Devozione alla Madonna: un esorcista parla della potenza di Maria nella liberazione

L’intercessione di Maria in tre casi impressionanti di liberazione dal Diavolo, testimoniati dal Rettore del Santuario della “Madonna della Stella” di Gussago, nel bresciano.

Tra i miei cari amici defunti, ricordo con gratitudine don Faustino Negrini, prima Parroco e poi Rettore ed Esorcista nel Santuario “Madonna della Stella” di Gussago (Brescia), dove morì carico di anni e di meriti. Riporto alcuni episodi da lui raccontati.

“Evviva la Madonna! Sono liberata!”: questo il grido di gioia di F. S., 24 anni, quando si accorse di non essere più preda del Demonio, il 19 luglio 1967.

Fin dalla prima infanzia essa era stata posseduta da Satana, in seguito a un maleficio che le era stato fatto. Durante le ‘benedizioni’ [dell’Esorcismo] emetteva urla, bestemmie, insulti; abbaiava come un cane e si rotolava per terra. Ma gli Esorcismi non sortivano alcun effetto. Tanti pregavano per lei, ma c’era l’influenza negativa del padre, che era un accanito bestemmiatore. Finalmente un Sacerdote convinse il genitore a giurare che non avrebbe mai più bestemmiato: questa decisione, mantenuta fedelmente, fu risolutiva.

Ecco il dialogo tra il Sacerdote che interrogava il Demonio e questi, durante il penultimo Esorcismo:

– “Spirito immondo, come ti chiami?
– Sono Satana. Questa è mia e non la lascerò neppure dopo morte.
– Quando te ne vai?
– Tra breve. Sono costretto dalla Signora.
– Quando te ne andrai di preciso?
– Il 19 Luglio, alle ore 12.30, in chiesa, davanti alla “bella Signora”.
– Che segno darai?
– La lascerò morta per un quarto d’ora…”.

Il 19 Luglio 1967 la giovane fu portata in chiesa. Durante l’Esorcismo continuava ad abbaiare come un cane rabbioso e camminava carponi per terra. Solo nove persone furono ammesse ad assistere al rito, quando si chiusero le porte del Santuario.

Terminato il canto delle Litanie, fu distribuita la Comunione ai presenti. Anche F. prese l’Ostia con molta fatica. Poi incominciò a rotolarsi per terra, finché si fermò come morta. Erano le 12.15. Dopo un quarto d’ora, balzò in piedi e disse: “Sento in gola il maleficio che viene su. Aiuto! Aiuto!…”. Vomitò una specie di topo, con tutti i peli compatti, due corna e la coda.

“Evviva la Madonna! Sono liberata!” – gridò con gioia la giovane. I presenti piangevano per la commozione. Tutti quegli impressionanti disturbi di cui soffriva la giovane erano definitivamente scomparsi: la Madonna aveva ancora una volta vinto Satana.

Altri casi di “liberazione”
Non sempre, però, le liberazioni avvenivano nel Santuario, bensì anche a casa propria o in qualche altro luogo.

Una ragazza di Soresina (Cremona), certa M.B., era posseduta da 13 anni. Invano furono tentate tutte le cure mediche, pensando si trattasse di qualche malattia; perché il male era di altra natura.

Recatasi con fede al Santuario della “Madonna della Stella”, pregò a lungo. Quando venne benedetta si mise a urlare e a dimenarsi per terra. Al momento non accadde nulla di straordinario. Ritornata a casa, mentre pregava la Madonna, si sentì di colpo interamente liberata.

Una donna anziana fu liberata a Lourdes. Tante volte per lei erano state fatte preghiere di liberazione al Santuario della “Madonna della Stella”. Quando iniziavano, essa diventava stravolta, irriconoscibile, rabbiosa, alzando i pugni contro un’immagine di Maria Santissima. Si fece fatica ad iscriverla ad un Pellegrinaggio a Lourdes, perché il Regolamento escludeva “gli isterici, gli ossessi, i malati furiosi”, che potevano disturbare gli altri malati. Un medico compiacente la fece iscrivere, dichiarando che era soltanto soggetta a malesseri generici.

Giunta alla Grotta, la posseduta smaniava e cercava di fuggire. Tanto più si infuriava quando volevano trascinarla alle ‘piscine’. Ma un giorno le infermiere riuscirono con la forza ad immergerla in una delle vasche. Fu con grande fatica, tanto che l’indemoniata – afferrata un’infermiera – la trascinò con sé sotto l’acqua. Ma quando uscirono dall’acqua, l’indemoniata era completamente liberata e felice.

Come si vede, in tutti e tre i casi l’intercessione della Madonna fu risolutiva.