Come gli Angeli Custodi possono aiutarti nel quotidiano

Ci sono angeli cuochi, agricoltori, traduttori… Qualunque lavoro sviluppi l’essere umano loro lo possono svolgere, quando Dio lo permette, soprattutto con coloro che li invocano con fede.

Nella vita di san Gerardo della Maiella si racconta che, essendo stato incaricato di cucinare per la comunità, un giorno, dopo la comunione, andò in cappella e rimase tanto estasiato che, avvicinandosi l’ora del pranzo, un confratello andò a cercarlo per dirgli che ancora non era stato acceso il fuoco in cucina. Lui le rispose: Gli angeli vegliano su di essa. Suonò la squilla del pranzo e trovarono tutto pronto e a posto(61). Qualcosa di simile mi ha raccontato una religiosa contemplativa italiana: Ci trovavamo io e la mia consorella Maria in un villaggio di Valencia (Venezuela), per alcuni giorni nella casa parrocchiale, poiché il paese non aveva un parroco e il vescovo ci aveva prestato la casa per il tempo necessario a trovare un terreno sul quale costruire il monastero.

Suor Maria era nella cappella e preparava le antifone della liturgia; io era intenta a preparare il pranzo. Alle 10 della mattina mi chiamò perché ascoltassi la sua composizione musicale. Il tempo trascorse senza rendermi conto e pensai alle stoviglie che ancora non avevo lavato e all’acqua che stava ormai bollendo… Erano le 11 e 30 e alle 12 avevamo la recita dell’ora sesta e poi il pranzo. Quando tornai preoccupata in cucina, restai di stucco: le stoviglie erano pulite e e le pietanze cotte al “punto giusto”. Tutto pulito e le sgroglie nel sacco della pattumiera, l’acqua in procinto di bollire… Restai stupita e commossa. Chi fece questo mentre ero in cappella con la sorella Maria, se in Comunità eravamo solo in due e nessuno aveva potuto entrare? Quanto ringraziai il mio angelo che sempre invoco! Ero assolutamente certa che questa volta era stato lui ad agire in cucina! Grazie angelo custode!

Sant’Isidoro lavoratore andava a messa tutti i giorni e lasciava il campo e i buoi alla cura degli angeli e, quando tornava, il lavoro era fatto. Sicché un giorno il suo padrone andò a vedere cosa accadeva, poiché gli avevano detto che Isidoro andava a messa tutti i giorni tralasciando il lavoro. Il padrone “vide”, secondo alcuni, due angeli lavorare con i buoi e rimase ammirato.

San Padre Pio da Pietrelcina diceva: Se la missione degli angeli guardiani è grande, quella del mio è certamente più grande, perché deve farmi da professore e spiegarmi altre lingue(62).

Nel caso di alcuni santi confessori, l’angelo ricordava loro i peccati dimenticati dai penitenti, come è riportato nella vita di san Pio da Pietrelcina e del santo Curato d’Ars.

Nella vita di san Giovanni di Dio e di altri santi si racconta che quando questi non potevano accudire ai loro compiti ordinari perché in estasi, o dediti alla preghiera, o fuori casa, i loro angeli assumevano le loro sembianze e li supplivano.

La venerabile Maria di Gesù Crocifisso afferma che, quando vedeva gli angeli delle consorelle della sua comunità, li vedeva con le sembianze delle sorelle che custodivano. Avevano il loro volto, ma con una grazia e una bellezza celestiale(63).

Gli angeli ci possono fornire un’infinità di servizi e fanno molto di più di quello che ci si immagina, benché non li vediamo e non ne siamo coscienti. Ad alcuni santi, come santa Gemma Galgani, quando era malata, il suo angelo porgeva una tazza di cioccolata o altro che la sollevasse, l’aiutava a vestirsi e le portava le lettere in posta. Le piaceva giocare con il suo angelo a vedere chi dei due pronunciava con più amore il nome di Gesù e lei “vinceva” quasi sempre. Talvolta gli angeli agiscono, ispirati da persone buone, e svolgono certi lavori che hanno loro commissionato.

Padre José Julio Martìnez racconta due fatti storici che gli raccontò una signorina dell’Istituto Teresiano, professoressa di un collegio di Castiglia (Spagna), il primo personale, il secondo per testimonianza: Doveva viaggiare da Burgos a Madrid, portando la valigia e due pacchetti di libri abbastanza pesanti. Siccome allora i treni circolavano pieni di passeggeri, aveva un po’ di paura a viaggiare con quel bagaglio tanto pesante e con la preoccupazione di non trovare un posto vuoto. Quindi pregò il suo angelo custode: “Va’ in stazione, perché il tempo stringe, e aiutami a trovare un posto libero”. Quando arrivò alla banchina, il treno era in partenza e pieno di passeggeri. Ma da un finestrino uscì una voce soave che le disse “Signorina, avete molti bagagli. Ora scendo per aiutarvi a portar su le sue cose”.

Era un signore piuttosto anziano, dallo sguardo trasparente e bonario, si avvicinò a lei sorridente, come se l’avesse conosciuta da tanto tempo e la aiutò a portar su i pacchetti, dopodiché le disse che aveva un compito per lei. Le disse: “Io non parto con questo treno. Mi trovavo a passare su questa panchina e mi saltò in testa l’idea che per caso sarebbe arrivata più tardi una persona che non avrebbe trovato posto. Allora ebbi la buona idea di salire sul treno e occupare un sedile. Così questo sedile ora è per voi. Addio, signorina, e buon viaggio”. Quell’anziano, col suo sorriso bonario e il suo sguardo dolce, si congedò dalla teresiana e si perdette tra la gente. Lei riuscì solo a dirgli: “Grazie, mio angelo custode”.

Un’altra mia compagna era professoressa in un collegio di Palma di Majorca e ricevette la visita di suo padre. Tornando verso il battello per raggiungere la penisola, l’uomo avvertì un malessere. La figlia lo raccomandò al suo angelo e all’angelo custode di suo padre affinché lo proteggessero durante il viaggio. Per questo si sentì molto felice quando pochi giorni dopo ricevette la lettera di suo padre nella quale scriveva: “Figlia, quando presi posto sul battello, mi sentii male. Un sudore freddo coprì la mia fronte ed ebbi paura di essermi ammalato. In questo frangente mi si avvicinò un passeggero distinto e amorevole che mi disse: “Mi pare che lei sia un po’ malato. Non si preoccupi sono un medico, vediamo il polso…”

Mi curò magnificamente e mi fece una puntura efficace.

Quando arrivammo al porto di Barcellona mi disse che non poteva prendere lo stesso treno mio, ma mi presentò ad un suo amico che prendeva proprio il mio treno e gli chiese di accompagnarmi. Questo amico era tanto nobile e generoso come il medico, e non mi lasciò finché non entrai in casa. Ti racconto questo affinché tu stia tranquilla e veda quante persone buone Dio ci pone sul cammino della nostra vita.

Riassumendo, gli angeli sono pronti a servirci, proteggerci e aiutarci nel nostro cammino di vita. Affidiamoci a loro e tutto con il loro aiuto sarà più facile e celere.