Gli Angeli Custodi hanno lei ali? Come sono fatti?

Possiamo trovare una serie di riferimenti sugli angeli che appaiono con le ali nelle Scritture. Per esempio, i Cherubini erano raffigurati con ali che si estendevano sull’Arca dell’Alleanza nel Libro dell’Esodo (cfr Es 26, 20); il profeta Isaia riferisce una visione di un Serafino a sei ali, “con due hanno velato le loro facce, con due hanno velato i loro piedi, e con due si librarono in alto” (Is 6: 2); il profeta Ezechiele ebbe una visione di Cherubini che aveva non solo quattro volti, ma anche “quattro ali” (Ez 10:21). Inoltre San Giovanni nel libro dell’Apocalisse registra per noi che vide non solo quattro Cherubini che avevano “sei ali” (Ap 4: 8), ma anche che vide un angelo “volare in alto sopra la testa” (Ap 14: 6 ).

Poiché gli angeli sono puri spiriti, non hanno, ovviamente, ali fisiche né hanno bisogno di ali per la mobilità. Piuttosto, le ali sono un simbolo appropriato non solo della volontà degli angeli di prontamente, ardentemente e con gioia eseguire la volontà di Dio, ma sono anche un simbolo appropriato per la capacità degli angeli di viaggiare ovunque nell’universo con la velocità del pensiero . In breve, le ali sono un simbolo adatto a rappresentare la capacità degli angeli di muoversi rapidamente nello spirito, nel pensiero e nella volontà.

TESTIMONIANZA

… Sapevo che la “voce” era il mio angelo custode

Ho t era il giorno in cui Papa Benedetto XVI è stato eletto nel 2005. Ero uno studente a Roma. I miei amici ed io eravamo in Piazza San Pietro la mattina in tempo per il ballottaggio, e il fumo nero usciva dal camino in cima alla Cappella Sistina. Significava che il papa non era ancora stato eletto. Si diceva che una seconda elezione sarebbe stata presa dai Cardinali nel pomeriggio, ma quella era solo una voce. Poiché mi sentivo male con una leggera febbre, decisi di tornare nell’appartamento e riposare, pensando che anche le elezioni del pomeriggio sarebbero finite con fumo nero.

Ho lasciato Piazza San Pietro per andare all’appartamento, sono andato dritto nella mia stanza, volevo fare un pisolino. Mentre mi sdraiavo sul letto, “ascoltavo” questa voce, o era più come una voce interiore. Non posso davvero descriverlo. Non è come l’ho sentito con le mie orecchie, era quasi come se avessi capito come si capiva un pensiero. Diceva: “Vai in piazza San Pietro”. La mia risposta: “Ma sono appena tornato da lì, sono malato, sto facendo un pisolino”. Insisteva: “Vai a Piazza San Pietro ORA”. La mia risposta è stata di nuovo: “No, sto facendo un pisolino”. Una terza volta ha reiterato molto più gravemente, “VAI … A …. PIAZZA …. SAN … PIETRO …. ORA!”

La mia risposta: “Ok. Ok, andrò”. Mi alzai, lasciai l’appartamento e attesi l’autobus per San Pietro. In quella folla di migliaia di persone, mi sono imbattuto in un mio amico che mi ha detto che una votazione è stata presa dai Cardinali. In circa 20 o 30 minuti, il fumo uscì dal camino della Cappella Sistina, era grigio. Ma in qualche modo, interiormente, sapevo che avevano già scelto un papa. Tutti intorno a me pensarono che si sarebbe trasformato di nuovo in fumo nero, ma dissi al mio amico di correre con me in mezzo alla folla, più vicino al balcone della Basilica dove doveva essere presentato il Papa. Abbiamo fatto così, e proprio mentre il fumo stava diventando bianco, dietro di noi si è abbattuta un’intera massa di persone, ma siamo stati in grado di essere vicini a dove il Papa doveva essere presentato. In un’ora o giù di lì, Benedetto XVI era su quel balcone. In quel momento ho conosciuto la “voce”