Devozione al Santo protettore di oggi per chiedere una grazia: 13 Settembre 2020

SAN GIOVANNI CRISOSTOMO

Antiochia, c. 349 – Comana sul Mar Nero, 14 settembre 407

Giovanni, nato ad Antiochia (probabilmente nel 349), dopo i primi anni trascorsi nel deserto, fu ordinato sacerdote dal vescovo Fabiano e ne diventò collaboratore. Grande predicatore, nel 398 fu chiamato a succedere al patriarca Nettario sulla cattedra di Costantinopoli. L’attività di Giovanni fu apprezzata e discussa: evangelizzazione delle campagne, creazione di ospedali, processioni anti-ariane sotto la protezione della polizia imperiale, sermoni di fuoco con cui fustigava vizi e tiepidezze, severi richiami ai monaci indolenti e agli ecclesiastici troppo sensibili alla ricchezza. Deposto illegalmente da un gruppo di vescovi capeggiati da Teofilo di Alessandria, ed esiliato, venne richiamato quasi subito dall’imperatore Arcadio. Ma due mesi dopo Giovanni era di nuovo esiliato, prima in Armenia, poi sulle rive del Mar Nero. Qui il 14 settembre 407, Giovanni morì. Dal sepolcro di Comana, il figlio di Arcadio, Teodosio il Giovane, fece trasferire i resti mortali del santo a Costantinopoli, dove giunsero la notte del 27 gennaio 438. (Avvenire)

PREGHIERA A SAN GIOVANNI CRISOSTOMO

(si può fare anche come novena ripetendola per 9 giorni consecutivi)

I. O glorioso s. Giovanni Crisostomo, che a misura del vostro avanzarvi negli studi profani, progrediste ancora nella scienza della salute, per cui ancor giovanetto in Atene aveste la gloria di confondere tanti pagani filosofi, e di convertire in fervente cristiano il celebre Antemo, intercedete a noi tutti la grazia di servirci sempre dei nostri lumi per avanzarci nelle cognizioni indispensabili alla salute, e procurare a tutto potere la conversione e il miglioramento di tutti i nostri fratelli.

II. O glorioso s. Giovanni Crisostomo, che agli onori, agli agi del secolo preferiste la solitudine e la mortificazione del deserto, e riputandovi indegno fin dell’unzione sacerdotale, vi nascondeste nelle caverne più inospite per sottrarvi alla dignità vescovile, cui vi avevano sollevato i prelati di Siria, ed ivi tutto il tempo impiegaste nel comporre le opere importantissime del Sacerdozio, della Comunione e della Vita Monastica, intercedete a noi tutti la grazia di proferir sempre il ritiro alla comparsa, la solitudine al tumulto, l’abiezione alla gloria, e di non trascorrere mai un solo momento senza qualche opera di salute.

III. O glorioso s. Giovanni Crisostomo, che malgrado tutta la resistenza della vostra umiltà, consacrato sacerdote nell’età di trent’anni, foste visibilmente riempito di tutti i doni del cielo, dacché, sotto figura di colomba venne lo Spirito Santo a posarsi sul vostro capo, intercedete a noi tutti la grazia di accostarci sempre colle debite disposizioni ai santissimi Sacramenti, onde riportarne sempre in maggior copia quegli effetti prodigiosi per cui sono istituiti.

IV. O glorioso s. Giovanni Crisostomo, che,divenuto il riformatore dei popoli con l’efficacia della vostra predicazione, diveniste ancora colla vostra carità il sollievo di tutte le miserie, specialmente quando Antiochia si aspettava dall’irritato Teodosio il suo totale sterminio, intercedeteci la grazia di travagliare con tutte le nostre forze a illuminar gli ignoranti, a corregger i traviati, a consolar gli afflitti, e sovvenire il nostro prossimo in ogni genere di bisogni.

V. O glorioso s. Giovanni Crisostomo, che, elevato dal consenso di tutti i vescovi alla dignità eminentissima di Patriarca di Costantinopoli, diveniste ancora il modello della perfezione più sublime per la frugalità della mensa, per la povertà degli addobbi, per l’instancabile assiduità alla preghiera, alla predicazione, alla celebrazione dei santi misteri e più ancora per la saggezza onde provvedeste a tutti i bisogni di ventotto ecclesiastiche provincie a voi affidate, e procuraste ed otteneste la conversione dei Celti, degli Seiti e dei Fenici, non che di tanti eretici che infestavano tutto 1’Oriente, intercedete i noi tutti la grazia di eseguire sempre con perfezione tutti i doveri dello stato in cui siamo attualmente, e di qualunque altro in cui dalla sovrana Provvidenza ci trovassimo poscia impegnati.

VI. O glorioso s. Giovanni Crisostomo, che, soffrendo sempre con inalterabile rassegnazione le calunnie pubblicate contro di voi dai più potenti nemici, quindi la deposizione, e per ben duo volte l’esilio dalla vostra sede, e l’assassinamento tentato della vostra persona, foste ancora da Dio medesimo glorificato col terremoto e colla grandine che desolarono Costantinopoli in pena della vostra espulsione, collo suppliche a voi spedite per richiamarvi, colle più orrende disgrazie sopraggiunto ai vostri persecutori, e finalmente coi più stupendi prodigi operati a vantaggio dei luoghi disagiatissimi in cui foste rilegato, ottenete a noi tutti la grazia di soffrire sempre con mansuetudine, anzi di ricambiare coi benefizi gli affronti dei nostri nemici, onde impegnare l’Altissimo a glorificarci a misura delle sofferte umiliazioni.

VII. O glorioso s. Giovanni Crisostomo, che con miracolo tutto nuovo, trent’un anni dopo la vostra morte consolaste i popoli a voi affidati in tempo di vostra vita, perché da loro acclamato ed invocato come santo e ricondotto dal Ponto alla vostra cara Costantinopoli e ricevuto come in trionfo, e collocato sulla vostra sodo patriarcale, apriste le vostro labbra a pronunciare quelle grandi parole: La Pace sia con voi: Fax Vobis: deh! stendete anche a noi la vostra intercessione, onde ottenerci dall’Altissimo quella pace che supera ogni sentimento, e quella reciproca unione che forma di tutti gli uomini una sola famiglia, e che è un preludio ed un principio di quella pace inalterabile che speriamo di godere con voi e con tutti gli eletti nel cielo.

PREGHIERA DI SAN GIOVANNI CRISOSTOMO PER IL MATRIMONIO

Grazie, Signore, perché ci hai dato l’amore capace di cambiare la sostanza delle cose.

Quando un uomo e una donna diventano uno nel matrimonio non appaiono più come creature terrestri ma sono l’immagine stessa di Dio. Così uniti non hanno paura di niente. Con la concordia, l’amore e la pace l’uomo e la donna sono padroni di tutte le bellezze del mondo. Possono vivere tranquilli, protetti dal bene che si vogliono secondo quanto Dio ha stabilito. Grazie, Signore, per l’amore che ci hai regalato.