Caritas, Croce Rossa offrono rifugio sicuro ai senzatetto di Roma in pieno Covid

Nel tentativo di fornire riparo e aiuti immediati alle persone che vivono per strada a Roma, cercando anche di frenare la diffusione del coronavirus, la Caritas diocesana e la Croce Rossa italiana hanno avviato prima un centro di sperimentazione e accoglienza temporanea per i nuovi arrivati. vanno a rifugi regolari.

La nuova offerta “rappresenta un servizio innovativo che funziona come un hub centrale, un anello mancante” per i nuovi referral che arrivano dalle strade, in modo che abbiano un luogo sicuro da testare per COVID-19 e isolato se necessario – servizi che non possono essere garantiti nei rifugi e nelle strutture stabilite a Roma, ha detto un comunicato stampa congiunto del 7 gennaio.

In questo modo, la salute pubblica può essere salvaguardata e allo stesso tempo accoglie e aiuta in sicurezza le persone in condizioni di estrema povertà prima che possano accedere ai numerosi servizi offerti dalle parrocchie e dai volontari che normalmente intensificano ed espandono il loro raggio d’azione nei mesi invernali, ha affermato.

Il nuovo servizio di “pre-accoglienza”, avviato il 7 gennaio, può ospitare 60 persone alla volta. Possono ricevere test per COVID-19 e avere un rifugio sicuro e adeguato necessario per un isolamento o una quarantena di 10 giorni prima di dirigersi verso rifugi a lungo termine, ostelli e centri parrocchiali.

Il nuovo servizio è offerto presso il rifugio Caritas situato nella stazione centrale di Roma Termini. Il rifugio Don Luigi Di Liegro ha dovuto chiudere temporaneamente all’inizio di ottobre dopo che quasi la metà dei suoi 72 residenti è risultata positiva al COVID-19. Un secondo ciclo di test più tardi quello stesso mese ha rivelato un numero ancora maggiore di infezioni.

Circa 180 persone vivevano nel rifugio a novembre, si legge nel comunicato stampa di gennaio, e sono state trasferite in due strutture separate a dicembre in modo che il rifugio possa ora essere utilizzato come centro di ricovero e screening per prevenire la diffusione di infezioni e innescare focolai nei diversi strutture abitative in tutta Roma.

Padre Benoni Ambarus, responsabile della Caritas di Roma, ha affermato nel comunicato che la nuova iniziativa è “modesta” rispetto alle enormi necessità. Ma, ha detto, volevano “mostrare come è possibile canalizzare le energie del mondo della chiesa e dei volontari”.

“Come ci ha ricordato il nostro vescovo, Papa Francesco, le cose andranno meglio nella misura in cui, con l’aiuto di Dio, lavoreremo insieme per il bene comune, concentrandoci su coloro che sono i più deboli e svantaggiati”, ha detto.