La storia di Rhoan Ketu: il ragazzo che amava Gesù.

Finisce il 4 Giugno 2022 la commovente storia del giovane Rohan Ketu, un ragazzo 18enne affetto da distrofia muscolare.

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La storia di Rohan Ketu inizia 18 anni fa, quando a soli 3 anni perse la madre. Rimasto con il padre, alcolizzato, Rhoan visse in un grave stato di abbandono fino a quando fu accolto dalle suore della Casa della Carità.

Quello che le suore si trovarono di fronte fu un ragazzo chiuso, terrorizzato persino dalle voci maschili, a causa del forte trauma subito durante la convivenza con il padre. Rimase chiuso per parecchio tempo nel suo silenzio e senza che nessuno potesse neanche toccarlo. Fino a quando poco alla volta, imparò a godere della vita, ma sopratutto a sorridere.

Rhoan Ketu: il ragazzo disabile che ritrovò il sorriso grazie alla preghiera

Con tutti gli altri bambini disabili Rhoan aveva imparato a frequentare ed amare il catechismo, che gli ha permesso di conoscere Gesù, di credere in un bene superiore, fino al punto di seguire la messa in latino e partecipare attivamente alla messa in maharati.

Sotto il cuscino conservava le immagini di Padre Pio e Giovanni Paolo II, e credeva profondamente che i suoi santi intercedessero per alleviare le sue sofferenze. Nonostante la sofferenza fisica, aveva stampato sul volto un sorriso contagioso, che trasmetteva a tutti coloro che avevano il piacere di seguirlo.

Durante l’agonia durata ben 20 giorni Rohan è stato cullato e accudito con tutto l’amore possibile da Suor Julie Pereira, la madre Superiore, che per 15 anni si è presa cura di lui.

Per suor Julie Pereira, Rhoan è stato un dono, grazie a lui tutte le suore hanno avuto la sensazione di prendersi cura del corpo di Gesù, di sentirlo vicino. Inoltre hanno imparato come si vive nonostante le sofferenze, ed hanno imparato a pregare nel modo più sincero che abbiano mai conosciuto.

Rhoan è stato per tutti un esempio di pazienza, resistenza e amore. Ma sopratutto un esempio di forza, di entusiasmo, quell’entusiasmo che dovrebbe aiutare tutti a riflettere, e a vergognarsi quando ci si abbatte per problemi futili.