Devoziona alla Madonna: ecco perché i miracoli di Lourdes sono veri


Dott. FRANCO BALZARETTI

Membro Titolare del Comitato Medico Internazionale di Lourdes (CMIL)

Segretario Nazionale Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI)

LE GUARIGIONI DI LOURDES: TRA SCIENZA E FEDE

Tra i primi ad accorrere alla grotta di Massabielle, c’è anche Catherine Latapie, una povera e rude contadina, che non era neppure credente. Due anni prima, cadendo da una quercia, si era prodotta una lussazione all’omero destro: le due ultime dita della mano destra erano rimaste paralizzate, in flessione palmare, per lo stiramento traumatico del plesso brachiale. Catherine aveva sentito parlare della fonte prodigiosa di Lourdes. Arriva, nella notte del 1° marzo 1858, alla grotta, prega e poi si avvicina alla fonte e, mossa da un’improvvisa ispirazione, vi immerge la mano. Immediatamente le sue dita riprendono i loro naturali movimenti, come prima dell’incidente. Rapidamente rientra a casa, e la sera stessa dà alla luce il suo terzo figlio Jean Baptiste che, nel 1882, diventerà sacerdote. Ed è proprio questo particolare che ci permetterà di accertare il giorno esatto della sua guarigione: in assoluto la prima delle guarigioni miracolose di Lourdes. Da allora si sono registrate più di 7.200 guarigioni.

Ma perché tanto interesse per i miracoli di Lourdes? Perché solo a Lourdes è stata istituita una Commissione Medica Internazionale (CMIL) per la verifica delle guarigioni inspiegabili? E… ancora: c’è un avvenire scientifico per le guarigioni di Lourdes? Sono solo alcune delle tante domande, che mi vengono spesso rivolte da amici, conoscenti, uomini di cultura e giornalisti. Non è facile rispondere a tutti questi quesiti ma cercheremo comunque di fornire almeno qualche elemento utile che possa aiutarci a dissipare qualche dubbio e a comprendere meglio il “fenomeno” delle guarigioni di Lourdes.

E qualcuno, un po’ provocatoriamente, mi domanda: “Ma avvengono ancora i miracoli a Lourdes?” Anche perché sembra quasi che le guarigioni di Lourdes siano diventate più rare e più difficili da dimostrare.

Tuttavia se siamo attenti alle più recenti tendenze culturali-religiose ed ai mezzi di informazione, possiamo invece rilevare un dilagare di convegni, giornali, trasmissioni televisive, libri e riviste che si occupano di miracoli.

Possiamo quindi affermare che il tema dei miracoli continua a fare audience. Ma dobbiamo anche constatare che, nel giudicare questi fenomeni soprannaturali, si ricorre spesso ad alcuni stereotipi: la negazione positivi­sta, la credulità fideista, l’interpreta­zione esoterica o paranormale etc… Ed è qui che in­tervengono i medici, talvolta interpellati, magari anche a sproposito, per «spiegare» tali fenomenologie, ma che comunque risultano poi indispensabili per la constatazione della loro autenticità.

Ed ecco che, fin dalle prime apparizioni, la medicina ha sempre giocato un ruolo fondamentale per Lourdes. In primo luogo nei riguardi di Bernadette, quando una commissione medica presieduta dal dr. Dozous, medico di Lourdes, ne constatò l’integrità fisica e mentale, così come, in seguito, nei riguardi delle prime persone che avevano beneficiato della grazia della guarigione.

Ed il numero di persone guarite continuava a crescere incredibilmente, per cui, di ogni caso segnalato, era necessario discernere accuratamente l’oggettivo e ilsoggettivo.

E infatti fin dal 1859 il prof Vergez, professore associato della Facoltà di Medicina di Montpellier, era stato preposto ad uno scrupoloso controllo scientifico delle guarigioni.

Gli succedette poi il dr. De Saint-Maclou, nel 1883, che fondò il Bureau Médical, nella sua struttura ufficiale e permanente; aveva infatti intuito che, per ogni fenomeno soprannaturale, era indispensabile una conferma scientifica. Ne continuava poi l’opera il dr. Boissarie, altra figura molto importante per Lourdes. E sarà proprio sotto la sua presidenza che Papa Pio X chiederà di “sottoporre a processo ecclesiastico” le guarigioni più eclatanti, per essere, eventualmente, riconosciute come miracoli.

Allora la Chiesa disponeva già di una “griglia di criteri” di ordine medico/religioso per il riconoscimento miracoloso delle guarigioni inesplicabili; criteri stabiliti nel 1734 da un autorevole ecclesiastico, il Cardinale Prospero Lambertini, Arcivescovo di Bologna e che stava per diventare Papa Benedetto XIV:

Ma intanto gli straordinari progressi della medicina richiedevano un approccio multidisciplinare e, sotto la presidenza del prof. Leuret, veniva istituito, nel 1947, il Comitato Medico Nazionale, costituito da specialisti universitari, per un controllo più rigoroso ed indipendente. Successivamente nel 1954, Mons. Théas, Vescovo di Lourdes, volle dare a questo comitato una dimensione internazionale. Nasceva così il Comitato Medico Internazionale di Lourdes (CMIL); che è attualmente composto da 25 membri titolari permanenti, ognuno competente nella propria disciplina e specializzazione. Tali membri sono, per statuto, permanenti e provenienti da tutto il mondo ed ha due presidenti, in considerazione alle due valenze teologica e scientifica; è infatti presieduto dal Vescovo di Lourdes e da un co-presidente medico, scelto tra i suoi membri.

Attualmente il CMIL è presieduto da mons. Jacques Perrier, Vescovo di Lourdes, e dal prof. Francois-Bernard Michel di Montpellier, luminare di fama mondiale.

Nel 1927 è stata anche creata, da parte del dott. Vallet, un’Associazione dei Medici di Lourdes (AMIL) che, attualmente, è costituita da circa 16.000 iscritti, di cui 7.500 italiani, 4.000 francesi, 3.000 inglesi, 750 spagnoli, 400 tedeschi etc…

Oggi, che si è notevolmente ampliato il ventaglio degli accertamenti diagnostici e delle possibili terapie, risulta ancor più complessa la formulazione di un parere positivo da parte del CMIL. Per cui nel 2006 è stato proposto un nuovo metodo di lavoro per snellire il lungo e complesso iter, che viene seguito. Tuttavia è bene sottolineare che questo nuovo metodo di lavoro snellisce l’iter, senza comunque apportare alcuna modifica ai criteri canonici della Chiesa (del card. Lambertini)!

Tutti i casi segnalati, prima di essere esaminati dal CMIL devono comunque seguire una procedura molto precisa, rigorosa ed articolata. Il termine procedura, con il suo riferimento giudiziario, non è affatto casuale, in quanto si tratta di un processo vero e proprio, finalizzato ad un giudizio definitivo. In questa procedura sono interessati, da una parte, i medici e da un altro lato l’autorità Ecclesiastica, che devono interagire in sinergia. Ed infatti, contrariamente a quanto si crede, un miracolo non è solamente un fatto sensazionale, incredibile ed inspiegabile, ma implica anche una dimensione spirituale. Così, per essere qualificata come miracolosa, una guarigione deve ottemperare a due condizioni: che avvenga secondo delle modalità straordinarie e imprevedibili, e che sia vissuta in un contesto di fede Sarà perciò indispensabile che si crei un dialogo tra la scienza medica e la Chiesa.

Ma vediamo più in dettaglio il metodo di lavoro seguito dal CMIL per il riconoscimento delle guarigioni inspiegabili, che viene convenzionalmente suddiviso in tre stadi successivi.

La prima tappa è la dichiarazione (volontaria e spontanea), da parte della persona che ritiene di aver ricevuto la grazia di una guarigione. Per la constatazione di tale guarigione, cioè il riconoscimento del «passaggio da uno stato patologico accertato ad uno stato di salute». E qui assume un ruolo essenziale il Direttore del Bureau Médical, attualmente è (per la prima volta) un italiano: il dott. Alessandro De Franciscis. Questi ha il compito di interrogare ed esaminare il/la paziente, e di mettersi in contatto con il medico del pellegrinaggio (se fa parte di un pellegrinaggio) o con il medico curante.

Egli dovrà quindi raccogliere tutta la documentazione necessaria per stabilire se ci siano tutti i requisiti necessari e si possa quindi constatare un’effettiva guarigione.

E così il Direttore del Bureau Médical, se il caso è significativo, convoca una consulta medica, alla quale sono invitati a partecipare tutti i medici presenti a Lourdes, di qualsiasi provenienza o convinzione religiosa, per poter esaminare collegialmente la persona guarita e tutta la relativa documentazione. E, a questo punto, si potranno quindi classificare queste guarigioni o «senza seguito», o vengono tenute «in standby (attesa)», se manca la necessaria documentazione, mentre i casi sufficientemente documentati potranno essere registrati come«guarigioni constatate» e da convalidare, per cui passeranno ad un secondo stadio. E quindi solo nei casi, in cui sia stato espresso un parere positivo, il dossier verrà poi trasmesso al Comitato Medico Internazionale di Lourdes.

A questo punto, e siamo al secondo stadio, i dossiers delle «guarigioni constatate» vengono presentati ai membri del Comitato Medico Internazionale di Lourdes (C.M.I.L.), nel corso della loro riunione annuale. Essi sono motivati dalle esigenze scientifiche, peculiari della loro professione e seguono quindi il principio di Jean Bernard : “quel che non scientifico non è etico”. Per cui, anche se credenti (e…a maggior ragione se lo sono!), nei loro dibattiti non viene mai meno il rigore scientifico

Come nella ben nota parabola del Vangelo il Signore ci chiama a lavorare nella sua«vigna ». Ed il nostro compito non è sempre facile, ma soprattutto a volte è un compito un po’ ingrato, in quanto il metodo scientifico da noi utilizzato, del tutto sovrapponibile a quello delle società scientifiche, delle cliniche universitarie e ospedaliere, è finalizzato ad escludere ogni possibile spiegazione scientifica ad eventi eccezionali. E questo avviene però nel contesto di storie umane, talora molto toccanti e commoventi, che non ci possono lasciare insensibili. Tuttavia noi non possiamo farci coinvolgere emotivamente, ma al contrario siamo tenuti a svolgere con estremo rigore ed intransigenza il compito che ci è affidato dalla Chiesa

A questo punto, se la guarigione viene considerata particolarmente significativa, si provvede ad incaricare un membro del CMIL a seguire il caso, procedendo ad un colloquio e ad un approfondito esame clinico completo della persona guarita e del suo dossier, avvalendosi anche del consulto di specialisti ad esperti esterni particolarmente qualificati e di chiara fama. L’obiettivo è di ricostruire tutta la storia della malattia; valutare adeguatamente la personalità del/della paziente, al fine di escludere eventuali patologie isteriche o deliranti, per giudicare oggettivamente se questa guarigione risulti effettivamente eccezionale, per la normale evoluzione e prognosi della patologia iniziale. A questo punto tale guarigione potrà essere classificata senza seguito, oppure giudicata valida e «confermata».

Si passa quindi ad un terzo stadio: guarigione inspiegabile e conclusione dell’iter. La guarigione viene sottoposta a perizia dal CMIL, quale organo consultivo, incaricato di stabilire se la guarigione sia da ritenersi “non spiegabile”, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche. E quindi si provvede ad un attento e scrupoloso riesame collegiale del dossier. Il pieno rispetto dei Criteri di Lambertiniassicurerà poi che ci si trova, ovvero non ci si trova, di fronte ad una guarigione completa e duratura di una malattia grave, incurabile e con prognosi molto sfavorevole, sopravvenuta in modo rapido, cioè istantaneo. E si procede quindi ad un voto segreto!

Se l’esito della votazione è favorevole, con la maggioranza di due terzi, il dossier viene trasmesso al Vescovo della Diocesi di provenienza della persona guarita, che è tenuto a costituire un comitato ristretto medico-teologico locale e, dopo il parere di questo comitato, il Vescovo decide o si astiene dal riconoscere il carattere “miracoloso” della guarigione.

Ricordo che una guarigione, per essere considerata miracolosa, deve sempre rispettare due condizioni:

essere una guarigione inspiegabile: un evento straordinario (mirabilia);
riconoscere un significato spirituale a questo evento, da attribuire all’intervento speciale di Dio: è il segno (miracula).

Come dicevo, qualcuno si domanda se avvengono ancora i miracoli a Lourdes? Ebbene nonostante il crescente scetticismo della medicina moderna, i membri del CMIL ogni anno si riuniscono per accertare delle guarigioni veramente straordinarie, per le quali anche i più autorevoli specialisti ed esperti internazionali non sanno trovare una spiegazione scientifica.

Il CMIL, nel corso dell’ultima riunione del 18 e 19 novembre 2011, ha esaminato e discusso due guarigioni eccezionali e per questi due casi ha espresso un parere positivo, per cui si potrebbero avere anche degli importanti sviluppi.

Forse i miracoli riconosciuti potevano anche essere più numerosi, ma i criteri sono molto rigidi e rigorosi. L’atteggiamento dei medici è quindi sempre molto rispettoso del Magistero della Chiesa, in quanto essi sono ben consapevoli che il miracolo è un segno d’ordine spirituale. Infatti, se è vero che non c’è miracolo senza prodigio, ogni prodigio non ha necessariamente un significato nel contesto della fede. E comunque, prima di gridare al miracolo, è sempre indispensabile attendere il parere della Chiesa; solo l’autorità ecclesiastica può dichiarare il miracolo.

A questo punto è, tuttavia, opportuno elencare i sette criteri previsti dal Cardinale Lambertini:

I CRITERI DELLA CHIESA

Sono tratti dal trattato: De Servorum Beatificatione et Beatorum (del 1734) opera del Cardinale Prospero Lambertini (futuro Papa Benedetto XIV)

1. La malattia deve avere caratteristiche di grave infermità che riguardi un organo o una funzione vitale.
2. La diagnosi reale della malattia deve essere sicura e precisa.
3. La malattia deve essere unicamente organica e, quindi, sono escluse tutte le patologie psichiche.
4. Un’eventuale terapia non deve aver favorito il processo di guarigione.
5. La guarigione deve essere istantanea, immediata ed inattesa.
6. La ripresa della normalità deve essere completa, perfetta e senza convalescenza
7. Non si devono manifestare recidive, ma la guarigione deve essere definitiva e duratura
In base a questi criteri, va da sé che la malattia deve essere grave e con una diagnosi certa. Inoltre non deve essere stata trattata, oppure che si fosse dimostrata resistente ad ogni terapia. Questo criterio, facile da rispettare nel diciottesimo secolo, in cui la farmacopea era molto limitata, è oggigiorno molto più difficile da dimostrare. Noi disponiamo, infatti, di farmaci e trattamenti molto più sofisticati ed efficaci: come escludere che non abbiano avuto alcun ruolo?

Ma il criterio successivo, quello che è sempre stato il più eclatante, è quello di una guarigione istantanea. Del resto noi ci accontentiamo, spesso, di parlare di una eccezionale rapidità, piuttosto che di una istantaneità, perché la guarigione richiede sempre un certo tempo variabile, a seconda delle patologie e lesioni iniziali. Ed, infine, la guarigione deve essere completa, sicura e definitiva. Finché tutte queste condizioni non si sono verificate, non si può parlare di guarigione di Lourdes!

Pertanto i nostri colleghi, già al tempo delle apparizioni, ed ancora più i loro successori fino ai giorni nostri, esigevano che la malattia fosse perfettamente identificata, con i sintomi oggettivi ed i necessari esami strumentali; questo escludeva, di fatto, tutte le malattie mentali. Anche se, per rispondere alle numerose richieste, nel 2007 il CMIL ha costituito, al proprio interno, un’apposita sottocommissione e promosso a Parigi due seminari di studio (nel 2007 e nel 2008) per le guarigioni a carattere psichico e sulla metodologia seguita. E si è quindi concluso che tali guarigioni vanno ricondotte alla categoria delle testimonianze.

Dobbiamo infine ricordare la netta distinzione tra il concetto di “guarigione eccezionale”, che comunque può avere una spiegazione scientifica e quindi non potrà mai essere riconosciuta come miracolosa, ed il concetto di “guarigione inspiegabile” che, al contrario, potrà essere riconosciuta dalla chiesa come miracolo.

I criteri del card. Lambertini sono quindi ancora validi ed attuali ai nostri giorni, tanto sono logici, precisi e pertinenti; essi stabiliscono, in modo insindacabile, il profilo specifico della guarigione inspiegabile e hanno impedito ogni possibile obiezione o contestazione nei confronti dei medici del Bureau Médical e del CMIL. Ed anzi è stato proprio il rispetto di questi criteri ad avvalorare la serietà e l’obiettività del CMIL, le cui conclusioni rappresentano, da sempre, un indispensabile riscontro peritale, che consente poi di procedere a tutti gli ulteriori giudizi canonici, indispensabili per riconoscere i veri miracoli, tra le migliaia di guarigioni attribuite all’intercessione della Beata Vergine di Lourdes.

I medici sono sempre stati molto importanti per il santuario di Lourdes, anche perché essi devono saper sempre conciliare le esigenze della ragione con quelle della fede, in quanto il loro ruolo e funzione è di non eccedere in un eccessivo positivismo, così come anche di escludere ogni possibile spiegazione scientifica. Ed infatti è la serietà della medicina, la lealtà ed il rigore da essa dimostrati, a costituire uno dei fondamenti essenziali per la credibilità del santuario stesso. Ecco perché il dr. Boissarie amava ripetere: “La storia di Lourdes è stata scritta dai medici!”.

E in conclusione, proprio per riassumere lo spirito che anima il CMIL ed i medici che lo compongono, vorrei riproporre una bellissima citazione di Padre Francois Varillon, un gesuita francese del secolo scorso, che amava ripetere : “Non spetta alla religione stabilire che l’acqua gela a zero gradi, né che la somma degli angoli di un triangolo è uguale a centottanta gradi. Ma non spetta nemmeno alla scienza affermare se Dio interviene nelle nostre vite.”