Devozione alla Corona di spine: le belle promesse di Gesù

Gesù disse: “Le anime che avranno contemplato ed onorato la mia Corona di Spine sulla terra, saranno la mia corona di gloria in Cielo. La mia Corona di Spine la do ai miei prediletti, Essa è un bene di proprietà delle mie spose e delle anime favorite. … Ecco questa Fronte che è stata trafitta per tuo amore e per i meriti della quale tu dovrai essere coronata un giorno. … Le mie Spine non sono solo quelle che circondarono il mio Capo durante la crocifissione. Io ho sempre una corona di spine attorno al Cuore: i peccati degli uomini sono altrettante spine…”

Si recita su una comune corona del Rosario.

Sui grani maggiori: Corona di Spine, consacrata da Dio per la redenzione del mondo, per i peccati di pensiero, purgate la mente di chi tanto vi prega. Amen

Sui grani minori: Per la vostra SS. dolorosa Corona di Spine, perdonatemi o Gesù.

Si termina ripetendo tre volte: Corona di spine consacrata da Dio… Nel Nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

La storia tratta da Wikipedia
La storia delle Sacre Spine (come quella di molte altre reliquie) si basa per lo più su tradizioni medievali non verificabili. Le prime notizie certe risalgono al XIII secolo, ma anche in seguito a queste reliquie sono collegate vicende leggendarie.

Nella Legenda aurea di Jacopo da Varagine si narra che la croce sulla quale morì Gesù Cristo, come pure la corona di spine e altri strumenti della Passione, furono raccolti e nascosti da alcuni discepoli. Intorno al 320 la madre dell’imperatore Costantino, Elena, fece sgomberare, a Gerusalemme, le macerie che si erano accumulate intorno al Golgota, la collina della Crocifissione. In quell’occasione sarebbero tornate alla luce le reliquie della Passione. Sempre secondo tale libro, Elena avrebbe portato a Roma una parte della croce, un chiodo, una spina della corona e un frammento dell’iscrizione che Pilato aveva fatto affiggere alla croce. A Gerusalemme restarono altre reliquie, tra le quali l’intera corona di spine.

Verso il 1063 la corona fu portata a Costantinopoli e là rimase certamente fino al 1237, quando l’imperatore latino Baldovino II la consegnò ad alcuni mercanti veneziani, ottenendo un considerevole prestito (una fonte parla di 13.134 monete d’oro). Alla scadenza del prestito, il re Luigi IX di Francia, sollecitato da Baldovino II, acquistò la Corona e la portò a Parigi, ospitandola nel proprio palazzo finché non fu terminata la Sainte-Chapelle, inaugurata solennemente nel 1248. Il tesoro della Sainte Chapelle fu in gran parte distrutto durante la Rivoluzione francese, cosicché oggi la Corona è priva di quasi tutte le spine.

Tuttavia, durante il viaggio verso Parigi, erano state tolte numerose spine per essere donate a chiese e santuari per ragioni meritorie particolari; altre spine furono donate dai successivi sovrani francesi a principi ed ecclesiastici come segno d’amicizia. Per tali motivi, numerosissime località francesi, ma soprattutto italiane, oggi si vantano di possedere una o più Sacre Spine della corona di Cristo.