A Cuba peggiora la situazione per i Cristiani, cosa sta succedendo

A luglio, esasperati dalla carenza di cibo, medicine e dalla diffusione del Covid-19 nel Paese, i cubani di tutte le fasce sono scesi in piazza. Compresi i cristiani e persino i pastori evangelici. 4 di loro sono stati arrestati, uno dei quali è tuttora detenuto. Arresti sintomatici di una situazione in deterioramento. Lo scrive PortesOuvertes.fr.

Yeremi Blanco Ramirez, Yarian Sierra Madrigal e Yusniel Perez Montajo sono stati rilasciati. Arrestati durante le proteste che hanno scosso l’isola l’11 luglio, questi 3 pastori battisti sono stati fermati dalle autorità senza poter comunicare con la propria famiglia. È stato Yusniel a essere rilasciato per primo. Il 24 luglio, Yeremi e Yarian sono riusciti a riunirsi con i loro cari. Questa è una buona notizia per i cristiani che si preoccupavano per loro. Ma sebbene liberi, le accuse contro di loro non sono state ritirate.

Sebbene Yarian sia riuscito a ritrovare la moglie e il figlioletto, non è riuscito a tornare a casa: il 18 luglio, mentre era ancora in prigione, la sua famiglia è stata cacciata dal loro alloggio. Il loro proprietario aveva ceduto alle minacce dei servizi di sicurezza. Yarian e la sua famiglia stanno attualmente in una chiesa.

Nel frattempo, un altro pastore è ancora dietro le sbarre. Lorenzo Rosales Fajardo è rinchiuso in una prigione a Santiago de Cuba. La sua famiglia non ha avuto sue notizie e sua moglie non è stata autorizzata a fargli visita.

L’ arresto di questi cristiani equivale a una persecuzione: questi pastori stavano solo filmando le manifestazioni e nulla giustificava la loro prigionia.

La situazione si sta deteriorando per i cristiani a Cuba. 4 giorni prima delle manifestazioni, i leader cristiani hanno indetto una giornata di digiuno e preghiera per il Paese. La rivista Christians Today deplora: “I leader della Chiesa, indipendentemente dalla loro denominazione, riferiscono di essere sempre più osservati, interrogati e minacciati”.

Mario Felix Lleonart Barrosso, pastore cubano esiliato negli Stati Uniti, spiega che il governo sta conducendo una campagna di “riorganizzazione” contro le chiese. Il che significa che cerca di tenerli sotto il controllo del Partito Comunista.