Festa della Candelora: che cos’è, curiosità e tradizioni

Questa festa era originariamente chiamata Purificazione della Vergine Maria, riflettendo l’usanza che, come donna ebrea, la madre di Gesù avrebbe seguito. Nella tradizione ebraica, le donne erano considerate impure per i 40 giorni successivi al parto di un figlio maschio e non potevano adorare nel tempio; trascorsi i 40 giorni, le donne furono portate al tempio per essere purificate. Il 2 febbraio è, infatti, 40 giorni dopo il 25 dicembre, il giorno in cui la Chiesa segna la nascita di Gesù. Questa tradizionale festa cristiana segna anche la presentazione del bambino Gesù al tempio, una festa è stata osservata dai cristiani a Gerusalemme già nel IV secolo d.C. Entro la metà del V secolo, la celebrazione includeva l’accensione di candele per simboleggiare Gesù Cristo come luce, verità e via.

Per questa occasione, il sacerdote, che indossa una stola e un piviale color porpora, si trova al lato dell’epistola dell’altare, benedice le candele, che dovrebbero essere di cera d’api. Quindi spruzza le candele con acqua santa e passa intorno ad esse incensi e li distribuisce al clero e ai laici. La cerimonia si chiude con una processione di tutti i partecipanti, tutti portatori di candele accese, per rappresentare l’ingresso di Cristo bambino, la Luce del Mondo, nel Tempio di Gerusalemme.

Molti proverbi italiani, soprattutto per quanto riguarda il tempo, sono associati a questo giorno. Uno dei detti più popolari è, Per la Santa Candelora se nevica o se plora, dell’inverno siamo fora, ma se è sole o solicello, siamo sempre a mezzo inverno (‘Per la Santa Candelora, nevica o se piove , abbiamo finito l’inverno, ma se c’è il sole o anche solo un po ‘di sole, siamo ancora in pieno inverno’). Nei paesi di lingua inglese, dove la festa della Candelora è conosciuta come il Giorno della Candelora (o Messa della Candela), il detto è simile all’italiano: se il giorno della Candelora è soleggiato e luminoso, l’inverno avrà un altro volo, se il giorno della Candelora sarà nuvoloso con pioggia, l’inverno è andato e non tornerà più.

Qual è il legame tra queste celebrazioni religiose simboliche e il tempo? Astronomia. Il punto di transizione tra le stagioni. Il 2 febbraio è un quarto di giornata, a metà strada tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera. Per millenni, le persone nell’emisfero settentrionale hanno notato che se il sole uscisse a metà strada tra l’inverno e la primavera, il clima invernale continuerebbe per altre sei settimane. Come si potrebbe immaginare, per gli esseri umani che vivevano un’esistenza di sussistenza la differenza era importante, con implicazioni per la sopravvivenza, oltre che per la caccia e il raccolto. Non sorprende che ad esso fossero legati riti e celebrazioni.