INSEGNAMENTO DI GESÙ SULLA PREGHIERA

Se l’esempio di Gesù sulla preghiera mostra chiarissimamente l’importanza che tale attività ha avuto nella sua vita, altrettanto chiaro e forte è il messaggio che Gesù ci rivolge attraverso la predicazione e l’esplicito insegnamento.

Passiamo allora in rassegna gli episodi e insegnamenti fondamentali di Gesù sulla preghiera.

– Marta e Maria: il primato della preghiera sull’azione. Molto interessante in questo episodio l’affermazione di Gesù secondo la quale “di una sola cosa c’è bisogno”. La preghiera non solo è definita la “parte migliore”, cioè l’attività più importante della vita dell’uomo, ma addirittura è presentata come l’unica vera necessità dell’uomo, come l’unica cosa di cui l’uomo ha bisogno. Lc. 10, 38-42: …«Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».

– La vera preghiera: “Il Padre Nostro”. Rispondendo ad una esplicita domanda degli apostoli, Gesù insegna l’inutilità della preghiera “parolaia” e farisaica; insegna che la preghiera deve diventare vita fraterna cioè capacità di perdonare; ci dona lo schema di tutte le preghiere: il Padre Nostro:

Mt. 6, 7-15: Pregando non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.

– L’amico importuno: insistere nella preghiera. La preghiera va fatta con fede e con insistenza. Essere costanti, insistere, aiuta a crescere nella fiducia in Dio e nel desiderio di essere esauditi:

Lc. 11, 5-7: Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall’interno gli risponde: Non m’importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza.

– Il giudice iniquo e la vedova importuna: pregare senza stancarsi. E’ necessario gridare a Dio giorno e notte. La preghiera incessante è lo stile della vita cristiana ed è ciò che ottiene il cambiamento delle cose:

Lc. 18, 1-8: Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: «C’era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

– Il fico sterile e seccato: Fede e preghiera. Tutto ciò che si chiede con fede può essere ottenuto. “Tutto”, Gesù non pone limiti alla preghiera di domanda: l’impossibile diviene possibile per chi prega con fede:

Mt. 21, 18-22: La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame. Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: «Non nasca mai più frutto da te». E subito quel fico si seccò. Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero: «Come mai il fico si è seccato immediatamente?». Rispose Gesù: «In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete».

– Efficacia della preghiera. Dio è Padre buono; noi siamo i suoi figli. Desiderio di Dio è esaudirci donandoci “cose buone”; donandoci il suo Spirito:

Lc. 11, 9-13: Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!».

– I venditori cacciati dal tempio: il luogo per la preghiera. Gesù insegna il rispetto del luogo della preghiera; del luogo sacro.

Lc. 19, 45-46: Entrato poi nel tempio, cominciò a cacciare i venditori, dicendo: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!”».

– Preghiera in comune. E’ nella comunità che si vive concretamente l’amore e la comunione. Pregare insieme significa vivere la fraternità; significa farsi carico gli uni dei pesi degli altri; significa rendere viva la presenza del Signore. La preghiera in comune, quindi, tocca il cuore di Dio e ha un’efficacia straordinaria:

Mt. 18, 19-20: In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro».

– Pregare in segreto. Accanto alla preghiera liturgica e comunitaria c’è la preghiera personale e privata. Essa ha un’importanza fondamentale per la crescita nell’intimità con Dio. E’ nel segreto che si fa esperienza della paternità di Dio:

Mt. 6, 5-6: Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

– Nel Getsemani Gesù insegna a pregare per non cadere in tentazione. Ci sono momenti in cui solo la preghiera può salvarci dal cadere in tentazione:

Lc. 22, 40-46: Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all’angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

– Vegliare e pregare per essere pronti all’incontro con Dio. La preghiera unita alla veglia, cioè al sacrificio è ciò che ci prepara all’incontro finale con Gesù. La preghiera è il nutrimento della vigilanza:

Lc. 21,34-36: State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

– Preghiera per le vocazioni. Gesù insegna che è necessario pregare per tutti i bisogni della Chiesa ed in particolare perché non manchino operai per la messe del Signore:

Lc. 9, 2: Diceva loro: La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.