Dolindo Ruotolo: Padre Pio lo definiva “l’apostolo santo di Napoli”

Il 19 novembre ricorreva il 50esimo anniversario della scomparsa di Don Dolindo Ruotolo, un prete di Napoli in procinto di beatificazione, noto per le sue straordinarie doti spirituali. Padre Pio lo definiva “l’apostolo santo di Napoli”, esprimendo grande stima per lui e indirizzandogli i pellegrini di Napoli.

Sacerdote

Don Dolindo era famoso per la sua capacità di comunicare con il divino, comprendere i segreti delle anime, guarire i malati attraverso la preghiera e persino essere presente in due posti contemporaneamente. Praticamente aveva il dono della bilocazione, come il suo amico Padre Pio.

Don Dolindo, un sacerdote ed esorcista venerato come servo di Dio con una causa di canonizzazione in corso, fin dalla giovinezza mantenne un profondo rapporto spirituale con il Cielo, dialogando spesso con Gesù, la Madonna, l’angelo custode e Santa Gemma Galgani.

Gesù

Don Dolindo Ruotolo e i suoi straordinari doni

La sua vita fu intrecciata con quella di Padre Pio, condividendo con lui non solo debilitazioni fisiche e fenomeni misteriosi, ma anche lotte spirituali notturne contro forze oscure e una tranquilla obbedienza all’autorità ecclesiastica anche nei momenti più difficili, quelli in cui veniva additato e messo in discussione dalle stesse. Don Dolindo, noto anche per le sue profezie, aveva previsto l’ascesa di Giovanni Paolo II con 13 anni di anticipo.

I doni straordinari di questo sacerdote erano frutto di una vita dedicata all’adorazione, alla preghiera contemplativa e alle mortificazioni. Queste pratiche lo preparavano per incontrare i numerosi fedeli che lo cercavano per ascoltare i suoi sermoni, confessarsi, richiedere intercessioni e consigli.

Come teologo e apologeta, scrisse numerose opere, inclusi migliaia di messaggi, aforismi e devozioni cristiane ricevuti in locuzioni interiori e poi trascritti su immaginette distribuite ai fedeli per rafforzare la loro fede. Il suo messaggio fondamentale era vivere rivolti verso Gesù, fiduciosi che, affidandoci a Lui, anche le circostanze più ardue si possano trasformare in bene.