DEVOZIONE AL PREZIOSISSIMO SANGUE NEGLI SCRITTI DI SAN GASPARE

(…) Egli, sebbene avesse in animo di scrivere un vero e proprio trattato sul culto e la devozione al Preziosissimo Sangue, preso dalla sua ardennte e vastissima attività apostolica e stroncato anzitempo dalla morte, non ne ebbe la possibilità.

La raccolta dei suoi Scritti forma un complesso di circa 25 grossi volumi e altro materiale è andato certamente perduto.

Dice il Contegiacomo: «Il grosso degli scritti è formato dall’Epistolario: sul nostro argomento è una preziosa miniera. Non che le lettere trattino mai di proposito ed espressamente del Prez.mo Sangue, ma da ognuna trapela un raggio di luce, ognuna ci dona, senza posa ed artificio, gocce di Sangue, rappresentato da esclamazioni che fanno trasalire, da sentenze, da massime, dove il pensiero teologico è densissimo, da brevi preghiere che rivelano l’anima infiammata del Santo».

Da questi scritti abbiamo tolto i brani che pubblichiamo, perché siamo certi che costituiscono materia di profonda meditazione e perciò di grande utilità spirituale. Li abbiamo riportati con fedeltà, servendoci di un bel lavoro del P. Rey. Per una più facile comprensione per tutti abbiamo creduto meglio tradurre le frasi latine.

A chi desidera un’idea più completa della spiritualità del Santo, basata sul Sangue di Cristo, consigliamo la lettura dei seguenti libri: Rey: IL SANGUE DI CRISTO NEGLI SCRITTI DEL ROMANO GASPARE DEL BUFALO. L. Contegiacomo S. GASPARE DEL BUFALO: VITA, TEMPI, CARISMA.

Vorrei avere mille lingue per intenerire ogni cuore verso il Sangue Preziosissimo di Gesù. E’ questa una devozione fondamentale che abbraccia tutte le altre: essa è la base, il sostegno, l’essenza della pietà cattolica. La devozione al Preziosissimo Sangue, ecco l’arma dei nostri tempi! (Scritti).

Oh! quanto mi interessa questa divozione. Io debbo confessarlo, ciò che ho nella mia limitazione (di forze, danaro, capacità) tutto me lo impiego per sì gran bene. Questo è il prezzo della Redenzione, questo il motivo della mia fiducia onde salvarmi; a questa divozione io voglio consacrare la mia vita e per applicare il Divin Sangue sono io sacerdote. (Let. 5, f. 71).

In tutto l’Orbe il Divin Sangue ha da ripurgare la terra. Ecco in che consiste lo spirito della divozione nostra. (Cr. pag. 358).

Non v’ha poi dubbio che la divozione del Divin Sangue è la mistica arma dei tempi: ipsi vicerunt draconem propter Sanguinem Agni! Ed oh! quanto più dobbiamo propagarne le glorie. (Let. 8).

Il Signore in ogni tempo ha suscitato delle divozioni atte a porre argine al torrente delle iniquità. Ma se in altri tempi la Chiesa la vediamo… combattuta or contro un dogma or contro un altro, nei tempi nostri però la guerra è alla Religione nella totalità, è al Crocifisso Signore. Convien dunque riprodurre le glorie della Croce e del Crocifisso… ora necessita ridire ai popoli a qual prezzo sian ricomprate le anime. Convien far conoscere per quali vie il Sangue di Gesù monda le anime… convien rammentare che questo Sangue si offre ogni mattina sull’altare. (Regol, pag. 80).

Ecco a che attende la nostra divozione, il nostro titolo! Questo Divin Sangue si offre di continuo nella Messa, questo si applica nei Sacramenti; questo è il prezzo della salute; è, per ultimo (infine), l’attestato dell’amor di Dio fatto Uomo. (Cr. pag. 186).

Se gli altri Istituti si danno carico di propagare chi l’una chi l’altra divozione, questo delle Missioni deve essere inteso alla propagazione di quella divozione che tutte le altre racchiude, del prezzo cioè di nostra Redenzione. (L. f. 226).

Questo Titolo (del Prez.mo Sangue da dare all’Istituto) deriva da ciò che abbiamo nelle S. Scritture: Ci hai redenti, o Signore, col tuo Sangue e ci hai fatto Regno per il nostro Dio e sacerdoti. Noi dunque ecclesiastici siamo insigniti del carattere sacerdotale per applicare alle anime il Divin Sangue. Questo si offre nel Divin Sacrificio e questo si applica nei Sacramenti, questo è il prezzo di redenzione, questo è ciò che presentar possiamo al Divin Padre per la riconciliazione dei peccatori… In questa devozione noi abbiamo i tesori della Sapienza e della Santità, in questo il nostro conforto, la pace, la salute. (Regolaidea generale dell’Opera pag. 6).

Questa divozione si è di essenza nel Cristianesimo, venerata dalla Chiesa, quam acquisivit Sanguine suo… Prescrisse Iddio agli Ebrei di tingere in Egitto di sangue le loro porte, per essere liberi dalla spada vendicatrice, in quantoché si allude a quel mezzo di eterna salute, che avrebbe liberato le anime nostre dalla schiavitù dell’inferno. A ciò aggiungesi quello che avverte l’Apostolo, che se il Sangue dei capri e dei vitelli santifica ciò che è immondo, quanto più il Sangue di Cristo monderà le nostre anime? Basta concludere con S. Bernardo: Il Sangue di Cristo grida come una tromba e con S. Tommaso: Il Sangue di Cristo è la chiave del Paradiso. Ma non conviene, per dir tutto in poco, ciò che avverte S. Paolo: Pacificando col Sangue della sua Croce sia ciò che è nella terra, sia ciò che è nei Cieli?

I peccatori ne abusano orrendamente ed il Signore va dicendo nel trasporto del suo amore: quale utilità nel mio Sangue? Dunque vi sia chi ne procuri con sacro solenne culto l’adorazione di compenso ed insieme ne predichi ai popoli le glorie, facendo rilevare che in questa devozione è compendiata la fede istessa. Infatti in essa fan centro gli oracoli profetici, i vaticini, i sacrifici dell’antica alleanza: Laverà nel vino la sua stola e nel sangue dell’uva il suo pallio… Che fece Mosè? Prendendo il libro lo asperse di sangue dicendo… questo è il sangue del testamento che vi inviò Dio… Tutto sarà mondato nel sangue… e senza effusione di sangue non ci sarà perdono. (Regol. pag. 80/r).

Vedo talvolta nella mia mente una moltitudine di operai evangelici che vanno gradatamente per tutta la terra col calice santo di Redenzione, offrendo al Divin Padre il Divin Sangue… ed insieme applicandolo alle anime… e mentre tanti abusano del prezzo di Redenzione vi sia uno stuolo di anime che cerchino di compensare i torti che riceve Gesù. (Cr. pag. 364).

Le altre divozioni sono tutti mezzi a facilitare la pietà cattolica, ma questa si è la base, il sostegno, l’essenza. Le altre divozioni, prodotte nei vari tempi, presentano un’epoca di principio, sempre santo, sempre lodevole; questa è così antica che rimonta fin dal momento che Adamo peccò e perciò fu chiamato Gesù: Agnello svenato fin dalla creazione del mondo! (Regol. pag. 80).

E’ il Divin Sangue l’offerta da presentarsi all’Eterno Genitore, essendo scritto: Pacificans per sanguinem crucis eius sive quae in coelis, sive quae in terris sunt. Questa divozione dirò così, apre le porte della divina Misericordia ed addita l’unico mezzo stabilito alla conciliazione: Giustificati nel suo Sangue saremo per esso salvi dall’ira. (Cr. pag. 409).

Con le opere apostoliche si cerca dare un culto di compenso ai Misteri di nostra redenzione, dei quali tanto si abusano i peccatori, si risveglia nelle anime l’idea grande dell’inestimabile prezzo di nostra eterna salute. Ci hai redenti col tuo Sangue… Siete stati infatti comprati…; si animano i traviati a sperare il perdono dei falli commessi, mentre: Cristo ci ha amati e ci ha lavati nel suo Sangue. S. Caterina da Siena, ai tempi dello scisma, ebbe lume dal Signore che a quella divozione era legata la pace della Chiesa. (Regol. pag. 69).

La devozione al Sangue di Cristo apre le porte alla divina misericordia; di questa devozione abbiamo oggi bisogno per impetrare le grazie del Signore; per essa oh! quante benedizioni del clementissimo Iddio! Se i popoli tornano nelle braccia della misericordia e si mondano nel Sangue di Gesù Cristo tutto si accomoda: perciò i ministri del Santuario devono applicare alle anime il Sangue divino e manifestare i frutti della misericordia. (Scritti).

Il Signore ci presenta il Mar Rosso (simbolo del mistero del suo Sangue) per il quale si coltiva e innaffia la mistica terra inaridita delle anime per le colpe e si appresta al peccatore la strada onde uscir dall’Egitto (immagine del mondo corrotto) e al penitente, non che alle anime ardenti di amore verso Gesù, si dà stimolo ed eccitamento ad andar naufraghi in questo misterioso mare, onde essere trionfo della bontà di un Dio Redentore. (Scritti).

Nei tempi attuali pubblica recita della Coroncina, divozione e culto del Divin Sangue! Nel Mese di giugno (allora era giugno il mese consacrato al P. Sangue) si animino i popoli a meditare i misteri dell’amore di Gesù nell’averci redento con prezzo inestimabile del suo Divin Sangue.

Preghiamo nell’imminente mese perché il Divin Sangue operi prodigi. (Lett. 1,125).

Più si propaga questa divozione e più si avvicineranno le maggiori copie di benedizioni (Lett. 3).

Eccoci alla festa del Divin Sangue… che festa di amore… è mai questa! (4 lett.). Oh! giorno beato in cui i Cieli stillano dolcezza! (lett. 8).

L’adorare il Prezzo inestimabile di nostra Redenzione è l’oggetto il più tenero che possiamo noi proporci. Da questo ne sono a noi derivati i tesori della sapienza e della santità, in virtù del Divin Sangue, la gloria santa del Cielo. (Pred. Fasc. 13 pag. 39). Fidiamo nei meriti del Divin Sangue, devozione del nostro cuore. (Lett. f. 333).

Non cessi di promuovere sì importante devozione dalla quale deriverà la pace della Chiesa. (Scritti).

E’ di Dio la Chiesa, perché acquistata col suo Sangue! (Pred. pag. 423). Se nella legge antica una goccia di quel sangue che volevasi offerire non poteva cadere se non in una terra vergine… non sarà più sacro il santo Tempio di Dio? Non sacri quei vasi che racchiudono tutto il Corpo, il Sangue, l’Anima di Gesù Cristo? (Pred. pag. 70).

Ecco le glorie del Sacerdozio, instituito per applicare alle anime il Prezzo di redenzione, affinché il Divin Sangue non sia, per nostra colpa, invano sparso. (Cr. pag. 311).

(Ad un sacerdote vessato dal demonio). Non abbiamo ancora resistito fino allo spargìmento di sangue. Coraggio nello stare con Gesù Cristo sulla croce a difendere la santità, la virtù e vincendo il dragone infernale col Divin Sangue… Si comincia con coraggio a patire si prosiegue con ilarità d’amore e se ne gustano i pregi. Si trova la nostra gloria finalmente nei patimenti per la nostra tenerissima divozione. (Pred. pag. 441).

E questo il linguaggio della verità, essendo ben noto che l’inferno freme a questa parola: Divin Sangue. (Scritti).

Andate, date fuoco, infiammate ogni cosa! (Esortazione agli apostoli del divin Sangue).

Il demonio farà di tutto per impedire un tanto bene, essendo scritto: Essi vinsero il dragone per il Sangue dell’Agnello! (Pred. f. 2 pag. 13). Gesù l’ha redenta col suo Sangue, di che teme? (Lett. X f. 189).

Quanto è stato il desiderio ch’ebbe Gesù in tutta la sua vita mortale di spargere il suo Sangue… altrettanto grande è il suo desiderio, che tutti ne approfittino, che tutte le anime ne siano partecipi, aprendo nelle sue piaghe… fonte di misericordia, fonte di pace, fonte di devozione, fonte di amore che tutte le anime chiama a dissetarsi. E perché infatti ha istituito i Sacramenti, che sono come i canali per i quali ci si comunicano i meriti di questo Preziosissimo Sangue? Perché lo offre di continuo all’Eterno Padre? Perché ha risvegliato nel cuore di tanti fedeli… una simil divozione? Se non perché ardente è la brama del suo Cuore che tutti dai fonti sagratissimi delle sue Piaghe ottenghino per mezzo di questo Sangue le acque delle sue grazie? Ma che mostruosa ingratitudine è il non profittarne e trascurare un mezzo così efficace per salvarsi! (Pred. 3 f. 5 pag. 692).

Osservate la tenerezza d’amore nel modo con cui lo sparge il Divin Sangue! Ohimè, ovunque volgo lo sguardo, o nella flagellazione, o nella coronazione di spine, tutto a tenerezza mi muove. Gesù è ricoperto di Sangue. (Regol. pag. 441).

Il pensiero… che addolorò il Salvatore si fu il rilevare che tanti per loro colpa non si sarebbero approfittati della Redenzione e del suo Divin Sangue. Or sì questo sì fu il motivo principale dei spasimi atroci. (L. 7 pag. 195).

Eccoci alla festa del Divin Sangue… Che festa di amore verso Gesù è mai questa! Ah! si, amiamo Gesù incessantemente. Vedere Gesù che gronda Sangue è un apparato di religione a far gran bene per la salute eterna nostra e per i nostri prossimi. (IV l. pag. 89).

Da questa divozione si ravviva la memoria del Battesimo, ove il Divin Sangue ripurgò le nostre anime. (Regol. pag. 80). Per voi tiene aperte le braccia G. Crocifisso. Egli vi aspetta per accogliervi nel Sacramento della Confessione… Nel punto estremo il Divin Sangue sarà il vostro conforto. (Cr. pag. 324).

Soprattutto la nostra fiducia sia nei meriti del Prezioso Sangue di G. Cristo! (L. III f. 322). Non dimenticate che tra il Padre Eterno e noi c’è di mezzo Gesù Cristo… il Sangue di Gesù grida, chiedendo per noi pietà… (Pred. pag. 429).

Il SS. Sacramento sia il centro del nostro cuore. E’ la mistica cella vinaria, ove Gesù Cristo rapisce e a sé chiama i nostri affetti. Prosiegua pure a trovare il Paradiso in terra nel SS. Sacramento… (Cr. 3 f. 232). Dice S. Agostino che G. Cristo istituì questo Sacramento sotto le specie di pane e di vino per dinotare che, siccome il pane si fa di molti granelli… i quali si uniscono in uno ed il vino di molti grappoli d’uva, così di molti fedeli che si comunicano… si fa un corpo mistico. (Did. fase. 16 pag. 972). La divozione al Divin Sangue ognora più mi anima alle glorie del Crocifisso. (L. 5 pag. 329). Il Crocifisso sia il nostro libro; quivi leggiamo per operare… allegramente fra le croci! (L. 2 pag. 932). In questo libro apprendiamo l’umiltà profonda, la pazienza invitta, e la soave industriosa carità, onde chiamar anime all’amor suo. (L. V. pag. 243). Il Crocifisso è per noi un albero mistico di salute. Beata quell’anima che se ne sta sotto l’ombra di questa pianta e va raccogliendo da essa frutti di santità e di paradiso. (L. IV. pag. 89). Ahimé! vedere Gesù Crocifisso sulla croce vittima di carità e continuare a peccare? Vederlo esangue e tutto piaghe e incrudelire contro di Lui? (Pred. pag. 464). La croce è una gran cattedra. Vi dice Gesù: la croce vi ricorda che io fino all’ultima stilla ho versato il mio Sangue! (Pred. pag. 356). Ma che leggeremo nei forami delle piaghe di Gesù Crocifisso, se non che essere Gesù la mistica pietra ripercossa dalla verga… per cui noi abbiamo a torrenti quelle mistiche acque che simboleggiano le divine grazie provenienti dal Divin Sangue?… (Pred. ivi).

La divozione al Sangue Preziosissimo di Gesù di quali ricchezze rende l’anima adorna! Distinguiamo tre stati nei quali può trovarsi:

stato di peccato,

stato di grazia,

stato di perfezione.

Stato di peccato. Il Sangue di Gesù è il fondamento della speranza nella Divina Misericordia:

1° Perché Gesù è avvocato… Presenta Egli le sue piaghe ed il suo Sangue melius loquentem quam Abel.

2° Perché Gesù mentre prega il suo Genitore… cerca il peccatore nell’effusione del suo Sangue… oh! come le strade sono imporporate di sangue… ci chiama Egli con tante bocche, quante sono le sue piaghe.

3° Ci fa conoscere l’efficacia del mezzo di conciliazione, il suo Sangue. Egli è la vita. Egli pacifica sia le cose che sono sulla terra, sia quelle che sono nei Cieli.

4° Il demonio cerca di abbatterla…, ma Gesù è il conforto: Come puoi dubitare che io non sia per perdonarti? Guardami nell’orto mentre sudai Sangue, guardami sulla croce…

Stato di grazia. Convertita l’anima, affinché sia perseverante, la conduce Gesù alle piaghe… e le dice: Fuggi, o figlia, dalle occasioni… altrimenti tu mi apriresti di nuovo queste piaghe! Ma per operare la Grazia, i Sacramenti, non è tutta una continua applicazione dei mezzi del Sangue di Cristo? Ma per operare conviene portare la croce… Cresce l’anima nella cognizione e rileva come Gesù, innocente, nulla aveva a scontare per sé eppure: sarebbe bastata una goccia, ne volle versare un fiume! Ed ecco (l’anima) comincia a partecipare della vita illuminativa… e non cede all’urto del nemico… vede Gesù grondante Sangue ed abomina la vanità… Passiamo alla vita illuminativa e vediamo come tutte le ricchezze le abbiamo in Sanguine Agni… Medita a pié della croce e vede che tutti si sono salvati nella fede del venturo Messia… Prosiegue a rilevare le glorie della Fede nella propagazione del Vangelo… Gli Apostoli andavano santificando il mondo in Sanguine Agni… Prosiegue a considerare come per i meriti di Gesù ha le sue ricchezze… conosce in sé la sua miseria e prende in mano il calice… Prenderò il calice della salvezza. Vede l’anima come nel Sangue di Cristo rende grazie dei benefici ricevuti. Vede l’anima che per impetrar grazie altro non c’è che offerire il Sangue… La Chiesa non fa orazione che non alluda ai meriti del Sangue di Gesù…

L’anima ognora più che medita per il dolor di aver peccato… ed il Sangue Salvatore la conforta… vede cosa sia offender Dio, va quindi esclamando: « Chi di nuovo vorrà aprire le sue piaghe? ».

Stato di perfezione. L’anima illuminata a pié della Croce cerca il modo onde unirsi con

intima relazione d’amore al suo diletto Signore, il quale va dicendo all’anima illuminata: Amore langueo.

1° Ama la perfezione… pensa che solo Dio è felicità… medita specialmente le idee sulla Redenzione, in ispecie nel veder con quale carità Gesù Cristo giunse a versare il Sangue fino all’ultima stilla. Languisce d’amore ed esclama: Oh! Sangue prezioso del mio Signore, che io ti benedica in eterno! Tutto ciò riunisce nell’anima tali concetti di amore che l’anima conclude: Chi ci separerà dall’amore di Cristo?

2° Studia la perfezione, medita Gesù nell’immagine dell’Agnello svenato. Oh! mansuetudine di Gesù che, in ispecie nella crocifissione, rese carità. Vede l’anima anche ciò che avviene oggidì per parte dei peccatori e, piena d’amore verso Gesù, se per oprar bene a pro degli altri, incontrar deve pene e martirio, va essa dicendo: “Il mio diletto candido giglio, rubicondo di Sangue! Come dunque per la Verità io non patirò volentieri? Se occorre, ecco, io son pronta a qualsiasi sacrificio”.

3° Pratica la preghiera… e si dà l’anima ad una delicatezza di coscienza… purifica l’intenzione nell’operare, è esatta nella pazienza. Riconosce però tutti questi beni dall’efficacia della Redenzione e vede che in tutto in lei si applicano i meriti delle effusioni del Sangue di Cristo. Si accosta al tribunale di penitenza e dice: si sta offrendo il Sangue di Cristo. Se adora il SS. Sacramento nel ciborio: ecco, dice, Gesù mio diletto sta offrendo il suo Sangue… Saliste il monte della perfezione ed: ecco, dice, le vie del Calvario sono rubiconde di Sangue e volentieri percorre le vie della virtù, né abbandona la croce, né si stanca nel soffrire. Ama quindi la via dell’orazione:.. piange per chi non piange prega per chi non prega. D’altronde sa che le anime gli costano Sangue; cerca Dio continuamente… per placare le ire del Genitore… offre il Sangue di Cristo… ama di poter un giorno baciare in paradiso le piaghe di Gesù Cristo luminose di gloria e poter sempre cantare le glorie di quel Sangue, che cancella il chirografo di morte. Dovendo essere d’altronde la Croce la scala del Cielo, più non si atterrisce alla voce patire, ma patisce con soavità. Giunge finalmente a patire con gaudio. Le derisioni, le calunnie, l’avversità, le vicende tutte non l’abbattono. Va pensando a come Gesù dette la vista ai ciechi, sanò storpi, risuscitò i morti, eppure gli ebrei crucifixerunt eum! … come l’amore attivato dalla fede operò grandi cose nel mondo: O atleti di Religione, chi vi rese così generosi? La vista di Gesù grondante Sangue per gli uomini!

Che conforto sarà un giorno per noi nella gran Valle di Giosafat, quando dalla parte degli eletti, con la palma fra le mani, potremo cantare le lodi di quel Sangue divino, per cui abbiamo la veste nuziale: Chi sono costoro e donde vennero? Sono coloro che vengono da una grande tribolazione e purificarono le loro stole nel Sangue dell’Agnello!

Offende Dio una creatura redenta a prezzo del suo Sangue? Il cuore mi si spezza per il dolore. (Pred. pag. 364).

E che mai ti ha Egli fatto questo buon Dio? L’offendi forse perché ti ha creato, perché tanto ti ha beneficato, perché morto per te… ha sparso tanto Sangue, aperto il Costato, lacerato da per tutto? (Pred. pag. 127).

E come ardirai strappare dal Divin Costato quell’anima… che è costata sudori a questo buon Gesù, per la quale stillò sudor sanguigno e morì? (Pred. ivi.).

Giacché non vi sentite d’amare quel vostro fratello per se stesso, amatelo almeno per amore di quel Sangue che vi redense. (Pred. pag. 629).

Versava Sangue il Figlio dalla Croce e dice S. Bonaventura che lo versava nel cuore di Maria. Croce, spine e chiodi tormentavano il Figlio, croci, spine e chiodi la tormentavano. (Pred. pag. 128).

Che bello starcene con Maria a pié della Croce… con la Madre di Dio e Madre nostra, con l’Avvocata dei peccatori, con la Mediatrice sovrana dell’universo, con la Maestra della verità. Presso la cattedra della Croce ci impara la Madre ad amare Gesù Cristo insanguinato. (Pred. pag. 369).

O Maria, fra le tante misericordie che ottenete dal clementissimo Iddio, una sia anche questa di facilitare… il sentier della salute, nella pratica di bene operare; insinuare la virtù con dolci e soavi attrattive e inserire la cognizione di Dio nelle anime a Voi affidate da Gesù, grondante Sangue sulla Croce. (Scritti; Vol. XIII pag. 84).

I nostri Congiunti però non li perdiamo, ma sol ci precedono e un dolce vincolo di Religione ci unisce ad essi mirabilmente: Non vogliate contristarvi per i Dormienti… Il Sangue di Cristo è infatti la nostra speranza e la salute per la vita eterna. (Lett. I; pag. 106).

Le vostre piaghe, il vostro Sangue, le spine, la croce, il Divin Sangue in ispecie, versato fino all’ultima stilla, ahi! con qual voce eloquente grida al mio povero cuore! (Pred. pag. 368).

Beato chi più si arricchisce dei tesori che abbiamo nell’applicazione del Sangue di Cristo. In proporzione che noi ce lo applicheremo cresceranno i gradi di gloria in Paradiso. (Schemi… pag. 459 e segg.).

Il Sangue di Gesù sia la nostra consolazione in vita ed il motivo e causa delle nostre speranze per il Paradiso. (L. 8 f. 552).

II Divin Sangue sia per noi la sorgente di ampie benedizioni. Più si propaga questa devozione e più si avvicineranno le maggiori copie di benedizioni. (L. III f. 184).

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Parla Gesù:

“…Eccomi nella veste di Sangue. Guarda come trasuda e sgorga in rivoli sul mio Volto sfigurato, come scorre lungo il collo, sul torso, sulla veste, doppiamente rossa perchè intrisa del mio Sangue. Vedi come bagna le mani legate e scende sino ai piedi, al suolo. Sono proprio Colui che pigia l’uva di cui parla il Profeta, ma il mio Amore ha pigiato Me. Di questo Sangue che ho profuso tutto, sino all’ultima goccia, per l’Umanità, ben pochi ne sanno valutare il prezzo infinito e fruire dei meriti potentissimi. Ora lo chiedo a chi lo sa guardare e capire, di imitare Veronica ed asciugare col suo amore il Volto Sanguinoso del suo Dio. Ora io chiedo a chi mi ama di medicare col suo amore le ferite che continuamente gli uomini mi fanno. Ora Io chiedo, soprattutto, di non lasciare sperdere questo Sangue, di raccoglierlo con attenzione infinita, nelle più piccole stille e spargerlo su chi del Mio Sangue non si cura…

Dì dunque così:

Divinissimo Sangue che sgorghi per noi dalle vene del Dio umanato, scendi come rugiada di redenzione sulla terra contaminata e sulle anime che il peccato rende simili a lebbrosi. Ecco, io ti accolgo, Sangue del mio Gesù, e ti spargo sulla Chiesa, sul mondo, sui peccatori, sul Purgatorio. Aiuta, conforta, monda, accendi penetra e feconda, o Divinissimo Succo di Vita. Nè ponga ostacolo al tuo fluire l’indifferenza e la colpa. Ma anzi per i pochi che ti amano, per gli infiniti che muoiono senza di Te, accellera e diffondi su tutti questa divinissima pioggia onde a Te si venga fidenti in vita, per Te si sia perdonati in morte, con Te si venga nella gloria del tuo Regno. Così sia.

Ora basta, alla tua sete spirituale Io porgo le mie Vene aperte. Bevi a questa Fonte. Conoscerai il Paradiso e il sapore del tuo Dio, né mai quel sapore ti verrà meno se tu saprai venire sempre a Me con le labbra e l’anima mondata dall’amore.”

Maria Valtorta, Quaderni del 1943