I 3 miracoli della chiesa di Sant’Elia grazie all’intercessione del Santo

Se ci fosse chiesto la definizione di chiesa, probabilmente risponderemmo fede. Infatti, una chiesa è un luogo dedicato al culto cristiano, un edificio sacro in cui viene professata la fede. In pochi penserebbero alla chiesa come un luogo che conserva la storia dell’umanità. Ma se ci pensiamo bene, le chiese sono spesso edifici vecchi di molti anni, che hanno visto passare milioni di persone, hanno vissuto le fasi più importanti della storia moderna e hanno resistito alle calamità naturali.

Sant'elia

C’è una chiesa a Messina che è davvero particolare. È in grado di resistere ai terremoti del 1783 e del 1908, alla peste del XVIII secolo, alla rivolta contro il dominio borbonico e anche alla violenza distruttiva della Seconda Guerra Mondiale. Stiamo parlando della Chiesa di Sant’Elia, che aveva il compito di diffondere gli insegnamenti francescani basati sull’amore, il rispetto per il prossimo e il rifiuto del peccato.

I 3 miracoli della chiesa di Sant’Elia

Durante l’epidemia di peste del 1743, l’edificio fu dedicato a Sant’Elia e la città di Messina stava attraversando un momento drammatico. Si dice che grazie all‘intercessione del Santo, diverse persone guarirono dal morbo intorno alla chiesa.

Maria

Un altro evento straordinario riguarda l’assedio di Messina nel 1884. Durante questa rivolta contro il dominio borbonico, le monache presenti nella chiesa di Sant’Elia aiutarono i cittadini ribelli. Grazie al loro intervento, la rivolta non fu schiacciata dalle truppe borboniche. Le monache, quando si accorsero dell’imboscata, suonarono le campane per chiamare il popolo che, accorso numeroso e poté attaccare i soldati borbonici. Questi, sotto il fuoco della fanteria, furono costretti a ritirarsi grazie all’intervento delle artiglierie della Cittadella.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la città di Messina fu bombardata ma miracolosamente la chiesa di Sant’Elia rimase in gran parte intatta. La vera minaccia proveniva dalla milizia fascista che voleva annettere l’area della basilica per ragioni di “ordine pubblico” e abbattere la struttura. Ma questa decisione non fu mai messa in atto perché durante uno dei bombardamenti una bomba colpì la caserma fascista vicina.