Gli Angeli Custodi ci sono vicino: sei cose da sapere su di loro

Creazione degli Angeli.

Noi, su questa terra, non possiamo avere il concetto esatto dello « spirito », perchè tutto ciò che ci circonda è materiale, cioè si può vedere e toccare. Abbiamo un corpo materiale; l’anima nostra, pur essendo uno spirito, è così intimamente unita al corpo, per cui bisogna fare uno sforzo con la mente per distaccarci dalle cose visibili.

Che cosa è dunque lo spirito? è un essere, fornito d’intelligenza e di volontà, però senza corpo.

Dio è uno spirito purissimo, infinito, perfettissimo. Egli non ha corpo.

Creò Dio un’immensa varietà di esseri, poiché nella varietà risplende di più la bellezza. Nella creazione si ha una scala di esseri, dall’infimo ordine al supremo, dal materiale allo spirituale. Uno sguardo al creato ci rivela questo. Cominciamo dal gradino inferiore della creazione.

Iddio crea, cioè trae dal nulla tutto ciò che vuole, essendo onnipotente. Creò gli esseri inanimati, incapaci di muoversi e di crescere: sono i minerali. Creò le piante, capaci di crescere, ma non di sentire. Creò gli animali con la capacità di crescere, muoversi, sentire, ma senza la facoltà di ragionare, dotandoli solamente di un meraviglioso istinto, per il quale si mantengono nell’esistenza e possono raggiungere lo scopo della loro creazione. A capo di tutte queste cose Iddio creò l’uomo, che è un essere composto di due elementi: uno materiale, cioè il corpo, per cui è simile agli animali, ed uno spirituale, cioè l’anima, la quale è uno spirito dotato di memoria sensitiva e intellettiva, d’intelligenza e di volontà.

Oltre a ciò che si vede, creò gli esseri simili a se, Puri Spiriti, dando loro grande intelligenza e forte volontà; questi Spiriti, essendo senzacorpo, non possono essere visibili a noi. Tali Spiriti si chiamano Angeli.

Iddio creò gli Angeli prima ancora degli esseri sensibili e li creò con un semplice atto di volontà. Subito apparvero in seno alla Divinità sterminate schiere di Angeli, uno più bello dell’altro. Come i fiori su questa terra si rassomigliano nella loro natura, ma uno differisce dall’altro per il colore, per il profumo e per la forma, così gli Angeli, pur avendo la stessa natura spirituale, si differiscono per bellezza e per potenza. Tuttavia l’ultimo degli Angeli è di gran lunga superiore a qualsiasi creatura umana.

Gli Angeli sono distribuiti in nove categorie o cori e prendono il nome dal vario ufficio che compiono davanti alla Divinità. Per rivelazione divina conosciamo il nome dei nove cori: Angeli, Arcangeli, Principati, Potestà, Virtù, Dominazioni, Troni, Cherubini, Serafini.

Bellezza Angelica.

Quantunque gli Angeli non abbiano un corpo, tuttavia possono prendere sembianza sensibile. Difatti sono apparsi non poche volte ammantati di luce e con le ali, per manifestare la velocità con cui possono andare da un capo all’altro dell’universo per eseguire gli ordini di Dio.

S. Giovanni Evangelista, rapito in estasi, come egli stesso scrisse nel libro dell’Apocalisse, vide dinanzi a se un Angelo, ma di tanta maestà e bellezza, per cui credendo fosse Iddio in persona, si prostrò per adorarlo. Ma l’Angelo gli disse: « Alzati; io sono una creatura di Dio, sono un tuo conservo ».

Se tale è la bellezza di un solo Angelo, chi può esprimere la bellezza complessiva di miliardi e miliardi di queste nobilissime creature?

Scopo di questa creazione.

Il bene è diffusivo. Chi è felice ed è buono, vuol rendere partecipi della propria felicità anche altri. Iddio, felicità per essenza, volle creare gli Angeli per renderli beati, partecipi cioè della sua stessa beatitudine.

Il Signore creò gli Angeli anche per ricevere i loro omaggi e per servirsi di loro nell’attuazione dei suoi divini disegni.

La prova.

Nel primo tempo della creazione gli Angeli erano peccabili, cioè non erano ancora confermati in grazia. In quel periodo Iddio volle mettere alla prova la fedeltà della corte celeste, per avere un segno di amore particolare e di umile sudditanza. La prova, come dice S. Tommaso d’Aquino, non poteva essere altro che la manifestazione del mistero della Incarnazione del Figlio di Dio, cioè la Seconda Persona della SS. Trinità si sarebbe fatta uomo e gli Angeli avrebbero dovuto adorare Gesù Cristo, Dio e uomo. Ma Lucifero disse: Non lo servirò! e, servendosi degli altri Angeli che condividevano la sua idea, ingaggiò una grande battaglia in cielo.

Angeli, disposti ad obbedire a Dio, con a capo S. Michele Arcangelo, combatterono contro Lucifero e i suoi seguaci, gridando: « Salute al nostro Dio! ».

Non sappiamo quanto sia durata questa lotta. S. Giovanni Evangelista che nella visione dell’Apocalisse vide riprodursi la scena della lotta celeste, scrisse che S. Michele Arcangelo ebbe il sopravvento su Lucifero.

La pena.

Iddio, che sino a quel momento aveva lasciato liberi gli Angeli, intervenne; confermò in grazia gli Angeli fedeli, rendendoli impeccabili, e punì terribilmente i ribelli. Quale punizione diede Dio a Lucifero e ai suoi seguaci? Una pena corrispondente alla colpa, perché Egli è giustissimo.

Non esisteva ancora l’inferno, cioè il luogo dei tormenti; subito Iddio lo creò.

Lucifero, da Angelo luminosissimo, divenne Angelo di tenebre e fu precipitato nel profondo degli abissi, seguito dagli altri compagni. Sono passati secoli e forse milioni di secoli e gl’infelici ribelli sono lì, nel profondo dell’inferno, a scontare eternamente il gravissimo loro peccato di superbia.

S. Michele Arcangelo.

La parola Michele, significa « Chi come Dio? ». Così disse quest’Arcangelo nella lotta contro Lucifero.

Oggi S. Michele Arcangelo è il Principe della Milizia Celeste, cioè tutti gli Angeli sono a lui soggetti, ed egli, secondo i voleri divini, impartisce ordini, come il capo di un esercito dà ordini agli ufficiali subalterni. San Michele Arcangelo suole essere raffigurato umanamente, come fu visto nell’Apocalisse, cioè col volto maestoso e sdegnato, con una spada in mano, in atto di vibrare il colpo contro il dragone infernale, Lucifero, che è tenuto sotto il piede in segno di vittoria.

Chiarificazione.

Gli Angeli non hanno corpo; per conseguenza, non avendo lingua, non possono parlare. Come mai si riferiscono nella S. Scrittura le parole di Lucifero, di S. Michele e di altri Angeli?

La parola è la manifestazione del pensiero. Gli uomini hanno un linguaggio sensibile; gli Angeli hanno anche loro il proprio linguaggio, ma differente dal nostro, cioè in una maniera a noi ignota si comunicano il pensiero. La S. Scrittura riproduce il linguaggio angelico in forma umana.

Gli Angeli in Cielo.

Che cosa fanno gli Angeli in Cielo? Fanno corona alla Divinità, rendendole continuamente omaggio. Adorano la SS. Trinità, riconoscendola degna di ogni onore. La ringraziano di continuo per aver dato loro l’esistenza e tanti doni eccellenti; la riparano delle offese che le recano le creature ingrate. Gli Angeli sono, tra loro in perfetta armonia, amandosi immensamente; non esiste fra loro gelosia o superbia, diversamente il Paradiso si trasformerebbe in dimora triste; sono uniti alla volontà di Dio e non desiderano e non fanno se non quello che a Dio piace.

Ministero Angelico.

Angelo vuol dire servo o ministro. Ogni Angelo in Cielo ha il suo ufficio, che disimpegna con perfezione. Iddio si serve or di questo or di quell’Angelo, per comunicare la sua volontà ad altre creature, come il padrone manda in giro i servi per commissioni.

L’universo è governato da certi Angeli particolari, così insegnano San Tommaso e S. Agostino. Questo avviene, non perché Iddio abbia bisogno di aiuto, ma per dare così più risalto alla sua Provvidenza nell’attività comunicata alle cause inferiori. Difatti nell’Apocalisse certi Angeli apparvero in atto di suonare trombe o di versare sulla terra e sul mare i vasi pieni dello sdegno divino, ecc.

Certi Angeli sono ministri della giustizia di Dio, altri sono ministri della sua misericordia; altri infine sono incaricati della custodia degli uomini.

I sette Arcangeli.

Il sette è un numero scritturale. Il settimo giorno della settimana è consacrato in modo particolare a Dio. Sette erano le lampade che di continuo ardevano nel Tempio dell’Antico Testamento; sette erano i segni del libro della vita, che vide S. Giovanni Evangelista nella visione di Patmos. Sette sono i doni dello Spirito Santo; sette sono i Sacramenti istituiti da Gesù Cristo; sette le opere di Misericordia, ecc. Il numero sette si riscontra anche in Cielo. Difatti gli Arcangeli in Paradiso sono sette; si conosce il nome di tre solamente: S. Michele, cioè « Chi come Dio? », S. Raffaele « Medicina di Dio », S. Gabriele « Fortezza di Dio ». Come sappiamo che gli Arcangeli siano sette? Si rileva dalla manifestazione che lo stesso S. Raffaele fece a Tobia, quando lo guarì dalla cecità: « Io sono Raffaele, uno dei sette Spiriti che stiamo continuamente al cospetto di Dio ». Questi sette Arcangeli sono gli alti ufficiali della Corte Celeste e sono mandati da Dio sulla terra per commissioni straordinarie.