Gli Angeli Custodi nella grazia di Dio

La grazia è la benevolenza assolutamente incondizionata di Dio e soprattutto l’effetto della stessa, rivolta alla creatura in persona, con la quale Dio comunica la sua gloria alla crea-tura. è il cordiale rapporto intimo tra il Creatore e la sua creatura. Detto con le parole di Pietro, la grazia è diventare “partecipi della natura divina” (2 Pt 1, 4). Anche gli angeli hanno bisogno della grazia. Questa “è la loro prova e il loro pericolo. Il perico-lo di accontentarsi di se stessi, di rifiutare una beatitudine per cui dovrebbero ringraziare la sola benevolenza dell’Altissimo, di trovare la felicità in se stessi o nella propria natura, conoscen-za e volontà e non in una beati-

tudine offerta da Dio misericor-dioso.” Solo la grazia rende gli angeli perfetti e gli permette di contemplare Dio, perché ciò che noi chiamiamo ‘la contempla-zione di Dio’, nessuna creatura la possiede di natura.

Dio è libero nella distribuzione della grazia ed è Lui a deciderne il quando, il come e il quanto. I teologi sostengono la teoria che, non solo tra noi uomini ma anche fra gli angeli, esistano delle differenze per quanto riguarda la distribuzione della grazia. Secondo Tommaso d’Aquino, Dio ha legato la misu-ra della grazia di ogni angelo direttamente alla natura di que-sto. Ciò non significa però che gli angeli che hanno ricevuto meno grazia abbiano subìto un trattamento ingiusto. AI contra-rio! La grazia è perfettamente adatta alla natura di ogni ange-lo. In senso metaforico, un angelo di alta natura porge il vaso profondo della sua natura per farlo riempire con la grazia; l’angelo di natura più semplice porge felicemente il vaso più piccolo della sua natura per farlo riempire con la grazia. Ed entrambi sono felici: sia l’angelo superiore che quello inferiore. La natura degli angeli è molto superiore alla nostra, ma nel regno della grazia si è creata una specie di compensazione tra angeli e uomini. Dio può donare la stessa grazia a un uomo e a un angelo, ma può anche elevare un uomo più in alto di un Serafino. Ne abbiamo con certezza un esempio: Maria. Lei, Madre di Dio e Regina degli angeli, è più rag-giante di grazia dei più alti Serafini.

“Ave, Regina coelorum! Ave, Domina angelorum! Regina delle schiere celesti, Signora dei cori angelici, ave! In realtà è giusto lodarti, te, la sempre benedetta e immacolata Madre di nostro Dio! Sei più venerabi-le dei Cherubini e più beata dei Serafini. Tu, Immacolata, hai dato alla luce la Parola di Dio. Ti esaltiamo, te vera Madre di Dio!”