Devozione di oggi: San Leopoldo Mandic, il Santo confessore

30 LUGLIO

SAN LEOPOLDO MANDIC

Castelnovo di Cattaro (Croazia), 12 maggio 1866 – Padova, 30 luglio 1942

Nato il 12 maggio 1866 a Castelnuovo, nella Dalmazia meridionale, a sedici anni entra tra i Cappuccini di Venezia. Piccolo di statura, curvo e malfermo di salute, è uno dei santi più recenti della Chiesa cattolica. Entrato tra i Cappuccini, collabora alla riunificazione con la Chiesa ortodossa. Questo suo desiderio però non si realizza, perché nei monasteri dove viene assegnato gli vengono affidati altri incarichi. Si dedica soprattutto al ministero della Confessione e in particolare a confessare altri sacerdoti. Dal 1906 svolge questo compito a Padova. È apprezzato per la sua straordinaria mitezza. La sua salute man mano si deteriora, ma fino a quando gli è possibile non cessa di assolvere in nome di Dio e di indirizzare parole di incoraggiamento a quanti lo accostano. Muore il 30 luglio 1942. La sua tomba, aperta dopo ventiquattro anni, ne rivela il corpo completamente intatto. Paolo VI lo ha beatificato nel 1976. Giovanni Paolo II, infine, lo ha canonizzato nel 1983. (Avvenire)

PREGHIERE A SAN LEOPOLDO MANDIC

O Dio nostro Padre, che in Cristo tuo Figlio, morto e risorto, hai redento ogni nostro dolore e hai voluto san Leopoldo paterna presenza di consolazione, infondi nelle nostre anime la certezza della tua presenza e del tuo aiuto. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Gloria al Padre.
San Leopoldo, prega per noi!

O Dio, che per la grazia dello Spirito Santo effondi sui credenti i doni del tuo amore, per intercessione di san Leopoldo, concedi ai nostri parenti e amici la salute del corpo e dello spirito, perché ti amino con tutto il cuore e compiano con amore ciò che è gradito alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore. Amen.

San Leopoldo, prega per noi!

O Dio, che manifesti la tua onnipotenza soprattutto nella misericordia e nel perdono, e hai voluto che san Leopoldo fosse tuo fedele testimone, per i suoi meriti, concedi a noi di celebrare, nel sacramento della riconciliazione, la grandezza del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

Gloria al Padre.
San Leopoldo, prega per noi!

NOVENA A SAN LEOPOLDO MANDIC

O San Leopoldo, arricchito dall’Eterno divin Padre di tanti tesori di grazia a favore di quanti a te ricorrono, ti preghiamo di ottenerci una viva fede e una ardente carità, per cui ci teniamo sempre uniti a Dio nella sua santa grazia. Gloria al Padre…

O San Leopoldo, fatto dal divin Salvatore strumento perfetto della sua infinita misericordia nel sacramento della penitenza, ti preghiamo di ottenerci la grazia di confessarci spesso e bene, per poter avere sempre l’anima nostra monda da ogni colpa e realizzare in noi la perfezione alla quale Egli ci chiama. Gloria al Padre…

O San Leopoldo, vaso eletto dei doni dello Spirito Santo, da te abbondantemente trasfusi in tante anime, ti preghiamo di ottenerci di essere liberati da tante pene e afflizioni che ci opprimono, o di avere la forza di sopportare tutto con pazienza per completare in noi ciò che manca alla passione di Cristo. Gloria al Padre…

O San Leopoldo, che durante la tua vita mortale nutristi un tenerissimo amore alla Madonna, nostra dolce madre, e ne fosti ricambiato con tanti favori, ora che sei felice vicino a Lei, pregala per noi affinché guardi alle nostre miserie e si mostri sempre nostra madre misericordiosa. Ave Maria…

O San Leopoldo, che avesti sempre tanta compassione per le umane sofferenze e consolasti tanti afflitti, vieni in nostro aiuto; nella tua bontà non ci abbandonare, ma consola anche noi ottenendoci la grazia che domandiamo. Così sia.

DETTI DI SAN LEOPOLDO MANDIC

«Abbiamo in cielo un Cuore di Madre. La Madonna, madre nostra, che ai piedi della Croce soffrì quanto è possibile ad una creatura umana, comprende i nostri dolori e ci consola».

«Fede! abbiate fede!, Dio è medico e medicina».

«Nel buio della vita, la fiaccola della fede e la devozione alla Madonna ci guidano a essere fortissimi nella speranza».

«Io mi meraviglio tutti i momenti come l’uomo possa mettere a repentaglio la salvezza dell’anima sua per motivi assolutamente futili e labili».

La misericordia divina ed umana

«Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia»; dolcissima è questa parola «misericordia», fratelli carissimi, ma se è già dolce il nome, quanto più la realtà stessa. Sebbene tutti vogliano che nei loro confronti si usi misericordia, non tutti si comportano in modo da meritarla. Mentre tutti vogliono che sia usata misericordia verso di loro, sono pochi quelli che la usano verso gli altri.
O uomo, con quale coraggio osi chiedere ciò che ti rifiuti di concedere agli altri? Chi desidera di ottenere misericordia in cielo deve concederla su questa terra. Poiché dunque tutti noi, fratelli carissimi, desideriamo che ci sia fatta misericordia, cerchiamo di rendercela protettrice in questo mondo, perché sia nostra liberatrice nell’altro. C’è infatti in cielo una misericordia, a cui si arriva mediante le misericordie esercitate qui in terra. La Scrittura dice in proposito: O Signore, la tua misericordia è in cielo (cfr. Sal 35, 6).
Esiste dunque una misericordia terrena e una celeste, una misericordia umana e una divina. Quale è la misericordia umana? Quella che si volge a guardare le miserie dei poveri. Quale è invece la misericordia divina? Quella, senza dubbio, che ti concede il perdono dei peccati.
Tutto ciò che la misericordia umana dà durante il nostro pellegrinaggio, la misericordia divina lo restituisce in patria. Dio infatti su questa terra ha fame e sete nella persona di tutti i poveri, come ha detto egli stesso: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me» (Mt 25, 40). Quel Dio che si degna di ricompensare in cielo vuole ricevere qui in terra.
E chi siamo noi che quando Dio dona vogliamo ricevere e quando chiede non vogliamo dare? Quando un povero ha fame, è Cristo che ha fame, come egli stesso ha detto: «Ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare» (Mt 25, 42). Non disprezzare dunque la miseria dei poveri, se vuoi sperare con sicurezza il perdono dei peccati. Cristo, fratelli, ha fame; egli si degna di aver fame e sete in tutti i poveri; quello che riceve sulla terra lo restituisce in cielo.
Che cosa volete, fratelli, e che cosa chiedete quando venite in chiesa? Certamente non altro che la misericordia di Dio. Date dunque quella terrena ed otterrete quella celeste. Il povero chiede a te; anche tu chiedi a Dio; ti chiede un pezzo di pane; tu chiedi la vita eterna. Dà al povero per meritare di ricevere da Cristo. Ascolta le sue parole: «Date e vi sarà dato» (Lc 6, 38). Non so con quale coraggio pretendi di ricevere quello che non vuoi dare. Quando perciò venite in chiesa, non negate ai poveri un’elemosina, anche se piccola, secondo le vostre possibilità.