In Myanmar razzi contro la Cattedrale del Sacro Cuore

La notte scorsa, martedì 9 novembre, alcuni razzi e proiettili di armi pesanti sparati dai soldati dell’esercito birmano hanno colpito la Cattedrale cattolica del Sacro Cuore, nella diocesi di Pekhon, situata nella parte meridionale dello Stato Shan, nel Myanmar orientale.

“Un atto esecrabile, da condannare”, ha affermato padre Julio Oo, sacerdote della diocesi di Pekhon a Fides. “Il complesso della chiesa – continua – è un luogo di rifugio e sicurezza nell’instabilità generalizzata di un conflitto violento, dato che, mentre vi sono combattimenti nella zona, centinaia di persone del posto si stanno rifugiando nel complesso della Cattedrale”.

Mentre le milizie locali della resistenza stanno combattendo l’esercito a 8 miglia dalla città, “tali atti di violenza gratuita sui civili e sui luoghi di culto aumentano la frustrazione e la protesta giovanile contro l’esercito. Siamo preoccupati: per le forze militari le chiese stanno diventando sempre di più gli obiettivi di attacchi”, ha aggiunto il sacerdote.

Secondo fonti locali nella comunità cristiana, l’esercito potrebbe prendere di mira le chiese appositamente perché “esse sono il nucleo della comunità, distruggendole, i soldati vogliono distruggere la speranza della gente”.

La popolazione nella diocesi di Pekhon è di circa 340 mila abitanti (molti appartenenti a minoranze etniche come Shan, Pa-Oh, Intha, Kayan, Kayah) e i cattolici sono circa 55 mila.

In altri separati episodi, nei giorni scorsi i militari del Myanmar hanno devastato e bruciato le case e una chiesa battista nel villaggio di Ral Ti della municipalità di Falam nello stato birmano di Chin. Nel ripulire le macerie, un Pastore battista del villaggio e i membri della comunità hanno ritrovato miracolosamente intatti la Bibbia e il libro degli inni. L’esercito ha anche bruciato 134 case nella città di Thang Tlang, sempre nello stato Chin, dando alle fiamme altre due chiese cristiane, una presbiteriana e una battista, per rappresaglia contro i ribelli locali.