapidamente aggirato. Quando ci trovavamo a 200 metri da casa, le due motociclette si sono fermate all’incrocio davanti alla scuola elementare di Nalufenya”.

L’uomo, insospettito, ha cominciato a parlare con i motociclisti e altri due uomini: “Uno di loro ha cominciato a schiaffeggiare il pastore in faccia. Io ero spaventato e sono fuggito attraverso la piantagione di manioca e sono tornato a casa”.

L’uomo è stato trovato poi in una pozza di sangue, decapitato e senza lingua. La polizia ha portato il cadavere in ospedale e ora sono in corso indagini per risalire ai responsabili.

Si tratta dell’ennesimo caso di persecuzione dei cristiani in Uganda dove vige la libertà religiosa, compreso il diritto di convertire e convertirsi. I musulmani costituiscono più del 12% della popolazione ugandese, con alte concentrazioni nella parte orientale del Paese.