Dopo una dura battaglia contro la malattia guarisce a Lourdes

Paul PELLEGRIN. Un colonnello nella lotta della sua vita… Nato il 12 aprile 1898, residente a Tolone (Francia). Malattia : Fistola post-operatoria da svuotamento di ascesso epatico. Guarito il 3 ottobre 1950, a 52 anni. Miracolo riconosciuto l’8 dicembre 1953 da Mons. Auguste Gaudel, vescovo del Féjus. Il 5 ottobre 1950 il colonnello Pellegrin e sua moglie sono di ritorno a casa, a Tolone, provenienti da Lourdes ed il colonnello si reca come d’abitudine all’ospedale per riprendere la cura di iniezioni di chinino nel fianco destro. Sono mesi e mesi che questa fistola resiste ad ogni trattamento. È apparsa in seguito ad un’operazione per un ascesso al fegato. Egli, tenente colonnello della fanteria coloniale, impiega ormai tutta la sua energia in questa battaglia, nella lotta feroce contro questa infezione microbica. E nulla è mai migliorato, anzi al contrario il peggioramento è continuo! Di ritorno da Lourdes, né lui né sua moglie intravvedono veramente una guarigione, anche se la Signora Pellegrin ha constatato, dopo il bagno nell’acqua della Grotta, che la piaga di suo marito non è più come prima. All’ospedale di Tolone, gli infermieri si rifiutano di fare l’iniezione di chinino poiché la piaga è scomparsa ed al suo posto vi è una macchia rosa della pelle ricostruita di fresco… È solo allora che il colonnello comprende di essere guarito. Il medico che lo esamina gli domanda all’improvviso: “Ma cosa ci ha messo sopra?” – “Torno da Lourdes” risponde. La malattia non tornerà mai più. E’ stato l’ultimo “miracolato” nato nel XIX° secolo.

Preghiera

O Vergine benedetta, Immacolata Maria, che diceste a Bernadetta che l’avreste fatta felice, non in questo mondo, ma bensì nell’altra vita: fate ch’io viva distaccato dai beni caduchi di questo mondo, e ponga la mia speranza solo in quelli del Cielo.

Ave Maria…

Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.

Orazione

O Vergine Immacolata, Madre nostra, che vi siete degnata di manifestarvi ad una sconosciuta fanciulla, fate che noi viviamo nell’umiltà e nella semplicità dei figli di Dio, per aver parte alle vostre celesti comunicazioni. Accordateci di saper fare penitenza per i nostri sbagli passati, fateci vivere con un grande orrore del peccato, e sempre più uniti alle virtù cristiane, affinchè il vostro Cuore resti aperto sopra di noi e non cessi di versare le grazie, che fanno vivere quaggiù dell’amore divino e rendono sempre più degni dell’eterna corona. Così sia.