Devozione alla Madonna: perché Maria è la Regina dei Martiri?

MARIA FU LA REGINA DEI MARTIRI, PERCHE’ IL SUO MARTIRIO FU IL PIU’ LUNGO E IL PIU’ TERRIBILE DI QUELLO DI TUTTI I MARTIRI.

Chi potrà avere un cuore cosi duro da non intenerirsi nell’udire il fatto tanto crudele accaduto un tempo sulla terra ? Viveva una madre nobile e santa la quale aveva un solo figlio ed egli era il più amabile che si possa immaginare, era innocente virtuoso bello ed amava teneramente sua madre al punto che non le aveva mai dato il minimo dispiacere; era sempre stato rispettoso, ubbidiente e amorevole, perciò la madre nella sua vita terrena aveva posto in questo figlio tutto il suo amore. Quando il ragazzo crebbe e divenne uomo, per invidia fu accusato falsamente dai suoi nemici e il giudice, benché avesse riconosciuto e dichiarato la sua innocenza, comunque, per non inimicarsi i suoi nemici, lo condannò ad una morte orribile ed infamante, appunto quella che gli invidiosi avevano richiesto. La povera madre dovette soffrire il dolore di vedere quell’adorabile ed amato figlio condannato ingiustamente nel fiore della gioventù e vederlo sottoposto ad una morte crudele, visto che lo fecero morire dissanguato dalle torture, in pubblico, su un patibolo infamante.

Cosa dite anime devote? Non è un caso degno di compassione? E questa povera madre? Già avete compreso di chi parlo. Il figlio giustiziato così crudelmente è il nostro amorevole Redentore Gesù, e la madre è la Beata Vergine Maria, che per nostro amore accettò di vederlo sacrificato alla giustizia divina dalla crudeltà degli uomini. Maria, dunque, sopportò per noi questo grande dolore che Le costò più di mille morti, e che merita tutta la nostra compassione e gratitudine. Se non possiamo ricambiare in altro modo tanto amore, almeno fermiamoci un poco a considerare la crudeltà di questa sofferenza per cui Maria divenne Regina dei martiri, poichè il suo martirio superò quello di tutti i martiri, visto che fu: il martirio più lungo e il martirio più crudele.

Come Gesù viene chiamato Re dei dolori e Re dei martiri, perchè nella Sua vita soffrì più di tutti gli altri martiri, così anche Maria si chiama giustamente Regina dei martiri, poichè ha meritato questo titolo per aver sofferto un martirio atroce, il maggiore che possa essere vissuto, dopo quello del Figlio. Giustamente Riccardo di San Lorenzo La chiama: “Martire dei Martiri”. Si possono ritenere rivolte a Lei le parole di Isaia: “TI CORONERAI CON CORONA DI TRIBOLAZIONI”, ( Is 22,18 ) la corona cioè con cui fu dichiarata Regina dei martiri fu la Sua stessa sofferenza che La rese desolata, e questa superò la pena di tutti gli altri martiri insieme. Che Maria fosse stata vera martire è fuor di dubbio, ed è opinione indiscussa che per essere un “martirio” è sufficiente un dolore che può dare la morte, anche se poi questa non avviene. San Giovanni Evangelista è onorato tra i martiri, benchè nella caldaia dell’olio bollente non sia morto, ma “ne uscì più vegeto di quando vi entrò”: Brev.Rom. “PER AVERE LA GLORIA DEL MARTIRIO E’ SUFFICIENTE dice San Tommaso CHE LA PERSONA GIUNGA AD OFFRIRE SE STESSA FINO ALLA MORTE”. San Bernardo dice che Maria fu martire “NON PER LA SPADA DEL CARNEFICE, MA PER IL CRUDELE DOLORE DEL CUORE”. Se il suo corpo non fu ferito dallo mano del carnefice, comunque il Suo Cuore benedetto fu trafitto dal dolore della Passione del Figlio, dolore che era sufficiente per darLe non una, ma mille morti. Vedremo che Maria non solo fu vera martire, ma il Suo martirio superò tutti gli altri poiché fu un martirio più lungo, e per così dire, tutta la Sua vita fu una lunga morte. Dice San Bernardo che la Passione di Gesù cominciò dalla Sua nascita, così anche Maria, in tutto simile al Figlio, patì il martirio lungo tutta la Sua vita. Il Beato Alberto Magno sottolinea che il nome di Maria significa anche “mare amaro”. Infatti a Lei si applica il passo di Geremia “E’ GRANDE COME IL MARE IL TUO DOLORE” Lam 2,13. Come il mare è salato e amaro da gustare, così la vita di Maria fu sempre piena di amarezza in vista della Passione del Redentore, che sempre Le era presente. Non possiamo dubitare che Ella, illuminata dallo Spirito Santo più di tutti i Profeti, comprendesse meglio di essi le profezie riguardanti il Messia racchiuse nelle Sacre Scritture. Così l’Angelo rivelò a Santa Brigida continuò dicendo che la Vergine aveva compreso quanto il Verbo Incarnato avrebbe dovuto soffrire per la salvezza degli uomini, e fin da prima di diventare Sua madre fu presa da grande compassione per il Salvatore innocente che doveva essere giustiziato con una morte tanto atroce per delitti non Suoi, e da quel momento cominciò a patire il Suo grande martirio. Questo dolore aumentò smisuratamente quando divenne Madre del Salvatore. Così addolorata per tutte le sofferenze che avrebbe dovuto soffrire il Suo amato Figlio, Ella patì un martirio lungo e continuato per tutta la Sua vita. Le dice l’Abate Roberto: “TU, CONOSCENDO GIA’ LA FUTURA PASSIONE DEL FIGLIO, HAI SOPPORTATO UN LUNGO MARTIRIO”. Era appunto questo il significato della visione che Santa Brigida ebbe a Roma nella chiesa di Santa Maria Maggiore, dove le apparve la Beata Vergine insieme a San Simeone e ad un Angelo ché portava una spada molto lunga e grondante sangue, quella spada significava l’aspro e lungo dolore da cui Maria fu trafitta per tutta la Sua vita: Il suddetto Roberto attribuisce a Maria queste parole: “ANIME REDENTE E FIGLIE MIE DILETTE, NON COMPATITEMI SOLTANTO PER QUELL’ORA IN CUI VIDI MORIRE DAVANTI A ME IL MIO CARO GESU’, POICHEI LA SPADA Di DOLORE PREDETTAMI DA SIMEONE MI TRAFIGGEVA L’ANIMA PER TUTTA LA VITA: MENTRE DAVO IL LATTE AL MIO BAMBINO, MENTRE LO RISCALDAVO TRA LE MIE BRACCIA, GIAI VEDEVO L’AMARA MORTE CHE LO ASPETTAVA; CONSIDERATE QUALE LUNGO ED ASPRO. DOLORE DOVEVO SOFFRIRE”. Maria quindi poteva proprio dire il versetto di Davide: “LA MIA VITA PASSO’ TUTTA IN DOLORE E LACRIME”, (Sal 30,11) “MENTRE IL MIO DOLORE, CHE ERA LO STRAZIO PER LA MORTE CRUDELE DEL MIO DILETTO FIGLIO, NON MI LASCIAVA UN ISTANTE”(Sal 38,16). “VEDEVO SEMPRE TUTTE LE SOFFERENZE E LA MORTE DI GESU’ CHE AVREBBE UN GIORNO SOFFERTO”. La stessa Madre divina rivelò a Santa Brigida che anche dopo la morte e l’Ascensione del Figlio al Cielo, il ricordo della Passione era sempre costante nel Suo tenero cuore come appena accaduta, qualsiasi cosa Ella facesse. Taulero scrisse che Maria trascorse tutta la vita in un perpetuo dolore, poichè nel Suo Cuore non vi era che mestizia e sofferenza. Così neppure il tempo che solitamente mitiga il dolore ai sofferenti giovò a Maria, anzi il tempo aumentava in Lei la tristezza, perchè Gesù cresceva e sempre più Le si rivelava bello ed amorevole da una parte, mentre dall’altra avvicinandosi il momento della Sua morte, si dilatava sempre più nel Cuore di Maria il dolore di doverLo perdere su, questa terra. “COME CRESCE LA ROSA TRA LE SPINE disse l’Angelo a Santa Brigida COSI’ LA MADRE DI DIO AVANZAVA NEGLI ANNI TRA LE PENE; E COME AL CRESCERE DELLA ROSA AUMENTANO LE SPINE, COSì MARIA, ROSA ELETTA DEL SIGNORE, QUANTO PIU’ AVANZAVA NELL’ ETA’, TANTO PIU’ LE SPINE DEI SUOI DOLORI S’INASPRIVANO E LA TORMENTAVANO”, Dopo aver considerato la lunghezza di questo dolore passiamo al secondo punto, e vediamo quanto fu crudele.