“Dio mi ha detto che non era il mio turno”, si salva con il 5% di probabilità di sopravvivere al Covid

Giovane, sana, fisicamente attiva e attenta, la coordinatrice per la sicurezza sul lavoro Suellen Bonfim dos Santos, 33 anni, non si aspettava di sviluppare la forma più grave di Covid-19.

Ha trascorso 56 giorni in ospedale, 22 dei quali intubati nell’Unità di Terapia Intensiva della Casa de Saúde de Santos, sulla costa di São Paulo, in Brasile.

I medici hanno avvertito i membri della famiglia che Suellen aveva soltanto il 5% di possibilità di sopravvivere alla malattia.

Durante il ricovero, la donna è stata in coma farmacologico e ha raccontato di aver parlato con la madre e la nonna defunte durante un sogno.

“Sono stata sempre attiva. Non ho mai smesso di usare la mascherina, il gel… Non ho alcuna malattia. Non so cosa mi sia successo, non riesco a spiegarlo”, ha detto la 33enne in un’intervista a un’emittente locale.

“Quando mi sono svegliata e ho lasciato la terapia intensiva, le infermiere hanno detto che ero stata una guerriera. Ho saputo, poi, che tutti quelli che erano nel reparto con me erano morti. E che avevo solo il 5% di possibilità di sopravvivere”, perché il 90% dei suoi polmoni erano compromessi.

La brasiliana ha raccontato che i medici hanno cercato di aumentare la saturazione di ossigeno nel sangue ma senza successo, e poi è stata trasferita in terapia intensiva il 1° maggio e indotta al coma farmacologico.

La famiglia e gli amici hanno anche cominciato a pregare ogni sera alle 21.00 in streaming: “La mia famiglia è molto unita. C’erano persone da ogni parte del luogo che mi chiamavano, chiedendomi di guarire. Ecco perché Dio mi ha trattenuto e ha detto che non era il mio turno”.

“Mi hanno detto che, di quelli che sono stati ricoverati con me, solo io sono sopravvissuta. Tutto il mio reparto è morto. Oggi sono molto grata a Dio. C’è stata molta Fede attorno a me”.

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