Devozione e novena di Sante Messe: il messaggio e le promesse di Gesù

LA NOVENA DI SANTE MESSE

Poco conosciuta in Italia è la pratica la bella pratica che altrove è molto diffusa di far accompagnare una Novena di preghiere (al Signore, alla Madonna, ai Santi) con la celebrazione per 9 giorni consecutivi di 9 S. Messe celebrate con la stessa intenzione. Se il fedele con vera umiltà, fiducia, e pentimento farà questa novena ricevendo per tali 9 giorni la S. Comunione potrà essere certo che la grazia richiesta sarà prima o poi ottenuta, la preghiera costante del fedele unita dato il valore incommensurabile del S. Sacrificio della Messa in cui il Signore stesso si offre vittima per noi. La novena di Messe può essere celebrate tanto per i vivi quanto per i defunti.

Emblematico il caso riguardante Santa Teresina del Bambin Gesù.

Ancora bambina, si era ammalata e i medici ormai disperavano di poterla salvare. Il papà fece celebrare una novena di Messe per la guarigione della figlia nella Chiesa di Nostra Signora delle Vittorie in Parigi.

L’ultimo giorno della novena, era il 13 maggio e coincideva con la festa della Pentecoste, Teresina vede la statua della Madonna di Nostra Signore delle Vittorie sorridergli e all’istante guarisce.

Ecco il racconto tratto da “La storia di un’anima”, scritto da lei stessa: “Un giorno vidi Papà entrare nella camera di Maria ove io ero coricata: a Maria dette parecchie monete d’oro con una espressione di grande tristezza, e le disse di scrivere a Parigi e chiedere delle Messe presso Nostra Signora delle Vittorie affinché facesse guarire la sua povera figlioletta. Ah, come mi commossi vedendo la fede e l’amore del mio re caro! Avrei voluto dirgli: “sono guarita!”, ma gli avevo già dato troppe gioie false, e non erano i miei desideri a poter fare un miracolo, perché un miracolo ci voleva per guarirmi. Ce ne voleva uno, e lo fece Nostra Signora delle Vittorie. Una domenica (durante la novena delle Messe), Maria uscì in giardino lasciandomi con Leonia la quale leggeva accanto alla finestra; in capo a qualche minuto mi misi a chiamare a bassa voce “Mamma… Mamma…”. Leonia era abituata a intendermi chiamare sempre così, non ci fece caso. La cosa durò a lungo, allora chiamai più forte, e finalmente Maria tornò, vidi perfettamente quando entrò, ma non potevo dire che la riconoscevo, e continuai a chiamare sempre più forte: “Mamma”. Soffrivo molto di quella lotta forzata e inspiegabile, e Maria ne soffriva forse più di me; dopo vani sforzi per dimostrarmi che era vicina a me, si mise in ginocchio accanto al mio letto con Leonia e Celina, si volse alla Vergine Santa e pregò col fervore di una madre la quale chiedesse la vita del figlio: in quel momento ottenne quello che desiderava.

Non trovando soccorso sulla terra, la povera Teresa si era rivolta anche lei alla Madre del Cielo, la pregava con tutto il cuore perché avesse finalmente pietà di lei… A un tratto la Vergine Santa mi parve bella, tanto bella che non avevo visto mai cosa bella a tal segno, il suo viso spirava bontà e tenerezza ineffabili, ma quello che mi penetrò tutta l’anima fu “il sorriso stupendo della Madonna”. Allora tutte le mie sofferenze svanirono, delle grosse lacrime mi bagnarono le guance, ma erano lacrime di una gioia senza ombre. Ah, pensai, la Vergine Santa mi ha sorriso, come sono felice! Ma non lo dirò a nessuno, perché altrimenti la mia felicità scomparirebbe. Senz’alcuno sforzo abbassai gli occhi e vidi Maria che mi guardava con amore, pareva commossa, quasi capisse il favore che la Madonna mi aveva concesso. Ah! era proprio a lei, alle commoventi preghiere di lei, che io dovevo la grazia del sorriso da parte della Regina dei Cieli. Vedendo il mio sguardo fisso sulla Vergine Santa, ella pensò “Teresa è guarita!”. Sì, il fiore umile stava per rinascere alla vita, il raggio splendido che l’aveva riscaldato non doveva interrompere i propri benefizi: agì non in modo subitaneo, bensì gradatamente, dolcemente, risollevò il fiore e lo rafforzò a tal segno che cinque anni dopo si aprì sulla montagna benedetta del Carmelo” (nn. 93-94).

Modalità :

1. Far celebrare per 9 giorni consecutivi la S. Messa per impetrare da Dio la grazia richiesta. è opportuno dunque, chiedere prima al sacerdote se per 9 giorni consecutivi ha la possibilità di celebrare la S. Messa per quell’intenzione, evitando che venga di cumulata con altre intenzioni già fissate in precedenza.

2. Confessarsi e ricevere la S. Comunione nei giorni della novena offrendola per la medesima intenzione. Se vi è impossibilità di partecipare alla Messa per cui si è offerta l’intenzione di preghiera per motivi di lontananza o altro impedimento, è opportuno partecipare nei medesimi giorni ad altre celebrazioni di Messa ricevendovi la S. Comunione.

3. Recita del S. Rosario e di altre preghiere a scelte del fedele, invocando l’aiuto del Signore con incrollabile fiducia .

“Le anime confidenti sono le ladre delle mie grazie” Gesu alla Serva di Dio Suor Benigna Ferrero

NOTA BENE: Fare un’offerta per una Messa non significa che state comprando una Messa, dato che una Messa non ha prezzo; il “prezzo” pagato da Cristo nel suo sacrificio è infinito. Fu immolato per riacquistare per Dio al prezzo della suo sangue tutti gli uomini di ogni tribù, lingua, gente e nazione (vedere Apocalisse, 5:9). Il denaro che date non pagano la Messa, ma il supporto di aiuto per il sacerdote che la offre. Una tale offerta è una partecipazione finanziaria di cui l’obiettivo principale è contribuire a sostenere il sacerdote e la sua Comunità.

Gesu ad un anima: “…Con i vostri peccati irritate la mia giustizia e provocate i miei castighi; ma grazie alla Santa Messa, in tutti gli istanti della giornata ed in tutti i punti del globo terrestre, umiliandomi sull’altare sino all’immolazione, offrendo le Mie sofferenze del Calvario, presento al Divin Padre un magnifico compenso ed una sovrabbondante soddisfazione. Tutte le mie Piaghe, come altrettante bocche divinamente eloquenti esclamano: ” Padre perdona loro!..”domandano misericordia.

Usate del tesoro della Messa, per prendere parte alle dolcezze del Mio Amore!

Offritevi al Padre per mezzo mio, perché Io sono Intermediario ed Avvocato. Congiungete i vostri deboli omaggi ai Miei omaggi che sono perfetti!

Quanti trascurano di assistere alla Santa Messa nei giorni festivi! Benedico quelle anime che per riparare ascoltano nella festa una messa in più e che, quando sono impedite di fare ciò, suppliscono con l’ascoltarla durante la settimana..”