L’appello di Papa Francesco all’Angelus esorta il mondo intero a fermarsi e a riflettere

Oggi vogliamo parlarvi dell’esortazione di Papa Francesco al mondo intero, nella quale ha sottolineato l’importanza di amare Dio e il prossimo come principio e fondamento. Ha affermato che non dovremmo focalizzarci sulle strategie umane o sui calcoli, ma sull’amore.

pontefice

Mettere Dio al centro significa adorarlo e liberarci dagli idoli che ci schiavizzano. Il Pontefice ha auspicato che la Chiesa diventi una Chiesa adoratrice in ogni diocesi, parrocchia e comunità. Solo mettendo Dio al primo posto, saremo purificati, trasformati e rinnovati dal fuoco del suo Spirito.

Non si può amare Dio senza preoccuparsi del prossimo

Il Papa ha sottolineato inoltre che un’autentica esperienza religiosa non può essere sorda al grido del mondo. Non possiamo amare Dio se non ci coinvolgiamo nella cura del prossimo. Ogni forma di sfruttamento o indifferenza verso i più deboli è un peccato grave che distrugge la società. Come discepoli di Gesù dovremmo mettere Dio al primo posto e servire i poveri e i deboli.

Angelus

Il Papa ha parlato anche del Sinodo come una conversazione dello Spirito. Alla luce di questa esperienza, ha espresso la speranza di una Chiesa più sinodale e missionaria che adora Dio e serve le persone del nostro tempo, portando a tutti la gioia del Vangelo.

Successivamente, ha citato l’esempio di Santa Teresa di Calcutta, che desiderava essere solo una goccia d’acqua pulita in cui potesse brillare l’amore di Dio. Ha incoraggiato le persone a riflettere l’amore di Dio nel mondo senza aspettare che gli altri si muovano o che il mondo cambi.

Infine, durante l’Angelus, il Papa ha invitato tutti a continuare a pregare per la pace nel mondo, in particolare per la situazione in Ucraina, Palestina e Israele, e nei vari luoghi di conflitto. Ha esortato a fermare la guerra e garantire aiuti umanitari a Gaza e a liberare gli ostaggi. Ha affermato che la guerra è sempre una sconfitta e ha chiesto a tutti di non abbandonare la possibilità di fermare le armi.