Famiglia cristiana costretta a dissotterrare il corpo di un parente poco dopo averlo seppellito

Un gruppo di paesani armati in India ha costretto una famiglia cristiana a riportare alla luce uno dei loro parenti defunti, appena due giorni dopo averlo seppellito.

Famiglia cristiana perseguitata in India

Un uomo di 25 anni morto di malaria in un villaggio nel distretto di Bastar il 29 ottobre è stato riportato alla luce dalla famiglia due giorni dopo essere stato seppellito. Ad aver costretto i familiari a questo gesto è stata l’intolleranza religiosa dei residenti della loro comunità.

A testimoniare dell’avvenuto è Samson Baghel, pastore di una chiesa metodista locale: ‘Quando la famiglia ha chiesto alla folla dove avrebbero dovuto seppellire Laxman, la folla ha detto loro di portarlo dove volevano, ma non avrebbero permesso che un cristiano rimanesse sepolto nel villaggio’.

Circa 50 abitanti del villaggio avevano chiesto l’esumazione del corpo da seppellire nel villaggio del pastore Baghel: un atto di persecuzione anche verso un corpo senza vita.

Il governo si è trovato costretto ad assegnare un appezzamento di terreno vicino al crematorio del villaggio per le sepolture cristiane, ha riferito Sitaram Markam, il fratello del defunto. 

Nonostante la contesa sia stata risolta dalle autorità, gli abitanti del villaggio non hanno perso tempo a minacciare i cristiani residenti e il pastore Baghel: ‘Non rientrate’, queste le parole, queste le dichiarazioni del pastore metodista.

I paesi asiatici come l’India – negli ultimi anni – sono diventati nazioni persecutorie in termini di fede cristiana. Secondo la lista di controllo globale 2021 dell’organizzazione Open Doors, l’India è al decimo posto.

Vogliamo lasciarvi con questa riflessione: prima della Sua sofferenza e della Sua morte sulla croce, Gesù Cristo confortò i Suoi discepoli nella paura e nello sconforto con le Sue parole: ‘Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo’, Giovanni 16:33.

‘Siate pazienti nella tribolazione’ esorta la parola di Dio, ‘Benedite quelli che vi perseguitano, benedite e non maledite’, sono le parole di Lettera in Romani 12.