Devozione alla Madonna del Carmine: lo scapolare, segno di protezione
Nessuno, come Santa Teresa di Gesù Bambino, ora anche Dottore della Chiesa, ha probabilmente esposto meglio l’idea secondo la quale lo Scapolare ci si presenta come segno di protezione mariana. Il grande insegnamento mariano che ci dona la giovane carmelitana è quello che nasce dalla grazia ricevuta presso la grotta di santa Maddalena, una sorta di minuscolo romitono situato in un luogo isolato del giardino del monastero di Lisieux. Questo avvenimento ebbe luogo nel mese di luglio del 1889, e Teresa lo racconta a Madre Agnese di Gesù in questo modo: C’era come un velo gettato per me sopra tutte le cose della terra… …Ero interamente nascosta sotto il velo della Santa Vergine. In quel tempo, mi avevano incaricata del refittorio, e mi ricordo che facevo le cose come se non le facessi, era come se mi si avessero prestato un corpo. Sono rimasta così per tutta la settimana. Noi vediamo attraverso questa formulazione originale, un singolare riferimento implicito al ruolo dello Scapolare. C’era come un velo gettato per me sopra tutte le cose della terra.
Questa constatazione non è null’altro che la realizzazione di un desiderio di Teresa manifestato fin dal suo passaggio nel celebre santuario parigino di Nostra Signora delle Vittorie nel 1887, poco prima della sua entrata al Carmelo: Con quanto fervore l’ho pregata (la Vergine Maria) di custodirmi sempre e di realizzare presto il mio sogno nascondendomi all’ombra del suo manto verginale! (…) Avevo capito che era al Carmelo che mi sarebbe stato possibile trovare davvero il manto della Madonna, ed era verso quella montagna fertile che tendevano tutti i miei desideri (Ms A 57 r°). Per Teresa, essere al Carmelo (o essere affiliati al Carmelo), è trovarsi sotto il manto, sotto il velo della Vergine. È trovarsi sotto l’abito di Nostra Signora, cioè, come abbiamo appena detto, trovarsi rivestiti dello Scapolare, la livrea mariana per eccellenza.
In poche parole, Santa Teresa di Gesù Bambino richiama il significato profondo dello Scapolare che, pur non nominato esplicitamente, le è tuttavia così familiare. La grazia della grotta di Santa Maddalena può aiutarci a trovare il senso dell’Abito di Maria. Attraverso una via nascosta, questa umile veste ci predispone, in maniera tangibile e incarnata, all’azione benevola della protezione materna di Maria. Questa protezione ci è manifestata con molta discrezione. Occorrerebbe piuttosto dire che essa ci è svelata progressivamente, come se la Madre di Dio delicatamente alzasse un lembo del velo che ricopre il mistero della sua materna protezione. La giovane carmelitana di Lisieux, fedele alla concezione tradizionale del suo Ordine, ci ricorda, attraverso una testimonianza che potrebbe sembrarci anonima, che Maria, al Carmelo, esercita come un carisma di rivelazione. Misteriosamente ella si svela, in una sorta d’intimità spirituale, simbolizzata dalla grotta del giardino di Lisieux. Lo Scapolare, il velo di Maria, sono un tutt’uno. Anche noi, come Santa Teresa, possiamo essere interamente nascosti sotto il velo della Santa Vergine e fare le cose come se non le facessi.
Portare l’Abito di Nostra Signora, è lasciare che Maria ricopra della sua materna protezione l’oscurità delle nostre vite anonime, semplici, silenziose e monotone… e allora nulla più sarà superficiale. Ciò che Teresa afferma del velo di Maria si applica perfettamente alla devozione dello Scapolare, come segno di protezione mariana. In una poesia composta nel 1894 (cinque anni dopo l’esperienza significativa della grotta), ella immagina che la Regina del Cielo, rivolgendosi a uno dei suoi figli della terra, gli dica: Ti celerò sotto il mio velo / ove dimora il Re del Cielo. / Sola stella sarà mio Figlio / a brillare ormai agli occhi tuoi. – Ma perché sempre io ti accolga / presso Gesù sotto il mio velo, / tu dovrai rimaner piccina / adorna di virtù infantili (Poesia 15). Lo Scapolare è più che un’insegna mariana. È il segno di una protezione reale ed efficace. Non si contenta di rimandarci a Maria. È il memoriale di tutte le grazie concesse dalla Madre di Dio a ciascuno di noi. La sua vista ci riconforta. Nei pericoli o nelle angosce, ci fa bene toccarlo: sappiamo così che non siamo soli.
Ricevere questo ritaglio di stoffa bruno, è infilarsi, è farsi scivolare sotto il velo protettore di Nostra Signora. Lo Scapolare, significando la protezione di Maria, fonda la nostra fiducia, il nostro abbandono confidente tra le sue mani materne. Ci dona la sicurezza che questa protezione sarà seguita dalla grazia della misericordia di Dio, perché anche quando la Madre di Dio protegge i suoi figli, è per sottometterli all’azione benefica del Signore. Ecco perché l’Abito di Maria, in quanto sacramentale, impegna la grazia del Signore. La protezione mariana che esso significa implica una trasformazione presso colui che ne è rivestito poiché ricevere lo Scapolare è rivestire Maria, è accoglierla e riceverla in eredità; è impegnarsi a imitare le sue virtù ed esclamare, con il profeta Isaia: Esulto di gioia in Dio, l’anima mia giubila nel mio Signore. Poiché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto nel manto della giustizia (IS 61,10).
Per una sorta di carità velata che cerca di nascondere le sue origini, la nostra Madre ci assiste e presiede alla nostra crescita spirituale per introdurci al pieno possesso di Dio. Invitandoci a condividere sotto il suo velo la sua intimità divina, la Vergine Maria impegna la sua materna protezione e ce ne lascia un segno meraviglioso: lo Scapolare, sua propria veste.