Descrizione dell’inferno, purgatorio e Paradiso dalla Madonna di Medjugorje

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Gesù ha permesso alla Santissima Madre di venire in questi ultimi decenni in mezzo a noi con una presenza pro­lungata e straordinaria perché l’umanità si sta dirigendo ver­so il baratro dell’inferno. La Madonna è Madre della Chiesa, Madre dell’umanità, non può abbandonarci, non può rima­nere impassibile in Cielo assistendo alla dannazione eterna di milioni di suoi figli.

Deve intervenire, è un dovere suo, è l’Amore di Dio che La colma e La spinge ad intervenire, è questo il suo ruolo di Mediatrice di Grazie, di Corredentrice dell’umanità.

La Madonna ci ama, suo unico motivo è di salvarci, ri­portarci a Gesù. Lei ci ama indipendentemente dai nostri meriti, non ci condanna, perché fino all’ultimo istante cerca di portarci a suo Figlio. La Vergine Maria è la Misericordia di Dio, ma non può fare nulla quando l’uomo rifiuta Dio e sceglie l’inferno, a causa dei peccati.

Santa Faustina Kowalska nei suoi scritti parla di una esperienza straordinaria. La trascrivo: “Oggi sotto la guida di un Angelo, sono stata negli abissi dell’inferno, È un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosa­mente grande. Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l’inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi di coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l’anima, ma non l’annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale acceso dall’ira di Dio; la quinta pena è l’oscurità continua, un or­ribile soffocante fetore, e benchè sia buio i demoni e le ani­me dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia continua di satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l’odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei sensi. Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremen­da e indescrivibile. Ci sono delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si differenzia dall’altro.

Sarei morta alla vista di quelle orribili torture, se non mi avesse sostenuta l’Onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l’e­ternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinchè nessun’a­nima si giustifichi dicendo che l’inferno non c’è. I demoni hanno dimostrato un grande odio contro di me, ma per ordi­ne di Dio hanno dovuto ubbidirmi. Quello che ho scritto è una debole ombra delle cose che ho visto. Una cosa ho nota­to e cioè, che la maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che ci fosse l’inferno”.

Che ne pensi?

Non è da invidiare quella persona che è lontana da Gesù e vive nell’agiatezza e nel benessere esagerato o, comunque, conduce una vita lussuosa, apparentemente piena di salute e raggiante di falsa felicità, mentre rifiuta Dio. Si sta prepa­rando la sua condanna.

Quindi, non sono da invidiare gli sportivi famosi e ricchi ma senza Dio, la gente dello spettacolo famosa e ricca ma senza Dio, tutti quelli che hanno fame di denaro e sete di protagonismo e sono senza Dio. Neanche quelle persone che vogliono ottenere denaro in modo illecito e vivono con l’u­nico pensiero di ammassare ricchezze.

“La maggior parte degli uomini, quando muore, va in Purgatorio. Un numero pure molto grande va all’inferno. Soltanto un piccolo numero di anime va direttamente in Pa­radiso. Vi conviene rinunciare a tutto pur di essere portati direttamente in Paradiso al momento della vostra morte”. Questo lo ha detto la Madonna il 2 novembre 1983.

Alla luce della Fede dobbiamo commiserare tutta questa gente che per alcuni anni di popolarità, ricchezza, vita sfre­nata e immorale, cadrà come mele marce dentro l’inferno e non ne uscirà mai più. Per l’eternità. Barattano l’oro con il piombo, in questa vita hanno tutte le possibilità per incon­trare Gesù, il vero Bene, ma preferiscono alcuni anni di im­moralità e di depravazione infernale per finire dopo questa vita nel luogo più orribile. Si consideri, però, che vivono già qui il loro inferno, altro che essere famosi e ricchi.

La ricchezza economica non ha mai dato pace e felicità, né equilibrio o saggezza. Cercare con tutte le forze il denaro o il successo superbo, significa non avere l’amicizia con Ge­sù, non appartenere a Lui, non vivere da cristiani. Significa cadere nell’idolatria del vitello d’oro, innalzare a divinità il denaro, il sesso, il successo. E quanti sono i giovani oggi pri­vi di valori morali che cercano disperatamente il successo e il denaro, e vivono nella trasgressione totale?

Sono ubriachi di nulla, pieni di vuoto. Ragazzi e ragazze che stanno consumando la vita dietro mode inconsistenti, dietro ideali falsi e maledetti, dietro la superbia che li gover­na e li conduce nel baratro. Giovani che potrebbero diventa­re come Angeli dinanzi Gesù Eucaristia, si trasformano in demoni nelle discoteche dove c’è prostituzione e droghe; si annullano in certi concerti a gridare adorazione totale verso un artista, solo perché canta o stornella qualcosa; dicono che il loro sogno è diventare veline o star del cinema o dello spettacolo, comunque, vogliono diventare famosi a qualun­que costo; si legge sui quotidiani che pur di apparire in qual­che spettacolo, le ragazze sono pronte a mostrarsi nude o a fare cose ancora più immorali. Per un momento di illusoria esultanza televisiva.

E poi? Si cade sempre più giù moralmente, i peccati si sommano a peccati e la persona diventa facile preda di sata­na, perché vive in una condizione spirituale simile a satana.

Meditiamo bene queste parole della Madonna del 25 lu­glio 1982: “Oggi molti vanno all’inferno. Dio permette che i suoi figli soffrano nell’inferno perché hanno commesso colpe gravissime e imperdonabili. Coloro che vanno all’in­ferno non hanno più possibilità di conoscere una sorte mi­gliore. Le anime dei dannati non si pentono e continuano a rifiutare Dio. E lì lo maledicono ancor più di quanto non facessero prima, quando erano sulla terra. Diventano parte dell’inferno e non vogliono essere liberate da quel luogo”.

Più una persona commette peccati e più deturpa l’imma­gine di Dio impressa in essa, perché i peccati abbruttiscono l’anima, la rendono orribile, avversaria di Dio, le fanno per­dere la bellezza e l’unione con Dio. L’intelletto diventa sempre più accecato, incapace di desiderare il bene, non ha la capacità di pensare cose buone. È radicato nel male, orientato solo verso il male, a compiere opere malvagie.

Il danno spirituale che scaturisce da una condotta equi­voca, è gravissimo. Quando il cristiano vive disordinata­mente e perde il senso del peccato, gradualmente si allonta­na dalla Luce di Dio e si immerge nelle tenebre, non riuscen­do più a distinguere il vero dal falso. In questo stato spiri­tuale, perde la fedeltà a Gesù, inventa un suo vangelo e cammina nella corruzione. Portando molti altri in questo tene­broso burrone. Questa infedeltà tenebrosa colpisce e cor­rompe la persona: la mentalità, le scelte, il linguaggio, l’e­quilibrio. Chi vive intenzionalmente nell’infedeltà a Gesù, diventa anche bugiardo, ipocrita, insensibile, avverso a Dio.

Chi commette molti peccati è incapace di avere pensieri buoni, non c’è amore verso Dio né verso il prossimo. I ripe­tuti peccati rendono la persona sempre più avversaria di Dio, perché i peccati portano gli stessi sentimenti di satana: odio, vendetta, disonestà, falsità, malvagità, perversità, avversione a Dio e al sacro. Si compie tutto contro Dio. Il contrario…

È inutile pretendere una vita onesta da chi è radicato nel male, perché non riesce a vedere e desiderare il Bene.

È pieno di spirito satanico e non può percepire l’Amore di Dio, il rispetto del prossimo, la pratica delle virtù cristia­ne. Anzi, rifiuta e rifugge tutto questo. Nella sua mente c’è la mentalità di satana che governa e conduce verso la più grande avversione a Dio.

Per comprendere meglio il potere di satana sulla persona, è opportuno leggere l’ampia trattazione che ho fatto nel mio libro Infine il mio Cuore Immacolato trionferà.

Più peccati significa che la persona diventa sempre più incapace di resistere alle tentazioni e ai desideri immorali. Più peccati comporta la perdita del controllo della pro­pria volontà, sempre più indirizzata a scegliere solo ciò che diletta i sensi: quindi, soddisfare ogni forma di perversione. Più peccati rendono la persona intellettualmente incapa­ce di percepire l’idea di Dio Amore, che è anche esigente, così aumenta il distacco da Lui proporzionatamente ai pec­cati che si commettono. Come la pratica delle virtù avvicina fortemente a Dio fino alla trasfigurazione in Dio, così com­mettere peccati allontana fortemente da Dio fino alla trasfi­gurazione in satana. L’ anima diventa immagine di satana.

Si vedono e si conoscono nel mondo persone, che sem­brano demoni incarnati.

Sappiamo che tante persone agiscono e pensano come se fossero loro stesse dei demoni, in realtà sono ricolmi dello stesso spirito di satana. Ma la Madonna è venuta a Medju­gorje anche per chi vive in piena opposizione a Dio: “… an­che chi ha fatto molto male durante la vita terrena può an­dare in Cielo, se alla fine della vita si pente sinceramente dei suoi peccati, si confessa e si comunica” (24 luglio 1982).

Qui, però vale la pena ricordare la parabola del ricco epu­lone e del povero Lazzaro: il primo, aveva goduto in vita di tante ricchezze e aveva sperperato in feste le ricchezze e la sua dignità; il secondo, nella vita aveva conosciuto solo tota­le povertà e disprezzo dalla gente, rimaneva dietro la porta del ricco con la speranza che potesse ricevere almeno le bri­ciole che cadevano dall’abbondante mensa del ricco.

Per la legge della retribuzione, il Signore Gesù al termi­ne della vita di ognuno di noi, darà il premio a chi merita, a chi non merita chiude la porta del Paradiso e l’anima si allontana dalla sua presenza, perché non può sostenere lo sguardo di Lui, a causa del suo stato di peccato oramai im­mutabile. E si getta nell’inferno.

Come si vive, così si muore. E se si muore non in Grazia di Dio, non ci sarà altra destinazione se non l’orrore e le tre­mende punizioni dell’inferno. Non dimentichiamo le parole della Madonna: “Un numero molto grande di uomini va all’inferno” (2 novembre 1983).

In questa vita decidiamo quale sarà la nostra destinazio­ne futura: o nella felicità del Paradiso o nelle tenebre del­l’inferno. Per l’eternità, significa per miliardi e miliardi di anni, senza ime, appunto eternamente.

Quando il ricco epulone chiede un sorso di acqua, gli vie­ne negata, perché in vita aveva goduto di molti beni, rifiutando al povero Lazzaro anche le briciole della sua tavola. Proprio al ricco epulone condannato all’inferno viene detto: “Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti” (Lc 16,25).

Queste parole di Gesù cadono nel vuoto se dette agli uo­mini di oggi, in quanto la maggior parte vive talmente immersa nei peccati, da non avere più la capacità di render­si conto della propria gravissima condizione spirituale, simi­le a quella dei demoni.

L’uomo di oggi senza Dio è dominato da una grande su­perbia, dall’idea di essere lui stesso dio, come una divinità superiore alle altre.

Chi pensa oggi al Giudizio che ognuno di noi riceverà dal Signore Gesù? La Madonna è venuta a Medjugorje per ricor­darcelo, ma non ci ha parlato solo di inferno o di punizioni, al contrario, la presenza della Madonna è un segno di spe­ranza, è una presenza misericordiosa, ci ricorda che Dio è Amore, Gesù vuole salvare tutti e ci invita alla conversione.

Ecco perché la Madonna è apparsa per lungo tempo a Medjugorje, Lei vuole salvare addirittura tutto il mondo, tutti i giovani, ci richiama all’adorazione di Gesù, ma chi è contro Dio, nega e combatte anche Medjugorje.

Fonte: PERCHE’ LA MADONNA APPARE A MEDJUGORJE Di Padre Giulio Maria Scozzaro – Associazione cattolica Gesù e Maria.; Intervista a Vicka di Padre Janko; Medjugorje gli anni ’90 di Suor Emmanuel; Maria Alba del Terzo millennio, Ares ed. … ed altri ….
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