La devozione del giorno Mercoledì a San Giuseppe: fonte di grazie

Si deve onorare e benedire Dio nelle sue infinite perfezioni, nelle sue opere e nei suoi Santi. Tale onore gli si deve rendere sempre, tutti i giorni della nostra vita.

Tuttavia la pietà dei fedeli, approvata ed incrementata dalla Chiesa, dedica certi giorni a rendere particolare onore a Dio ed ai suoi Santi. Così, il venerdì è dedicato al Sacro Cuore, il sabato alla Madonna, il lunedì al ricordo dei defunti. Il mercoledi è dedicato al grande Patriarca. Infatti in tale giorno si sogliono moltiplicare gli atti di ossequio ad onore di San Giuseppe, con fioretti, preghiere, Comunioni e Messe.

Il mercoledi sia caro ai devoti di San Giuseppe e non si lasci passare questo giorno senza avergli reso qualche atto di ossequio, che potrebbe essere: una Messa ascoltata, una devota Comunione, un piccolo sacrificio o una preghiera speciale… Si raccomanda la preghiera dei sette dolori e delle sette allegrezze di San Giuseppe.

Come si dà un’importanza speciale al primo venerdì del mese, per riparare il Sacro Cuore, e al primo sabato, per riparare il Cuore Immacolato di Maria, così conviene ricordarsi di San Giuseppe ogni primo mercoledì del mese.

Dove c’è una Chiesa od un Altare dedicato al Santo Patriarca, al primo mercoledì sogliono compiersi pratiche particolari, con Messa, predica, canti e recita di pubbliche preghiere. Ma oltre a ciò, ognuno privatamente in detto giorno si proponga di onorare il Santo. Un atto consigliabile ai devoti di San Giuseppe sarebbe questo: Comunicarsi al primo mercoledì con queste intenzioni: riparare le bestemmie che si dicono contro San Giuseppe, ottenere che si diffonda sempre più la sua devozione, impetrare la buona morte ai peccatori ostinati ed assicurare a noi la morte serena.

In precedenza alla festa di San Giuseppe, 19 Marzo, si è soliti santificare sette mercoledì. Questa pratica è un’ottima preparazione alla sua festa. Affinché riesca più solenne, si raccomanda di fare celebrare in detti giorni delle Messe, con la cooperazione dei devoti.

I sette mercoledì, privatamente, si possono solennizzare in qualunque periodo dell’anno, per ottenere grazie particolari, per la buona riuscita di qualche affare, per essere assistiti dalla Provvidenza e specialmente per ottenere grazie spirituali: la rassegnazione nelle prove della vita, la forza nelle tentazioni, la conversione di qualche peccatore almeno in punto di morte. San Giuseppe, onorato per sette mercoledi, otterrà da Gesù tante grazie.

I pittori rappresentano il nostro Santo in diversi atteggiamenti. Uno dei quadri più comuni è questo: San Giuseppe che tiene in braccio Gesù Bambino, il quale è in atto di dare al Padre Putativo delle rose. Il Santo prende le rose e le lascia cadere abbondantemente, simboleggiando i favori che concede a chi lo onora. Ognuno approfitti della sua potente intercessione, a vantaggio proprio e del prossimo.

Esempio
Sul colle di San Girolamo, a Genova, sorge una Chiesa delle Suore Carmelitane. Ivi si venera un’immagine di San Giuseppe, che riscuote molta devozione; essa ha una storia.

Il 12 Luglio 1869, mentre si solennizzava la novena della Madonna del Carmine, una delle candele, essendo caduta dinanzi al quadro di San Giuseppe, che era in tela, vi appiccò il fuoco; questo progrediva lentamente, emanando un leggero fumo.

La fiammella bruciava la tela da parte a parte e seguiva una linea quasi rettangolare; quando però si avvicinava alla figura di San Giuseppe, subito cambiava direzione. Era un fuoco sapiente. Avrebbe dovuto seguire il suo corso naturale, ma, Gesù non permise che il fuoco toccasse l’immagine del suo Padre Putativo.

Fioretto – Scegliere un’opera buona da fare ogni mercoledì, per meritare l’assistenza di San Giuseppe nell’ora della morte.

Giaculatoria – San Giuseppe, benedici tutti i tuoi devoti!

Tratto da San Giuseppe di don Giuseppe Tomaselli

Il 26 Gennaio 1918, compiendo il sedicesimo anno d’età, mi recai alla Chiesa Parrocchiale. Il Tempio era deserto. Entrai nel Battistero e lì m’inginocchiai presso il Fonte Battesimale.

Pregai e meditai: In questo luogo, sedici anni or sono, fui battezzato e rigenerato alla grazia di Dio. Fui messo allora sotto la protezione di San Giuseppe. In quel giorno, fui scritto nel libro dei vivi; un altro giorno sarò scritto in quello dei morti. –

Sono ormai passati tanti anni da quel giorno. La giovinezza e la virilità sono trascorse nell’esercizio diretto del Ministero Sacerdotale. Quest’ultimo periodo della vita l’ho destinato all’apostolato della stampa. Ho potuto mettere in circolazione un discreto numero di libretti religiosi, ma mi sono accorto di una lacuna: a S. Giuseppe, di cui porto il nome, non ho dedicato alcuno scritto. E’ doveroso scrivere qualche cosa in suo onore, per ringraziarlo dell’assistenza datami sin dalla nascita e per ottenere la sua assistenza nell’ora della morte.

Non intendo narrare la vita di San Giuseppe, bensì fare pie riflessioni per santificare il mese che precede la sua festa.