Il miracolo più grande di San Michele Arcangelo

Oggi vi parliamo della terza apparizione di San Michele Arcangelo, quella che avvenne l’8 Maggio del 940 e lasciò un segno tangibile.

santo

L’8 maggio del 940, si verificò il più grande miracolo di San Michele Arcangelo. La storia risale all’epoca in cui i Saraceni avevano invaso l’isola di Monte Sant’Angelo, situata sulla costa meridionale dell’Italia.

Secondo la leggenda, San Michele apparve in sogno ad un vescovo locale, Lorenzo Mariano e gli chiese di costruire una chiesa in onore di lui sulla cima del monte. Inizialmente, il vescovo ignorò il sogno, ma in seguito, quando i Saraceni iniziarono ad attaccare il villaggio, si recò in cima al monte per pregare. Durante la preghiera, San Michele apparve di nuovo al vescovo, questa volta in forma fisica, e gli disse che si sarebbe occupato della situazione.

Mentre il vescovo continuava a pregare, l’arcangelo San Michele affrontò i Saraceni con la sua spada di fuoco e li sconfisse. I Saraceni furono costretti a ritirarsi, e la gente iniziò a credere al potere del santo.

arcangelo

Il Vescovo di Siponto Lorenzo Maiorano ottenne da Papa Gelasio I di poter consacrare la grotta dove San Michele Arcangelo gli era apparso in sogno, per ringraziarlo del salvataggio durante l’attacco dei Saraceni.

Ma non fece in tempo, in quanto l’Arcangelo gli comparse di nuovo dicendogli che la grotta l’aveva già consacrata da solo e entrandoci avrebbe potuto vedere un segno tangibile della sua consacrazione.

Il segno tangibile di San Michele Arcangelo

Il segno tangibile del quale parlava l’Arcangelo era l’impronta del piede di un bambino che si trova su una roccia all’interno della stanza. Si narra che questo piede appartenesse a Gesù bambino, che avrebbe visitato la grotta insieme a San Michele. Secondo la leggenda, il piede di Gesù sarebbe stato impresso nella roccia come un segno della sua presenza divina.

Da quel giorno, la grotta di San Michele arcangelo è diventata un luogo di pellegrinaggio per i devoti del santo, che vi giungono da tutta Italia per pregare e meditare. Lungo i secoli, molti credenti hanno raccontato di avvertire una presenza angelica nella grotta, come un segno della protezione di San Michele.

Nel 1274, venne chiuso il vecchio ingesso e costruita la Basilica superiore da Carlo D’ Angiò che inaugurò l’attuale ingresso della Basilica superiore.