Apparizione: la Madonna ci spiega l’importanza dei primi Venerdì

La Santa Vergine Maria apparve diverse volte a Bruno Cornacchiola (nato nel 1913) come «Vergine della rivelazione». Il luogo delle apparizioni è divenuto oggi una meta di pellegrinaggio molto frequentata e posta sotto il controllo della Chiesa, che però non ha ancora preso una decisione definitiva. A causa del particolare significato di queste apparizioni e delle altre manifestazioni carismatiche esponiamo il caso in modo esteso. Come già citato, nella stessa grotta di Tre Fontane di Roma la Madonna era apparsa all’allora ventenne Luigina Sinapi, nel 1937.

Antefatti – Il veggente proveniva da una famiglia desolata. Egli e gli altri cinque fratelli e sorelle erano abbandonati praticamente a se stessi poiché la madre manteneva la famiglia lavorando. Bruno venne battezzato quasi per caso. A quattordici anni se ne andò di casa e visse, fino al tempo del servizio militare, come scugnizzo e vagabondo a Roma. A ventitré anni si sposò e prese parte alla guerra di Spagna, come volontario dalla parte dei rossi. In Spagna, il Cornacchiola strinse amicizia con un tedesco fanatico protestante e ritornò in Italia, come anti-papista e anticattolico, nel 1939. Ottenne un lavoro di controllore nell’azienda tranviaria; aderì al partito d’azione e ai battisti, e più tardi divenne avventista. Per molti anni si impegnò cercando di allontanare sua moglie dal cattolicesimo, incendiò tutte le immagini dei santi, e una volta perfino il crocifisso della sua sposa. Con il passare del tempo il suo atteggiamento intollerante peggiorava sempre più. Nonostante tutti i tentativi fatti da sua moglie per convertirlo, e quelli da lui stessi fatti per accontentare la moglie (come la celebrazione dei nove venerdì del Sacro Cuore), Bruno divenne uno dei più fanatici agitatori contro l’Italia cattolica e soprattutto contro la Santa Vergine Maria. Infine la moglie, per amore del marito, fu perfino costretta a ritirarsi dalla Chiesa.

Prima apparizione (12 aprile 1947) – Tre Fontane è un luogo alla periferia di Roma; la tradizione del nome si riporta al martirio e al capo decapitato dell’apostolo Paolo che rimbalzando, all’atto dell’amputazione, avrebbe battuto tre volte al suolo e nei tre punti toccati sarebbe sorta una fonte.

Il paesaggio si presta molto bene a belle escursioni e gite; il luogo è ricco di grotte naturali scavate nelle rocce che spesso divengono rifugi per i vagabondi o ospitano incontri d’amore furtivi.

Non distante dall’Abbazia trappista di Tre Fontane, un bel sabato primaverile, si recò Bruno con i suoi tre figli per fare una gita. Mentre i bambini di Bruno giocavano, egli scriveva una relazione da esporre in una conferenza, nella quale voleva dimostrare l’assoluta inesistenza della verginità e dell’Immacolata Concezione di Maria, quindi anche, secondo lui, l’assoluta infondatezza dell’Assunzione in cielo.

Improvvisamente il più piccolo dei figli, Gianfranco, per cercare la palla scomparve. Bruno, appresa la notizia dagli altri figli, si pose alla ricerca del bambino. Dopo un certo tempo trascorso in infruttuose ricerche, i tre trovarono il più piccolo che, inginocchiato dinanzi a una grotta, se ne restava estasiato ed esclamava con un filo di voce: «Bella Signora!». Poi Gianfranco chiamò gli altri due fratelli, che appena gli si accostarono caddero anch’essi in ginocchio pronunciando a fil di voce: «Bella Signora».

Frattanto Bruno continuava a chiamare i figli che non reagivano in alcun modo perché erano in uno stato di “trance”, fissati su qualcosa che egli non riusciva a vedere. Alla vista dei figli in quelle condizioni, l’uomo, indispettito e stupito, varcò la soglia della grotta e penetrò fino all’interno alla ricerca di qualcosa che non poteva vedere. Nell’uscirsene e passando dinanzi ai suoi ragazzi in trance esclamò spontaneo: «Dio salvaci!». Appena pronunciate quelle parole vide immediatamente due mani levarsi dall’oscurità che, emanando raggi pieni di luce, si dirigevano su di lui, fino a toccargli il viso. Contemporaneamente l’uomo ebbe la sensazione che quella mano gli strappasse qualcosa davanti agli occhi. Poi avvertì un dolore e chiuse gli occhi. Quando li riapri, vide una luce radiosa illuminarsi sempre più e in essa ebbe l’impressione di distinguere la figura della «bella Signora», in tutta la sua folgorante bellezza celeste. Una simile bellezza così ancestrale lasciò pieno di stupore e profondo rispetto l’incallito nemico del cattolicesimo e soprattutto del culto mariano. Bruno, di fronte a quest’apparizione celeste, si sentì immerso in una soave letizia come mai prima d’ora la sua anima aveva avuto modo di conoscere.

Nell’apparizione stupenda la Madre di Dio portava una tunica di color bianco raggiante, tenuta intorno ai fianchi da una cintura rosa e un velo verde sul capo che scendeva fino al suolo lasciando sciolti i capelli neri. La Mamma del Redentore poggiava i suoi piedi nudi su una roccia di tufo. Nella mano destra teneva un libro grigio piccolo che stringeva al petto con la mano sinistra. Mentre l’uomo era così assorto in quella contemplazione udì levarsi una voce nell’aria: «Io sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti. Adesso basta! Entra nel santo ovile. Il Dio promesso è, e resta immutabile: i nove venerdì del santo Cuore, che tu hai celebrato, spinto dall’amore della tua moglie fedele prima che tu prendessi definitivamente la via dell’errore, ti hanno salvato».