“In Afghanistan i Cristiani sono in serio pericolo”

Mentre i talebani prendono il potere in Afghanistan e ripristinano la Sharia (la legge islamica), la piccola popolazione di Credenti del Paese teme il peggio.

In una recente intervista rilasciata a Reuters, Waheedullah Hashimi, un alto comandante talebano, ha confermato che l’Afghanistan non sarà una democrazia sotto i talebani e che non applicheranno alcuna legge diversa dalla sharia.

Ha affermato: “Non ci sarà alcun sistema democratico perché non ha basi nel nostro Paese… Non discuteremo su quale tipo di sistema politico dovremmo applicare in Afghanistan. Ci sarà la legge della sharia e basta”.

Quando furono al potere negli anni ’90, i talebani erano noti per avere dato un’interpretazione estrema della legge della sharia, compresa l’imposizione di regole oppressive sulle donne e dure punizioni per gli “infedeli”.

Secondo il responsabile di Porte Aperte per la regione Asia: “Sono tempi incerti per i cristiani in Afghanistan. È assolutamente pericoloso. Non sappiamo cosa porteranno i prossimi mesi, che tipo di applicazione della legge della Sharia vedremo. Dobbiamo pregare incessantemente”.

In un’intervista esclusiva alla CBN, il credente locale Hamid (il cui nome è stato cambiato per motivi di sicurezza) ha condiviso i suoi timori sul fatto che i talebani spazzeranno via la popolazione cristiana. Ha dichiarato:
“Conosciamo un credente cristiano con cui abbiamo lavorato al Nord, è un leader e abbiamo perso i contatti con lui perché la sua città è caduta nelle mani dei talebani. Ci sono altre tre città dove abbiamo perso il contatto con i Cristiani”.

E ha aggiunto: “Alcuni credenti sono conosciuti nelle loro comunità, le persone sanno che si sono convertiti al Cristianesimo, e sono considerati apostati e la pena per questo è la morte. È noto che i talebani applicano questa sanzione”.