Le cinque guarigioni che ricevi con la Santa Comunione

“Se la gente capisse il valore di una Messa, ci sarebbe la ressa alla porta delle Chiese per poter entrare!”. San Pio da Pietrelcina
Gesù ha detto: “Sono venuto per i malati, non per i sani. Non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati”.
Ogni volta che ci avviciniamo alla Messa come malati, come persone bisognose di GUARIGIONE riceviamo Guarigione. Tutto dipende dalla FEDE con cui partecipiamo alla Messa.
Certo, se non chiedo nulla e partecipo distrattamente, è chiaro che non ricevo nulla. Ma se invece , vivo ed entro nel Mistero Eucaristico, ricevo ben cinque GUARIGIONI.
Vediamo cosa succede durante la Messa quando, come malato, arrivo, mi siedo ed entro nel Mistero Eucaristico vedendo il Signore Gesù, che è Presente davanti a me e vive il Suo Sacrificio, Offerta di Sè al Padre. Vediamo come vengo coinvolto e come vengo guarito. Ci vuole FEDE e grande ATTENZIONE.
Perché con la fede entro nella Messa, con l’attenzione le mie facoltà umane, la mia intelligenza, la mia bontà, la mia attenzione esteriore viene presa dal Mistero che sto celebrando e vivendo.
Ecco le cinque guarigioni che riceviamo:
– Con l’Atto Penitenziale ricevo la guarigione dell’anima.
– Con la Liturgia della Parola (Sacre Scritture) ricevo la guarigione della mente.
– Con l’Offertorio, la guarigione del cuore.
– Con la Preghiera Eucaristica, la guarigione della preghiera.
– Con la Santa Comunione, la guarigione da ogni male e anche male fisico.

La prima guarigione, quella dell’anima, che il Signore ci dona è nell’Atto Penitenziale.
L’atto penitenziale, all’inizio della Messa, è quell’atto per il quale io vengo chiamato a chiedere perdono dei miei peccati. E’ chiaro che questo atto iniziale, non sostituisce la Confessione! Se ho un peccato grave DEVO andarmi a confessare! Non posso accedere alla Comunione !
La Confessione Sacramentale rimette i peccati gravi quando ho perduto la grazia. Allora, per tornare in grazia, mi devo confessare. Ma se non vi è in me la coscienza di peccati gravi che posso aver commesso, se non ho fatto peccati mortali, ho comunque la coscienza di avere bisogno del perdono, cioè all’inizio della Messa prendo in mano i miei limiti, le mie debolezze, le mie piccole o gravi malattie spirituali.
Chi, di voi, non è soggetto mai a queste debolezze, a queste passioni: all’ira, all’invidia, alla gelosia, alla gola, alle passioni della carne? Chi non conosce questi disturbi interiori?
Ci sono sempre, per cui, all’inizio della S. Messa, ecco che porto davanti al Signore questo mio pacchetto, con cui faccio i conti ogni giorno, e chiedo immediatamente di essere perdonato da tutte queste, tant’è che il sacerdote, alla fine dell’atto penitenziale, dice queste parole: “Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, PERDONI i nostri peccati…”, quindi il Sacerdote chiede al Padre, a Dio, il perdono delle colpe dell’assemblea.
Una sorta di assoluzione di questa nostra malattia spirituale, perché Gesù è venuto nel mondo non per guarire solo il corpo ma per guarire prima di tutto l’anima.
Avete presente quel famoso episodio in cui gli uomini calano dal tetto della casa il paralitico e lo portano da Gesù sperando che questo Gesù, famoso per aver guarito tante persone i giorni precedenti, immediatamente gli dica: “Ecco, che atto di fede che hai fatto! Alzati in piedi: Io ti guarisco!” ?
No, Gesù gli dice: “Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”. E basta. Si mette lì in silenzio e non dice altro. Ecco la funzione di Cristo.
Giovanni il Battezzatore l’aveva detto, poco tempo prima: “Ecco l’Agnello di Dio! Ecco Colui che toglie i peccati del mondo”. Questo è venuto a fare Dio sulla terra, Dio nel mondo.
Gesù cancella i peccati con il suo Sangue prezioso.
È importante sapere che la parte iniziale della S. Messa non è semplicemente un rito introduttivo, per cui se arrivi in ritardo alla Messa ti perdi questa prima guarigione, la liberazione dell’anima.
“Signore, adesso siamo qui davanti a Te e mettiamo ai piedi di questo altare tutte le nostre colpe”. È una sorta di lavaggio iniziale. Se voi dovete andare a una festa cercate di andare belli, vestiti e profumati. Ebbene, questo profumo ce lo dà proprio l’atto penitenziale!
C’è una bella parabola nel Vangelo, tutti lì che mangiano e c’è uno che non ha l’abito nuziale.
Allora il Signore gli dice: “Amico, come hai potuto entrare, senza abito nuziale?“. Questo rimane lì, non sa cosa dire. E allora il padrone della mensa dice ai servi: “Gettatelo fuori!“.
E Lì veramente siamo toccati da Gesù che ci dice: “Ti sono rimesse le colpe”.
I segni constatati saranno non solo la liberazione dai sensi di colpa con conseguente pace interiore, ma anche una maggior forza e determinazione per aggredire i propri difetti e le abitudini sbagliate.