LIBRETTO DI PREGHIERE PER AMMALATI

A te, o Signore, innalzo l’anima mia. Mio Dio, in te confido; ch’io non sia confuso.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri.

Guidami nella tua verità perché tu solo sei il Dio della mia salvezza.

Guarda la miseria e la mia pena, perdona tutti i miei peccati.

A te parla il mio cuore, il mio volto ti cerca, non mi abbandonare, Signore. Ascolta il grido con cui t’invoco, abbi pietà di me ed esaudiscimi. (dai salmi)

la preghiera quotidiana

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Al mattino

Ti benedico, o Padre, all’inizio di questo nuovo giorno.

Accogli la mia lode e il mio grazie per il dono della vita e della fede.

Con la forza del tuo Spirito guida i miei progetti e le mie azioni: fa’ che siano se-condo la tua parola.

Liberami dallo scoraggiamento davanti alle difficoltà e da ogni male.

Proteggi con il tuo amore la mia famiglia.

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santifi-cato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e ri-metti a noi i nostri debiti come noi li rimet-tiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia: il Signore è con te: tu sei benedetta fra le donne, e be-nedetto il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi pecca-tori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo; com’era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Salve o Regina, madre di misericordia: vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva: a te sospi-riamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericor-diosi. E mostraci, dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O cle-mente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me,

che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.

Atto di fede. Mio Dio, io credo in te, Pa-dre che con amore chiami ogni uomo per nome. Credo in Gesù Cristo, vero Dio in mezzo a noi, per noi morto e risorto. Credo nello Spirito Santo, donato a noi come Spirito d’amore. Credo nella chiesa, riunita dallo Spirito: una, santa, cattolica e apostolica. Credo che il regno di Dio è in mezzo a noi, è in cammino e si compirà in una comunione piena e festosa. Signore aiutami a crescere e a vivere in questa fede.

Atto di speranza. Mio Dio, so che il tuo amore è forte e fedele, e che non verrà meno neppure dopo la morte. Per questo, e non per quanto sono capace di fare, spero di poter camminare nelle tue vie e giungere con te a una gioia senza fine. Signore, aiutami a vivere ogni giorno in questa gioiosa speranza.

Atto di carità. Mio Dio, ti ringrazio per il tuo amore che non ritiri mai da me. Aiu-tami ad amarti con tutto il cuore e al di so-pra di tutto, tu che sei infinitamente buono. Fa’ che per amor tuo sappia amare il mio prossimo come me stesso.

Atto di dolore. Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi casti-ghi, e molto più perché ho offeso te, infini-tamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.

L’Angelo del Signore portò l’annuncio a Maria. – Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo. Ave Maria…

Ecco l’ancella del Signore: – Sia fatto di me secondo la tua parola. Ave Maria…

E il Verbo si è fatto carne. – E abitò fra noi. Ave Maria…

Prega per noi, Santa Madre di Dio. Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo – Infondi nel nostro spirito la tua grazia, Signore. Tu, che all’annunzio dell’Angelo ci ha rivelato l’incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e croce, guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

PREGHIERE PER I DEFUNTI

L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen.

Salmo 129

Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera. Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere? Ma presso di te è il perdono, perciò avremo il tuo timore. Io spero nel Signore,

l’anima mia spera nella sua parola. L’anima mia attende il Signore

più che le sentinelle l’aurora. Israele attenda il Signore,

perché presso il Signore è la misericordia, grande è presso di lui la redenzione;

egli redimerà Israele da tutte le sue colpe. L’eterno riposo dona a lui, o Signore,

e splenda a lui la luce perpetua. Riposi in pace. Amen.

Ricordati Signore, dei nostri defunti Ricordati, Signore, dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che si sono addormen-tati nella speranza della risurrezione. Am-mettili a godere la luce e la gioia del tuo volto. Fa che vivano nella tua pace per sempre.

Alla sera

Ti benedico, o Padre al termine di que-sto giorno. Accogli la mia lode e il mio gra-zie per tutti i tuoi doni. Perdona ogni mio peccato: perché non sempre ho ascoltato la voce del tuo Spirito, non ho saputo rico-noscere il Cristo nei fratelli che ho incon-trato. Custodiscimi durante il riposo: al-lontana da me ogni male e donami di ri-svegliarmi con gioia al nuovo giorno. Pro-teggi tutti i tuoi figli ovunque dispersi.

Le verità del cristiano I Comandamenti di Dio

Io sono il Signore Dio tuo:

l. Non avrai altro Dio fuori di me.

2. Non nominare il nome di Dio invano.

3. Ricordati di santificare le feste.

4. Onora il padre e la madre.

5. Non uccidere.

6. Non commettere atti impuri.

7. Non rubare.

8. Non dire falsa testimonianza.

9. Non desiderare la donna d’altri.

10. Non desiderare la roba d’altri.

Misteri fondamentali della fede

1. Unità e Trinità di dio.

2. Incarnazione, passione, morte e risurre-zione di nostro Signore Gesù Cristo.

Il segreto della vera gioia cristiana

1. Beati i poveri in spirito, perché,di essi è il regno dei cieli.

2. Beati i miti, perché possederanno la terra.

3. Beati coloro che piangono, perché sa-ranno consolati.

4. Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati.

5. Beati i misericordiosi, perché otter-ranno misericordia.

6. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

7. Beati gli operatori di pace, perché sa-ranno chiamati figli di Dio.

8. Beati i perseguitati a causa della giusti-zia, perché di essi è il regno dei cieli.

CHE COSA CI HA RIVELATO CRISTO?

Dio esiste

Dio nessuno l’ha mai visto: il Figlio unigenito che vive con il Padre, lui lo ha rivelato.

(Gv. 1,18)

è Padre di tutti gli uomini

Quando pregate, dite: Padre nostro…

(Mt. 6,9)

li ama di un amore infinito

Dio ha tanto amato gli uomini da dare il suo Fi-glio unigenito, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. (Gv. 3,16)

e ne ha cura più di tutte le cose create

Guardate gli uccelli del cielo, che il Padre vostro celeste nutre…; osservate i fiori dei

campi, che riveste di tanto splendore…; quanto più non avrà cura di voi? (Mt. 6,26)

Dio vuole comunicare la sua vita a tutti gli uomini

Sono venuto nel mondo, perché abbiate la vita e l’abbiate in abbondanza. (Gv. 10,10)

farli suoi figli

Cristo venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio. (Gv. 1,11)

un giorno partecipi della sua gloria

Vado a prepararvi un posto…; poi ritornerò e vi prenderò con me; perché siate anche voi dove sono io. (Gv. 14,2)

l’amore fraterno è il segno dell’apparte-nenza a Cristo

Un comandamento nuovo vi do: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi…

Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri. (Gv. 13,34)

Qualunque cosa farete al povero, al malato, al pellegrino… è fatta a me. (Mt. 25,40)

La preghiera della chiesa

PREGHIERA DELLE LODI

S. O Dio vieni a salvarmi.

T. Signore, vieni presto in mio aiuto.

S. Gloria al Padre …

T. Come era…

Alleluia (oppure: Lode a te, o Cristo, re della gloria).

INNO

1. Noi canteremo gloria a te, Padre che dai la vita, Dio d’immensa carità, Trinità infinita.

2. Tutto il creato vive in te, segno della tuat gloria; tutta la storia ti darà onore e vittoria.

3. Manda, Signore, in mezzo a noi, manda il Consolatore, lo Spirito di santità, Spirito dell’Amore.

1 ant. Ti benedico, Signore, nella mia vita; nel tuo nome sollevo le mie mani, alleluia.

Salmo 62

L’anima assetata del Signore

La Chiesa ha sete del suo Salvatore, bramando di dissetarsi alla fonte dell’acqua viva che zampilla per la vita eterna (cfr. Cassiodoro).

O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco,

di te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne,

come terra deserta, arida, senza acqua. Così nel santuario ti ho cercato,

per contemplare la tua potenza e la tua gloria.

Poiché la tua grazia vale più della vita,

le mie labbra diranno la tua lode. Così ti benedirò finché io viva,

nel tuo nome alzerò le mie mani. Mi sazierò come a lauto convito,

e con voci di gioia ti loderà la mia bocca. Nel mio giaciglio di te mi ricordo

penso a te nelle veglie notturne, tu sei stato il mio aiuto;

esulto di gioia all’ombra delle tue ali. A te si stringe l’anima mia

la forza della tua destra mi sostiene. Gloria al Padre …

Come era nel principio …

1 ant. Ti benedico, Signore, nella mia vita; nel tuo nome sollevo le mie mani, alleluia.

Canto delle creature

2 ant. Benediciamo il Signore: a lui onore e gloria nei secoli.

1. Angeli del Signore Benedite il Signore E voi, o cieli Sole e luna Astri del cielo Acque sopra il cielo Potenze del Signore, Piogge e rugiade, O venti tutti,

2. Fuoco e calore Benedite il Signore Freddo e rigore, Rugiada e brina, Gelo e freddo, Ghiaccio e nevi, Notti e giorni Luce e tenebra, Lampi e tuoni

3. Tutta la terra Benedite il Signore Monti e colli, Ogni vivente, Acque e fonti, Mari e fiumi, Cetacei e pesci, Uccelli del cielo, Belve e armenti

4. Figli degli uomini Benedite il Signore Popolo di DIo, Sacerdoti del Signore, Servi del Signore, Anime dei giusti, Umili di cuore, Santi di Dio, Ora e sempre.

2 ant. Benediciamo il Signore: a lui onore e gloria nei secoli.

3 ant. Lodate il Signore perché dolce è il nostro Dio e bella è la sua lode.

Salmo 146

Potenza e bontà del Signore L’anima mia magnifica il Signore, perché grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente (Lc. 1,46.49).

Lodate il Signore: è bello cantare al nostro Dio,

dolce è lodarlo come a lui conviene. Il Signore ricostruisce Gerusalemme,

raduna i dispersi d’Israele. Risana i cuori affranti

e fascia le loro ferite; egli conta il numero delle stelle

e chiama ciascuna per nome. Grande è il Signore, onnipotente,

la sua sapienza non ha confini. Il Signore sostiene gli umili,

ma abbassa fino a terra gli empi. Cantate al Signore un canto di grazie,

intonate sulla cetra inni al nostro Dio. Egli copre il cielo di nubi,

prepara la pioggia per la terra,

fa germogliare l’erba sui monti. Provvede il cibo al bestiame,

ai piccoli del corvo che gridano a lui. Non fa conto del vigore del cavallo,

non apprezza l’agile corsa dell’uomo. Il Signore si compiace di chi lo teme,

di chi spera nella sua grazia.

Gloria al Padre…

Come era nel principio …

3 ant. Lodate il Signore perché dolce è il nostro Dio e bella è la sua lode.

LETTURA BREVE

è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diven-tammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vi-cino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno.

Ant. Al Ben. Il Signore è stato grande con noi, al-leluia.

Cantico di Zaccaria

Benedetto il Signore Dio d’Israele,

perché ha visitato e redento il suo e ha suscitato per noi una salvezza potente

nella casa di Davide, suo come aveva promesso,

per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo: salvezza dai nostri nemici,

e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri,

e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,

di concederci, liberàti dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia,

al suo cospetto, per tutti i nostri E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo

perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza

nella remissione dei suoi peccati, grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio

per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre

e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi

sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. Il Signore è stato grande con noi, alleluia (opp.: Esultiamo).

Acclamiamo Cristo, sole di giustizia apparso al-l’orizzonte dell’umanità:

Signore, tu sei la vita e la salvezza nostra. Creatore degli astri, noi ti consacriamo le primizie di questo giorno,

– nel ricordo della tua gloriosa risurrezione.

Il tuo Spirito ci insegni a compiere la tua volontà, e la tua sapienza ci guidi oggi e sempre. Donaci di partecipare con vera fede all’assemblea del tuo popolo,

– intorno alla mensa della tua parola e del tuo corpo.

La tua Chiesa ti renda grazie, Signore,

– per i tuoi innumerevoli benefici. Padre nostro.

Preghiamo: Dio onnipotente, che nella tua crea-zione hai fatto ogni cosa bella e buona, concedi a noi di cominciare con gioia questo giorno nel tuo nome e di compiere il nostro servizio per amore tuo e dei fratelli. Amen.

PREGHIERA DEI VESPRI

S. O Dio vieni a salvarmi.

T. Signore, vieni presto in mio aiuto. S Gloria al Padre…

T. Come era…

Alleluia (oppure: Lode a te, o Cristo, re della gloria).

INNO

1. Il giorno ormai scompare, presto la luce muore, presto la notte scenderà; resta con noi, Signore!

2. E in questa sera, preghiamo; venga la pace vera,

venga la tua serenità, la tua bontà, Signore!

3. La grande sera ci attende quando la notte splende quando la gloria brillerà, apparirai, Signore.

4. A Te, Creatore del mondo, gloria la notte e il giorno, gloria la Chiesa canterà, acclamerà, Signore.

1 ant. Sacerdote per sempre è Cristo Signore, al-leluia.

Salmo 109

Il Messia, re e sacerdote

Bisogna che egli regni finché non abbia posto tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi (1 Cor. 15,25).

Oracolo del Signore al mio Signore:

«Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici

a sgabello dei tuoi piedi». Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion:

«Domina in mezzo ai tuoi nemici. A te il principato nel giorno della tua potenza

tra santi splendori; dal seno dell’aurora,

come rugiada io ti ho generato». Il Signore ha giurato e non si pente:

«Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek». Il Signore è alla tua destra,

annienterà i re nel giorno della sua ira. Lungo il cammino si disseta al torrente

e solleva alta la testa.

Gloria al Padre …

Come era nel principio …

1 ant. Sacerdote per sempre è Cristo Signore, al-leluia.

2 ant. Grandi le opere del Signore, santo e terribile il suo nome.

Salmo 110

Grandi le opere del Signore

Grandi e mirabili sono le tue opere, o Signore Dio onnipotente (Ap. 15,3).

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,

nel consesso dei giusti e nell’assemblea. Grandi sono le opere del Signore,

le contemplino coloro che le amano. Le sue opere sono splendore di bellezza,

la sua giustizia dura per sempre. Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi:

pietà e tenerezza è il Signore. Egli dà cibo a chi lo teme,

si ricorda sempre della sua alleanza. Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere, gli diede l’eredità delle genti. Le opere delle sue mani sono verità e giustizia,

stabili sono tutti i suoi comandi, immutabili nei secoli, per sempre,

eseguiti con fedeltà e rettitudine. Mandò a liberare il suo popolo,

stabilì la sua alleanza per sempre. Santo e terribile il suo nome.

Principio della saggezza è il timore del Signore, saggio è colui che gli è fedele;

la lode del Signore è senza fine.

Gloria al Padre …

Come era nel principio …

2 ant. Grandi le opere del Signore, santo e terribile il suo nome.

3 ant. Ci hai redenti, o Signore, con il tuo sangue; hai fatto di noi un regno per il nostro Dio.

Cantico dei salvati

Tu sei degno, o Signore, e Dio nostro, di ricevere la gloria,

l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, per la tua volontà furono create,

per il tuo volere sussistono. Tu sei degno, o Signore, di prendere il libro

e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato + e hai riscattato per Dio con il tuo sangue

uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti

e regneranno sopra la terra. L’Agnello che fu immolato è degno di potenza, + ricchezza, sapienza e forza

onore, gloria e benedizione.

Gloria al Padre …

Come era nel principio …

3 ant. Ci hai redenti, o Signore, con il tuo sangue; hai fatto di noi un regno per il nostro Dio.

LETTURA BREVE

Quale grande amore ci ha dato il Padre per es-sere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi sa-remo simili a lui, perché lo vedremo come egli è.

Ant. Al Magn. Si allieta il mio spirito in Dio mio Salvatore.

Cantico della Beata Vergine

L’anima mia magnifica il Signore

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente

e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia

si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni,

ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati,

ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo,

ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri,

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. Si allieta il mio spirito in Dio mio Salvatore.

Cristo è il nostro capo e noi siamo le sue membra. A lui lode e gloria nei secoli. Acclamiamo: Venga il tuo regno, Signore.

La tua Chiesa, Signore, sia sacramento vivo ed ef-ficace di unità per il genere umano,

– mistero di salvezza per tutti gli uomini. Assisti il collegio dei vescovi in unione con il no-stro papa N.

– infondi in loro il tuo Spirito di unità, di amore e di pace.

Fa’ che i cristiani siano intimamente uniti a te, capo della Chiesa,

– e diano valida testimonianza al tuo Vangelo. Dona al mondo la pace,

– fa’ che si costruisca un ordine nuovo nella giu-stizia e nella fraternità.

Concedi ai nostri fratelli defunti la gloria della ri-surrezione,

– rendi partecipi anche noi della loro beatitu-dine. Padre nostro.

Preghiamo: Ti ringraziamo, Signore Dio onni-potente, che ci hai fatto giungere a quest’ora della sera, e ti chiediamo che il levarsi delle nostre mani in preghiera sia per te sacrificio gradito. Per Cristo Nostro Signore. Amen.

Il sacramento dell’amore

S. MESSA

RITI INIZIALI CANTO D’INGRESSO

S. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo.

R. Amen.

S. La grazia del Signore nostro Gesù Cri-sto, l’amore di Dio Padre e la comu-nione dello Spirito Santo sia con tutti voi.

R. E con il tuo spirito.

Oppure:

S. La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi.

R. E con il tuo spirito.

ATTO PENITENZIALE

Il sacerdote o diacono può introdurre con brevi pa-role la messa del giorno. Quindi inizia l’atto peni-tenziale.

S. Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri pec-cati.

breve pausa

T. Confesso a Dio onnipotente e a voi fra-telli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.

E supplico la beata sempre vergine Ma-ria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pre-gare per me il signore Dio nostro!

S. Dio onnipotente abbia misericordia di

noi, perdoni i nostri peccati e ci con-duca alla vita eterna.

R. Amen.

INVOCAZIONI A CRISTO

Seguono le invocazioni a Cristo, se non sono già state dette nell’atto penitenziale.

S. Signore, pietà

T. Signore, pietà

S. Cristo, pietà

T. Cristo, pietà

S. Signore, pietà

T. Signore, pietà

INNO DI LODE

GLORIA a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, re del cielo, Dio Padre onnipotente.

Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Si-gnore Dio, Agnello di Dio Figlio del Pa-dre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica: tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.

Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo, nella gloria di Dio Padre.

Amen.

ORAZIONE O COLLETTA

I riti iniziali si concludono con un’orazione nella quale il sacerdote raccoglie le intenzioni di tutti i pre-senti.

S. Preghiamo.

Breve pausa di preghiera in silenzio. Segue l’ora-zione.

R. Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA Seduti

LETTURE

Quando si legge la sacra scrittura nella chiesa, è Dio stesso che parla al suo popolo.

PRIMA E SECONDA LETTURA

Si legge dall’ambone. Si termina con le parole:

L. Parola di Dio

R. Rendiamo grazie a Dio.

In piedi

LETTURA DEL VANGELO

S. Il Signore sia con voi.

R. E con il tuo spirito.

S. Dal vangelo secondo…

R. Gloria a te, o Signore.

Al termine:

S. Parola del Signore.

L. Lode a te, o Cristo.

PROFESSIONE DI FEDE (CREDO)

CREDO in un solo Dio,

Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisi-bili. Credo in un solo Signore, Gesù Cri-sto, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sotanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza di-scese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.

Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risusci-tato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà nella gloria, per giudicare i vivi e i morti; e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio.

Con il Padre e il Figlio è adorato e glorifi-cato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apo-stolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurre-zione dei morti e la vita del mondo che verrà.

Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI

La «preghiera dei fedeli», per la santa chiesa, per i pubblici poteri, per tutti coloro che si trovano in ne-cessità e in genere per tutti gli uomini, si eleva a Dio a compimento della Liturgia della Parola.

LITURGIA EUCARISTICA

Ha inizio la seconda parte della Messa, chiamata li-turgia eucaristica, che consiste nell’offerta a Dio del corpo e del sangue di Cristo, in sacrificio di espia-zione e di salvezza.

PREPARAZIONE DELLE OFFERTE

Il celebrante, sollevando la patena, dice: S. Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’uni-verso: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane, frutto della terra e del la-voro dell’uomo; lo presentiamo a te, perché diventi per noi cibo di vita eterna.

R. Benedetto nei secoli il Signore!

Poi, sollevando il calice, dice:

S. Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’uni-verso: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo vino, frutto della vite e del la-voro dell’uomo; lo presentiamo a te, perché diventi per noi bevanda di sal-vezza.

R. Benedetto nei secoli il Signore!

Quindi, rivolgendosi all’assemblea, dice:

S. Pregate, fratelli, perché il mio e vostro sacrificio sia gradito a Dio, Padre onni-potente.

R. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa.

ORAZIONE SULLE OFFERTE

R. Amen.

La preghiera eucaristica nelle parole e nei riti ripete l’ultima Cena.

S. Il Signore sia con voi.

T. E con il tuo Spirito.

S. In alto i nostri cuori.

R. Sono rivolti al Signore.

S. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.

R. è cosa buona e giusta.

T. Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra

sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto colui

che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli.

PREGHIERA EUCARISTICA (II)

Padre veramente santo, fonte di ogni san-tità, santifica questi doni con l’effusione del tuo Spirito, perché diventino per noi il corpo e il sangue di Gesù Cristo nostro Si-gnore.

In ginocchio

Egli, offrendosi liberamente alla sua pas-sione, prese il pane e rese grazie, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, e disse:

Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi.

Dopo la cena, allo stesso modo, prese il ca-lice e rese grazie, lo diede ai suoi discepoli, e disse:

Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me.

S. Mistero della fede In piedi

1. Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

Oppure

2. Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice annunziamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta.

Oppure

3. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

Celebrando il memoriale della morte e ri-surrezione del tuo Figlio, ti offriamo, Pa-dre, il pane della vita e il calice della sal-vezza, e ti rendiamo grazie per averci am-messi alla tua presenza a compiere il servi-zio sacerdotale.

Ti preghiamo umilmente: per la comu-nione al corpo e al sangue di Cristo, lo Spi-rito Santo ci riunisca in un solo corpo. Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell’a-more in unione con il nostro Papa N., il nostro Vescovo N., e tutto l’ordine sacer-dotale.

Ricordati dei nostri fratelli, che si sono ad-dormentati nella speranza della risurre-zione, e di tutti i defunti che si affidano alla

tua clemenza: ammettili a godere la luce del tuo volto.

Di noi tutti abbi misericordia: donaci di aver parte alla vita eterna, insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con gli apostoli e tutti i santi, che in ogni tempo ti furono graditi: e in Gesù Cristo tuo Figlio canteremo la tua gloria.

Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli. Amen.

RITI DI COMUNIONE

S. Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire:

T. Padre nostro, che sei nei cieli, sia santifi-cato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quoti-

diano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

S. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, con-cedi la pace ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turba-mento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salva-tore Gesù Cristo.

T. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.

PREGHIERA E RITO DI PACE

S. Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace», non guardare ai nostri pec-cati, ma alla fede della tua Chiesa, e do-nale unità e pace secondo la tua vo-lontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

R. Amen.

S. La pace del Signore sia sempre con voi.

R. E con il tuo spirito.

Poi, se si ritiene opportuno:

S. Scambiatevi un segno di pace.

Quindi, mentre il sacerdote spezza l’ostia, si recita o si canta:

T. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

(Tre o più volte; all’ultimo si dice: dona a noi la pace).

COMUNIONE

Il sacerdote, rivolto al popolo, dice:

S. Beati gli invitati alla mensa del Signore. Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i pec-cati del mondo.

T. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma dì soltanto una parola, ed io sarà salvato.

Il sacerdote si comunica con il pane e il vino consa-crati. Poi comunica i fedeli.

S. Il Corpo di Cristo.

R. Amen.

ORAZIONE DOPO LA COMUNIONE

S. Preghiamo.

R. Amen.

RITO DI CONGEDO

S. Il Signore sia con voi.

R. E con il tuo spirito.

S. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo.

R. Amen.

S. La messa è finita: andate in pace.

R. Rendiamo grazie a Dio.

PREGHIERA EUCARISTICA V/C

Gesù modello di amore

PREFAZIO

è veramente giusto renderti grazie, Padre mise-ricordioso: tu ci hai donato il tuo Figlio, Gesù Cri-sto, nostro fratello e redentore. In lui ci hai mani-festato il tuo amore per i piccoli e i poveri, per gli ammalati e gli esclusi. Mai egli si chiuse alle neces-sità e alle sofferenze dei fratelli. Con la vita e la pa-rola annunziò al mondo che tu sei Padre e hai cura di tutti i tuoi figli. Per questi segni della tua bene-volenza noi ti lodiamo e ti benediciamo, e uniti agli angeli e ai santi cantiamo l’inno della tua gloria:

T. Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli.

Ti glorifichiamo, Padre santo: tu ci sostieni sempre nel nostro cammino soprattutto in que-st’ora in cui il Cristo, tuo Figlio, ci raduna per la santa cena. Egli, come ai discepoli di Emmaus, ci svela il senso delle Scritture e spezza il pane per noi.

Ti preghiamo, Padre onnipotente, manda il tuo Spirito su questo pane e su questo vino, perché il tuo Figlio sia presente in mezzo a noi con il suo corpo e il suo sangue.

La vigilia della sua passione, mentre cenava con loro, prese il pane e rese grazie, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, e disse:

Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi.

Allo stesso modo, prese il calice del vino e rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli, e disse:

Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate que-sto in memoria di me.

Mistero della fede.

Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

Oppure:

Ogni volta che mangiamo di questo pane e be-viamo a questo calice annunziamo la tua morte, Si-gnore, nell’attesa della tua venuta.

Oppure:

Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurre-zione: salvaci, o Salvatore del mondo.

Celebrando il memoriale della nostra riconcilia-zione annunziamo, o Padre, l’opera del tuo amore. Con la passione e la croce hai fatto entrare nella gloria della risurrezione il Cristo, tuo Figlio, e lo hai chiamato alla tua destra, re immortale dei se-coli e Signore dell’universo.

Guarda, Padre santo, questa offerta: è Cristo che si dona con il suo corpo e il suo sangue, e con il suo sacrificio apre a noi il cammino verso di te.

Dio, Padre di misericordia, donaci lo Spirito del-l’amore, lo Spirito del tuo Figlio.

Fortifica il tuo popolo con il pane della vita e il calice della salvezza; rendici perfetti nella fede e nell’amore in comunione con il nostro Papa N. e il nostro Vescovo N.

Donaci occhi per vedere le necessità e le soffe-renze dei fratelli; infondi in noi la luce della tua pa-rola per confortare gli affaticati e gli oppressi: fa’ che ci impegniamo lealmente al servizio dei poveri e dei sofferenti.

La tua Chiesa sia testimonianza viva di verità e di libertà, di giustizia e di pace, perché tutti gli uo-mini si aprano alla speranza di un mondo nuovo.

Ricordati anche dei nostri fratelli che sono morti nella pace del tuo Cristo, e di tutti i defunti dei quali tu solo hai conosciuto la fede: ammettili a godere la luce del tuo volto e la pienezza di vita nella risùrrezione; concedi anche a noi, al termine di questo pellegrinaggio, di giungere alla dimora eterna, dove tu ci attendi.

In comunione con la beata Vergine Maria, con gli Apostoli e i martiri, (san N. santo del giorno o patrono) e tutti i santi innalziamo a te la nostra lode nel Cristo, tuo Figlio e nostro Signore.

Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.

R. Amen.

Il sacramento della riconciliazione

La Penitenza

La PENITENZA è il sacramento della misericordia e dell’amore di Dio.

Dio è Padre ed ama tutti indistinta-mente. In Gesù ha fatto conoscere il suo volto benevolo e misericordioso e pronto al perdono.

è BENE CHE MI CONFESSI PERCHé:

– sento di essere colpevole

– desidero ricevere il perdono di Dio

– voglio migliorare me stesso.

Prima di confessare al sacerdote, ministro di Dio, i tuoi peccati, esamina la tua coscienza con sincerità ed esprimi al Signore il tuo dolore, per averlo offeso, e il proposito fermo di una vita cristiana più impe-gnata.

Prima della confessione

REVISIONE DI VITA Amerai il Signore tuo Dio nella totalità (Gesù)

Vivo come se Dio non esistesse. Sono indifferente?

Credo in un Dio «tappabuchi», cioè riso-lutore di tutti i problemi?

Chi è il centro della mia vita: Dio, i soldi, il potere o il piacere?

Per amare Dio bisogna conoscerlo: leggo e studio il Vangelo, la Bibbia, il Catechi-smo?

Conosco e pratico i Comandamenti? Sono schiavo della pornografia? Credo e mi fido della Chiesa?

Dono del mio tempo alla parrocchia, ai malati, ai poveri, alle Missioni?

Amerai il prossimo tuo come te stesso

Come mi comporto in famiglia?

So educare i figli alla fede e mi faccio aiu-tare dove non riesco?

Sono onesto e impegnato nel mio lavoro? Rispetto l’ambiente e il codice stradale? Pago le tasse? So perdonare o tengo rancore?

Sono falso con le parole o gli scritti? So donare a chi ha veramente bisogno?

Siate perfetti come il Padre mio (Gesù)

Tutto è dono di Dio: la vita, l’intelligenza, la fede. Niente mi è dovuto.

So veramente ringraziare il Signore? Rispetto la vita?

Prego almeno un quarto d’ora al giorno? Mi confesso almeno una volta al mese? Chiedo a Dio che mi aiuti a vivere con fede le normali prove della vita: i conflitti, le disgrazie, la malattia e la sofferenza?

O Gesù d’amore acceso

non ti avessi mai offeso! O mio caro e buon Gesù con il tuo santo aiuto

non ti voglio offendere più.

Dopo la confessione

Signore Gesù Cristo, ho ricevuto la tua parola di perdono. Tu mi hai di nuovo ma-nifestato il tuo instancabile amore e la tua misericordia. Ti ringrazio per la tua grande bontà e per la pazienza che dimostri verso di me giorno per giorno.

Fa’ che io ascolti sempre la tua parola; ed aiutami a rimanere fedele ai tuoi coman-damenti.

Fa’ che io cresca nella fedeltà al tuo van-gelo. Allora potrò veramente sperare che nell’ultimo giorno tu mi perdonerai, come mi hai perdonato oggi.

La s. comunione

«Io sono il pane vivo disceso dal Cielo; chi mangia di questo pane vivrà in eterno, e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui». (Dal Vangelo di S. Giovanni)

Come ricevere degnamente il Signore:

l. Essere in grazia di Dio.

2. Sapere e pensare chi si va a ricevere.

3. Osservare il digiuno di un’ora prima di comunicarsi.

N.B.: – L’acqua e le medicine non rompono il digiuno.

– Gli ammalati e coloro che li assistono sono te-nuti al digiuno eucaristico di un quarto d’ora.

– C’è l’obbligo di ricevere la Comunione ogni anno a Pasqua e in pericolo di morte come Via-tico.

– L’obbligo della Comunione pasquale comincia all’età di sette anni. è cosa buona e utilissima comunicarsi spesso, anche tutti i giorni, purché si faccia con le dovute disposizioni.

Preparazione

Signore Gesù, desidero riceverti nella santa Comunione perché solo chi si acco-sta a te ha la vita eterna, solo da te posso ri-cevere luce e forza per il mio cammino ter-reno.

Credo nella tua presenza reale in questo Sacramento, istituito dal tuo amore per gli uomini; credo che con il Sacrificio dell’al-tare tu rinnovi e perpetui il sacrificio della Croce per la nostra salvezza.

Signore, ti amo sopra ogni cosa perché tu per primo ci hai amato e ti sei fatto no-stro cibo affinché, attraverso il Pane della vita, noi potessimo attingere alla tua vita divina.

Ma so anche di essere peccatore, o mio Dio, sono vacillante nella fede e non vivo secondo il tuo Vangelo; ti chiedo quindi perdono delle mie infedeltà e confido che, unendomi a te, troverò il rimedio ai miei mali spirituali e il pegno della gloria fu-tura. Santificami e fammi vivere sempre nella tua volontà.

Ringraziamento

Signore Gesù, io ti ringrazio perché mi hai donato te stesso nella Comunione eu-caristica, e sei divenuto il cibo spirituale che mi sostiene nel quotidiano cammino e il pegno della mia futura risurrezione.

Ti adoro umilmente, perché tu sei il mio Dio, e voglio unire la mia adorazione al-l’inno incessante di gloria che elèvano a te gli angeli e i santi.

Ti offro, o Signore, la mia vita perché tu la trasformi nella tua. Fa’ che io sia un pro-lungamento di te in mezzo ai miei fratelli e possa portare frutti di salvezza per me e per il mondo.

Concedimi di trovare la mia felicità nel vivere alla luce della fede, nel compiere in ogni momento il tuo volere, nel saperti scoprire in quelli che mi circondano, spe-cialmente nei sofferenti e nei bisognosi. O Gesù, che ascolti chi ripone in te la sua fiducia, ti prego di aiutare tutti gli uo-mini miei fratelli. Ti raccomando in modo particolare la mia famiglia, i parenti, gli amici e quanti ho incontrati nella vita, an-che se ne ho ricevuto del male. Benedici la tua Chiesa e donale sacerdoti santi. Soc-corri i sofferenti e i perseguitati e attira a te i peccatori e i lontani. Libera le anime del purgatorio e falle entrare presto con te nel cielo.

Orazione a Gesù Crocifisso

Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che prostrato alla santissima tua presenza, ti prego col fervore più vivo di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati e di pro-ponimento di non più offenderti; mentre io con tutto l’amore e con tutta la compas-sione vado considerando le tue cinque pia-ghe, cominciando da ciò che disse di te, o Gesù mio, il santo profeta David: Hanno forato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa.

Invocazioni a Gesù Cristo

Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo, salvami. Sangue di Cristo, inebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami. Passione di Cristo, confortami.

O buon Gesù, esaudiscimi. Entro le tue piaghe nascondimi. Dal maligno nemico difendimi. Non permettere che io mi separi da te. Nell’ora della mia morte, chiamami. Fa’ ch’io venga a te a lodarti coi tuoi santi nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera dell’ammalato

che riceve la S. Comunione a letto Signore, io ti adoro con tanta fede qui presente nel Sacramento del tuo amore. Con tutto il cuore ti ringrazio, perché ti sei degnato di venire accanto a me, vicino al letto della mia sofferenza, per portarmi i doni della tua onnipotenza divina, per al-leviare il peso della mia croce.

Signore, che un giorno passasti in terra facendo del bene e sanando tutti, dona an-che a me la forza della rassegnazione cri-stiana e la gioia di una perfetta salute. Amen.

Comunione spirituale

Gesù mio, io credo che tu sei realmente presente nel Santissimo Sacramento. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore … (breve pausa). Come già venuto, io ti abbraccio e mi unisco tutto a te. Non permettere che mi abbia mai a separare da te. Amen.

(S. Alfondo de’ Liguori)

Riflessione sulla malattia

La malattia nell’opera e nell’insegnamento di Gesù

La malattia è momento e situazione della vita del cristiano, in cui la Chiesa è presente con una parola di fede e di spe-ranza e con un dono di grazia, per conti-nuare l’opera del suo Capo che è venuto «medico del corpo e dello spirito».

Infatti Gesù ha un’attenzione partico-lare per i malati che ricorrono a lui con fede, o che a lui vengono portati con fidu-cia, e manifesta verso di loro la sua miseri-cordia, liberandoli insieme dalle infermità e dai peccati. Pur rifiutando la spiegazione i della malattia come castigo per una colpa personale o degli antenati (Gv. 9,2 s.), il Si-gnore riconosce nella malattia un male che ha rapporto con il peccato. Ogni atto di 4 guarigione operato da Gesù è perciò an-nuncio di liberazione dal peccato e segno della venuta del Regno.

Valore cristiano della malattia

Nella vita presente, la malattia offre al discepolo del Signore la possibilità di imi-tare il Maestro, che ha preso su di sè le no-stre sofferenze (Mt. 8,17). La malattia, come ogni sofferenza, se accettata e vis-suta in unione con il Cristo sofferente, viene così ad assumere un valore di reden-zione.

Essa rimane comunque un male da evi-tare, da curare con diligenza e da alleviare. La Chiesa incoraggia e benedice ogni ini-ziativa intrapresa per vincere le infermità, perché vede in questo una collaborazione degli uomini all’azione divina di lotta e vit-toria sul male.

Il sacramento dei malati

La partecipazione al mistero pasquale di Cristo ha un segno sacramentale specifico per i malati. Con la Sacra Unzione dei ma-lati, e la preghiera dei sacerdoti, tutta la Chiesa raccomanda i malati al Signore sof-ferente e glorificato, perché alleggerisca le loro pene e li esorta ad unirsi alla passione e morte di Cristo, per contribuire così al bene del popolo di Dio.

Celebrando questo sacramento, la Chiesa proclama la vittoria di Cristo sul male e sulla morte, e il cristiano accetta, nella propria malattia l’efficacia redentiva dell’azione di Cristo.

Chi ci parla dell’Olio santo come di un sacramento già in uso tra i primi cristiani è l’apostolo san Giacomo.

Ricevendo il sacramento dei malati, il cristiano riceve la visita del migliore amico, del medico che conosce tutti i mali e tutti i rimedi, Gesù, il buon Samaritano

di tutte le strade, il buon Cireneo per tutte le croci.

Il rito dell’Unzione

Il sacerdote saluta i presenti con queste parole:

Fratelli carissimi, Cristo nostro Signore è presente in mezzo a noi riuniti nel suo nome.

Rivolgiamoci a lui con fiducia come gli infermi del Vangelo. Egli, che ha tanto sof-ferto per noi, ci dice per mezzo dell’apo-stolo Giacomo: « Chi è malato, chiami a sé i sacerdoti della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdo-nati».

Raccomandiamo dunque il nostro fra-tello infermo alla bontà e alla potenza di Cristo, perché gli dia sollievo e salvezza.

Quindi si,fa l’atto penitenziale, a meno che il sacer-dote non ascolti a questo punto la confessione sacra-mentale dell’infermo.

Il sacerdote inizia in questo modo:

Fratelli, riconosciamo i nostri peccati per essere degni di partecipare a questo santo rito, insieme al nostro fratello in-fermo.

Confesso a Dio Onnipotente…

Oppure:

Signore, che hai preso su di te le nostre sofferenze, e hai portato i nostri dolori, abbi pietà di noi.

Signore, pietà.

Cristo, che nella tua bontà verso tutti sei passato beneficando e risanando gli in-fermi, abbi pietà di noi.

Cristo, pietà.

Signore, che hai detto ai tuoi Apostoli di imporre le mani sugli infermi, abbi pietà di noi.

Signore, pietà.

Il sacerdote conclude:

Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati, e ci conduca alla vita eterna. Amen.

LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

Uno dei presenti, o anche lo stesso sacerdote, legge un breve testo della sacra Scrittura: Ascoltiamo fratelli, le parole del Van-gelo secondo Matteo (8,5-10.13). Entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne in-contro un centurione che lo scongiurava: « Signore, il mio servo giace in casa paraliz-zato e soffre terribilmente». Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò». Ma il centu-rione disse: « Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Per-ché anch’io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Va’, ed egli va; e un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa’ questo, ed egli lo fa».

All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho tro-vato una fede così grande ». E disse al cen-turione: «Va’, e sia fatto secondo la tua fede».

PRIMA DELL’UNZIONE

Preghiera litanica e imposizione delle mani.

Fratelli, rivolgiamo al Signore la pre-ghiera della fede per il nostro fratello N., e diciamo insieme: Ascolta, o Signore, la nostra preghiera.

Perché il Signore venga a visitare que-st’infermo e a confortarlo con la santa Un-zione, preghiamo. Ascolta, o Signore, la nostra preghiera.

Perché nella sua bontà rechi sollievo alle sofferenze di tutti gli infermi, pre-ghiamo.

Ascolta, o Signore, la nostra preghiera.

Perché assista quanti si dedicano alla cura e al servizio degli infermi, preghiamo.

Ascolta, o Signore, la nostra preghiera.

Perché quest’infermo mediante la sacra Unzione con l’imposizione delle mani ot-tenga vita e salvezza, preghiamo. Ascolta, o Signore, la nostra preghiera.

Quindi il sacerdote impone le mani sul capo dell’in-fermo, senza nulla dire.

Se vi sono più sacerdoti, ognuno di essi può imporre le mani sul capo dell’infermo. Prosegue con il rendi-mento di grazie a Dio sull’Olio già benedetto.

Quindi dice:

Signore, il nostro fratello N. che riceve nella fede l’unzione di questo santo Olio, vi trovi sollievo nei suoi dolori e conforto nelle sue sofferenze. Per Cristo nostro Si-gnore.

SACRA UNZIONE

Il sacerdote prende l’Olio santo e unge l’infèrmo sulla fronte e sulle mani, dicendo una sola volta:

Per questa santa Unzione e la sua piis-sima misericordia ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santo. Amen.

E, liberandoti dai peccati, ti salvi e nella sua bontà ti sollevi. Amen.

Poi dice una delle seguenti orazioni:

ORAZIONI

Signore Gesù Cristo, che ti sei fatto uomo per salvarci dal peccato e dalle ma-lattie guarda con bontà questo nostro fra-tello che attende da te la salute del corpo e dello spirito: nel tuo nome gli abbiamo dato la santa Unzione, tu donagli vigore e conforto, perché ritrovi le sue energie, vinca ogni male e nella sua presente soffe-renza si senta unito alla tua passione re-dentrice. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Per una persona anziana:

Guarda con bontà, Signore, questo no-stro fratello che ha ricevuto con fede la santa Unzione, sostegno alla debolezza della sua tarda età; confortalo nel corpo e nell’anima con la pienezza del tuo Santo Spirito, perché sia sempre saldo nella fede, sereno nella speranza e lieto di dare a tutti testimonianza del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.

Per un agonizzante:

Padre clementissimo, che conosci il cuore degli uomini e accogli i figli che tor-nano a te, abbi pietà del nostro fratello N. nella sua agonia; fa’ che la santa Unzione con la preghiera della nostra fede lo so-stenga e lo conforti perché nella gioia del tuo perdono si abbandoni fiducioso tra le braccia della tua misericordia. Per Cristo Gesù, tuo Figlio e nostro Signore, che ha vinto la morte e ci ha aperto il passaggio alla vita eterna, e vive e regna con te per tutti i secoli dei secoli.

RITI DI CONCLUSIONE

Il sacerdote invita i presenti a recitare la preghiera del Signore, introducendola con queste parole o con altre simili:

E ora, tutti insieme, rivolgiamo al Padre la preghiera, che Gesù Cristo nostro Si-gnore ci ha insegnato: Padre nostro.

Se l’infermo fa la Comunione, s’inserisce a questo punto, dopo la preghiera del Signore, il rituale della Comunione agli infermi.

Il rito si conclude con la benedizione del sacerdote:

Dio Padre ti conceda la sua benedi-zione. Amen.

Cristo, Figlio di Dio, ti doni la salute del corpo e dell’anima. Amen.

Lo Spirito Santo ti guidi oggi e sempre con la sua luce. Amen.

E su voi tutti qui presenti, scenda la be-nedizione di Dio onnipotente, Padre e Fi-glio + e Spirito Santo. Amen.

E utile ricordare che chiunque si trovi in stato di malattia può ricevere questo Sacramento che aiuta a rinfrancare la fiducia in Dio e a soppor-tare meglio la malattia, offre il perdono dei peccati e in molti casi con-tribuisce a risanare anche il corpo.

è chiaro quindi che dovrebbero essere gli ammalati stessi a richie-derlo, magari celebrandolo in tutta la camerata, vincendo così quelle assurde paure che fanno apparire tale Sacramento come riservato ai moribondi, mentre è un intervento del Dio Vivente per i vivi che si tro-vano in una particolare situazione di malattia. Auspicabile sarebbe ri-cevere l’unzione dopo qualche giorno che si è in ospedale quando la fatica e la preoccupazione bussano al nostro cuore.

Via crucis del malato

Proponiamo questa riflessione-meditazione-pre-ghiera che può essere utilizzata con i malati. Suggeriamo di leggere ad ogni «stazione» il brano biblico corrispondente.

Preghiera introduttiva

Signore, voglio rifare con Te la strada della croce. La tua sofferenza porti un po’ di luce al mio dolore. La forza e il coraggio con i quali hai af-frontato la morte diventino la mia forza e il mio coraggio, affinché meno pesante mi sia il cammino della vita.

STAZIONE I Gesù condannato a morte

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Lc 23,23-25 – Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso: e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.

Alla condanna degli uomini, tu, Si-gnore, ha risposto con il silenzio.

Il silenzio! è questa la tremenda realtà nella quale mi trovo. La malattia mi ha iso-

lato da tutti; mi ha improvvisamente sepa-rato dalle mie abitudini, dai miei interessi, dalle mie aspirazioni. è vero, ci sono molte persone che mi circondano di affetto e mi vogliono bene, ma la mia solitudine, quella che squarcia il cuore, nessuno può riempirla.

Solo tu, Signore, mi capisci. Per questo, ti prego, non lasciarmi solo! Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

STAZIONE II Gesù caricato della croce

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Mc 15,20 – Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.

Lc 9,23 – E a tutti diceva: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.

Sulle tue spalle innocenti, eccoti, Si-gnore, la croce. L’hai voluta tu per dimo-strarmi tutto il tuo amore. Non mi ero mai chiesto il perché della sofferenza; quando il dolore colpisce gli altri si rimane per lo più indifferenti. Ma quando ha bussato alla mia porta, allora tutto è cambiato: ciò che prima mi sembrava naturale, logico, ora è diventato innaturale, assurdo, disu-mano. Sì, disumano perché tu non ci avevi creati per soffrire, ma per essere felici. L’i-naccettabilità del soffrire è dunque, segno di una felicità perduta. Signore, aiutami. Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

STAZIONE III Gesù cade la prima volta

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Sal 37,3b-7a. 11-12.18 – Su di me è scesa la tua mano. Per il tuo sdegno non c’è in me nulla di sano, nulla è intatto nelle mie ossa per i miei peccati. Le mie iniquità hanno superato il mio capo, come carico pesante mi hanno oppresso. Putride e fetide sono le mie piaghe a causa della mia stoltezza. Sono curvo e accasciato.[…] Palpita il mio cuore, la forza mi abbandona, si spegne la luce dei miei occhi. Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe i miei vicini stanno a distanza. […] Poiché io sto per cadere e ho sempre dinanzi la mia pena.

Quella croce è troppo pesante per te! Hai appena iniziato la salita del Calvario e già stramazzi per terra. Ci sono dei momenti, Signore, in cui la mia vita mi sembra bella, quando a fare il bene mi è facile, quando ad essere buoni si prova una immensa gioia.

Poi, invece, di fronte alla tentazione si cade. Vorrei fare il bene ma in me sento una forza che mi spinge a disobbedire alla tua legge, ai tuoi comandamenti. La malattia è un male, ma in me ce n’è uno più grande: è il peccato. Di questo, Si-gnore, io ti chiedo perdono. Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

STAZIONE IV Gesù incontra sua Madre

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Lc 2,34-35 – Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: ” Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima.”

Tua madre non poteva mancare lungo la strada della tua passione. Ora è lì ac-canto a te, muta perché è l’unica persona che comprende il tuo dolore.

Signore, anch’io vorrei trovare in que-st’ora di solitudine e di amarezza una per-sona che mi capisca. Ho constatato che qui all’ospedale tutti hanno fretta, pochi sanno fermarsi, pochi sanno ascoltare. Il volto piangente di tua madre ti ha dato grande sconforto.

Anche a me, Signore, dona la gioia di questo incontro! Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

STAZIONE V Gesù aiutato dal Cireneo

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Mc 15,21 – Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce.

Mt 10,38 – Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me.

Lungo la strada del Calvario i carnefici hanno pensato di alleggerirti il peso della croce, costringendo un passante a darti una mano. E tu, Signore, hai guardato il ci-reneo con grande compassione ma anche con grande amore. è strano il tuo modo di agire: hai creato l’universo intero e per venire tra noi hai voluto aver bisogno di noi. Tu potresti guarirmi in un istante invece vuoi che la mia sofferenza mi aiuti a migliorare me stesso. Hai bisogno di me, Signore? Ebbene, eccomi con le mie miserie, con la mia povertà interiore e con una grande volontà di essere più buono. Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

STAZIONE VI Gesù asciugato dalla Veronica

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Is 52,14; 53,2b. 3 – Come molti si stupirono di lui, tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo.Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi,non splendore per potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.

Tra tanta confusione un gesto semplice: una donna si fa largo tra la folla e ti asciuga il volto. Forse nessuno si è accorto; ma a te non è sfuggito quel gesto pietoso. Ieri nella mia camera c’era un malato che continuava ad infastidirmi con i suoi inutili lamenti; avevo voglia di riposare: non ho potuto. Volevo protestare ma non l’ho fatto, Si-gnore. Ho sofferto in silenzio, ho pianto anche, ma nessuno se n’è accorto. Solo tu, Signore, hai capito! Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

STAZIONE VII Gesù cade la seconda volta

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Sal 68,2a. 3.8 – Salvami, o Dio. Affondo nel fango e non ho sostegno; sono caduto in acque profonde e l’onda mi travolge. Per te io sopporto l’insulto e la vergogna mi copre la faccia.

Ancora una caduta: e questa volta più penosa della prima. Com’è difficile rico-minciare a vivere ogni giorno! Sempre gli stessi gesti: il medico che mi chiede come sto, l’infermiera che mi con-segna la solita pastiglia, il malato della stanza accanto che continua a lamentarsi. Eppure, tu mi chiedi, Signore, di diven-tare più buono accettando questa terribile monotonia della vita, perché solo nella pa-zienza e nella perseveranza sono certo di poterti incontrare. Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

STAZIONE VIII Gesù incontra le pie donne

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Lc 23,27-28.31 – Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Perchè se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”

Gv 15,5-6 – Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.

Gesù accetta la partecipazione com-mossa di alcune donne, ma coglie l’occa-sione per insegnare che non basata pian-gere gli altri: è necesario convertirsi. Durante queste ore di solitudine, ho pensato, spesso, Signore, alla situazione della mia anima. tu mi inviti a cambiare vita. Lo vorrei, Signore, ma sapessi quant’è difficile! La malattia, poi, mi ha messo in uno stato di ribellione. Perché proprio a me? Perdonami. Aiutami a capire, aiutami a convertirmi! Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

STAZIONE IX Gesù cade la terza volta

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Sal 34,15-16 – Ma essi godono della mia caduta, si radunano, si radunano contro di me per colpirmi all’improvviso. Mi dilaniano senza posa, mi mettono alla prova , scherno su scherno, contro di me digrignano i denti.

La fatica si fa sempre più pesante ed an-cora una volta barcolli sotto il legno della croce.

Credevo, anch’io, Signore, di essere una persona buona e generosa. Invece, è ba-stata una malattia per ridimensionare tutte le mie aspirazioni. è bastata una occasione cattiva per ritrovarmi con la mia povertà e la mia pochezza. Ora capisco: la vita è fatta anche di cadute, di delusioni, di amarezze. Ma tu mi insegni a riprendermi e conti-nuare fiducioso la strada. Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

STAZIONE X Gesù spogliato delle vesti

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Gv 19,23-24 – I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato. E al tunica. Ora quella tunica era senza cucitura, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo.Perciò dissero tra loro: ” Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca.” Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio cosi.

Ecco il tuo corpo denudato di fronte allo sguardo impudico e curioso di una folla sghignazzante. Il corpo, Signore, l’hai creato tu. Hai vo-luto fosse bello, sano, robusto. Ma basta un niente perché questa bellezza si sfasci. Il mio corpo conosce in quest’ora il dolore che opprime e sgomenta. Solo ora com-prendo il valore della salute.

Fa’, Signore, che quando sarò guarito abbia ad usare del mio corpo per compiere il bene. Guardando al tuo senza macchia, impari ad usare il mio nella purezza e nella umiltà. Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

STAZIONE XI Gesù in croce

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Lc 23,33-34.35 – Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno” Dopo essersi poi divise le vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: “Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto.”

Mt 27,37 – Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: “Questi è Gesù, il re dei Giudei”

Mc 15,29 – I passanti lo insultavano, e scuotendo il capo, esclamavano: “Ehi, tu che distruggi il tempio e lo riedifichi in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce”

Finalmente sei arrivato al termine della tua vita terrena. 1 carnefici sono soddi-sfatti: hanno compiuto l’opera! Mi hanno detto che il malato assomiglia a te crocefisso. Non so se lo facciano per darmi coraggio. Certo, che su questa croce, Signore, si sta davvero male. lo vor-rei scendere da questa croce. Tu invece, mi insegni a rimanere finché sarà la mia ora. Signore, accetta la mia in-capacità di accogliere questa prova! Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

STAZIONE XII Gesù muore

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Mc 15,34-39 – Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lema sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato? Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: “Ecco chiama Elia!” Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: “Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce” Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, dall’altro in basso. Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo disse: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!”

Lc 23,45 – Il velo del tempio si squarciò nel mezzo.

Ora tutto è finito. La tua vita è terminata nel modo più ignominioso ed ingiusto.

Del resto, l’hai voluto tu: per questo sei venuto al mondo, per morire e per salvarci. Noi siamo nati per vivere. La vita la sento come qualcosa più grande di me stesso. Eppure questo corpo malato mi ricorda che anche per me arriverà quel giorno; quel giorno che vorrei non arrivasse mai, mi trovi, Signore, preparato come te. Fa’ che in quel momento sorella morte trovi sul mio volto la luce raggiante di un’anima serena. Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

STAZIONE XIII Gesù deposto

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Gv 19, 25.31.33-34 – Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto no gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.

Il tuo corpo freddo viene schiodato dalla croce. Tua madre ti accoglie tra le sue braccia amorose. Quale incontro! Quale abbraccio! Spesso penso come la mia malattia sia causa di dolore per i miei parenti e cono-scenti. Mi ritengo non solo un essere inu-tile, ma so di essere di peso a tante per-sone. è proprio in questi momenti, Signore, che io sento tutta la pesantezza del mio corpo malato, la fragilità del mio essere, la nullità della mia vita.

La comunità che mi accoglie, sia come tua madre: comprensiva, generosa, buona. Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

STAZIONE XIV Gesù nel sepolcro

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Gv 19,41 – Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto.

Mt 27,60b – Rotolata poi un gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò

Come il tuo corpo dopo tre giorni ha co-nosciuto la gloria della risurrezione, an-ch’io credo: risorgerò; e questo mio corpo ti vedrà salvatore. Tu che mi hai formato ad immagine del tuo volto, conserva in me, Signore, il se-gno della tua gloria. Io credo: risorgerò e questo mio corpo ti vedrà salvatore. Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

STAZIONE XV Gesù risorge

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Mt 28,1-10 – Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Magdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite.Ma l’angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E’ risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E’ risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto: Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annunzio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: “Salute a voi”. Ed esse avvicinatesi, gli cinsero i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: “Non temete: andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno”.

Tu sei risorto, Signore. Tu hai tenuto duro, sei rimasto fedele nella prova ed hai vinto. Hai capito che la sofferenza non si può spiegare, ma si può viverla con amore. Signore ora tu vivi glorioso accanto a noi perché noi pure siamo vincitori. Donaci la gioia della risurrezione, Tu che continui a fare il nostro cammino. Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.

ORAZIONE CONCLUSIVA

Fa’, Signore, che la meditazione sulla tua passione, porti al mio animo la forza e il coraggio di superare questa prova miste-riosa della vita per essere con te, un giorno, felice nel tuo regno. Amen.

Lettera… al mio Signore

Perdona la mia impazienza. Ti scrivo per-ché ho letto nella Scrittura che non devo av-vilirmi nella malattia, hai promesso di gua-rirmi, se avrò fiducia in te. (Sir. 3)

Ora, io da tempo t’invoco, ti chiedo di ve-nire in mio aiuto e resto sempre lo stesso. Ho letto anche nelle cronache di questi giorni che continui a moltiplicare le tue meraviglie, come ieri nel Vangelo. I tuoi fedeli raccon-tano di aver visto i sordi e i ciechi guarire, gli storpi camminare. (Riv. RnS 7/8.89)

Voglio lodarti anch’io con i beneficati, caro Signore, che vuoi così dimostrare la pre-senza salvifica e la tua misericordia ai miei fratelli ammalati.

Ma ora ti chiedo di insegnarmi a pregare e domandarti se sia più conveniente per me il dono della salute, oppure abbandonarmi alla tua santa volontà, senza chiedermi che sarà di me e della mia pena.

Ebbene, tu mi chiedi di aver fiducia, per-ché sei buono e misericordioso. Tu mi obbli-ghi a domandare, perché qualunque cosa io chieda nel nome di Gesù, mi sarà data. Sarò allora impertinente se ancora ritorno a do-mandarti la stessa cosa?

Tu hai cura di me e mi proteggi all’ombra delle tue ali, per questo ti prego di averpietà di me e tutto avvenga secondo le tue promesse. Ti chiedo di perdonare le mie colpe, di cantare le tue lodi e guarire, anche se questo è solo un an-ticipo della salute piena che mi sarà concessa quando mi chiamerai a condividere la tua vita gloriosa, con Gesù vivo e risorto.

Ti voglio benedire, Signore, perché ti sento a me vicino per illuminarmi il sentiero della croce, mia compagna inseparabile, la stessa che tu hai abbracciata per amor mio.

Ora non privarmi del tuo Santo Spirito, perché ti sei fatto mio alleato e non vuoi de-ludermi.

In te confido, mio Signore. Così sia.

IL SANTO ROSARIO

I MISTERI GAUDIOSI: Lunedì – Giovedì

1 – L’annunciazione dell’Angelo a Maria SS.

2 – La visita di Maria SS. a S. Elisabetta.

3 – La nascita di Gesù a Betlemme.

4 – La presentazione di Gesù al Tempio.

5 – Gesù ritrovato nel Tempio.

DOLOROSI: Martedì – Venerdì

1 – L’orazione di Gesù nell’orto.

2 – La flagellazione di Gesù.

3 – La coronazione di spine.

4 – Gesù porta la Croce al Calvario.

5 – La crocifissione e la morte di Gesù.

GLORIOSI: Mercoledì – Sabato – Domenica

1 – La risurrezione di Gesù Cristo.

2 – L’ascensione di Gesù Cristo.

3 – La venuta dello Spirito Santo.

4 – L’assunzione di Maria Vergine.

5 – Maria SS. incoronata Regina del Cielo.

LITANIE DELLA MADONNA

Signore, pietà

Cristo, pietà Signore,

pietà Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici

O Dio, Padre celeste abbi pietà di noi

O Dio, Figlio Redentore del mondo abbi pietà di noi

O Dio, Spirito Santo abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santa Maria prega per noi

Santa Madre di Dio prega per noi

Santa Vergine delle vergini prega per noi

Madre di Cristo prega per noi

Madre della grazia divina prega per noi

Madre purissima prega per noi

Madre castissima prega per noi

Madre sempre vergine prega per noi

Madre senza colpa prega per noi

Madre amabile prega per noi

Madre ammirabile prega per noi

Madre del buon consiglio prega per noi

Madre del Creatore prega per noi

Madre del Salvatore prega per noi

Vergine prudentissima prega per noi

Vergine degna di onore prega per noi

Vergine degna di ogni lode prega per noi

Vergine potente prega per noi

Vergine clemente prega per noi

Vergine fedele prega per noi

Modello di santità prega per noi

Sede della sapienza prega per noi

Fonte della nostra gioia prega per noi

Tempio dello Spirito Santo prega per noi

Tempio di gloria prega per noi

Modello di vera pietà prega per noi

Capolavoro di amore prega per noi

Gloria della stirpe di Davide prega per noi

Vergine potente contro il male prega per noi

Splendore di grazia prega per noi

Arca dell’alleanza prega per noi

Porta del cielo prega per noi

Stella del mattino prega per noi

Salute degli infermi prega per noi

Rifugio dei peccatori prega per noi

Consolatrice degli afflitti prega per noi

Aiuto dei cristiani prega per noi

Regina degli Angeli prega per noi

Regina dei Patriarchi prega per noi

Regina dei Profeti prega per noi

Regina degli Apostoli prega per noi

Regina dei Martiri prega per noi

Regina dei veri cristiani prega per noi

Regina delle vergini prega per noi

Regina di tutti i Santi prega per noi

Regina concepita senza peccato originale prega per noi

Regina assunta in cielo prega per noi

Regina del Santo Rosario prega per noi

Regina della pace prega per noi

Agnello di Dio, che togli i peccati de mondo perdonaci o Signore

Agnello di Dio, che togli i peccati de mondo esaudiscici o Signore

Agnello di Dio, che togli i peccati de: mondo abbi pietà di noi o Signore.

Preghiere

ALLA MADONNA DELLA SALUTE

Vergine Maria, che sei invocata con il ti-tolo di Madonna della salute perché in ogni tempo hai lenito le umane infermità, ottieni a me e ai miei cari la grazia della sa-lute e la forza di sopportare le sofferenze della vita in unione a quelle di Cristo re-dentore. Ave, o Maria.

Vergine Maria, che sai risanare non solo le infermità del corpo ma anche quelle dello spirito, ottieni a me e ai miei cari la grazia di essere liberi dal peccato e da ogni male e di corrispondere sempre all’amore di Dio. Ave, o Maria.

Vergine Maria, madre della salute, ot-tieni dal Signore per me e per i miei cari la grazia della salvezza e fa’ che possiamo giungere a godere con te la beatitudine del cielo. Ave, o Maria.

Prega per noi, santa Maria, salute degli infermi.

Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio no-stro, di godere sempre la salute del corpo e dello spirito e, per la gloriosa intercessione di Maria santissima sempre Vergine, sal-vaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore.

Ricordati, o vergine Maria

Ricordati, o vergine Maria, che mai si è sentito dire che alcuno sia ricorso al tuo patrocinio, abbia chiesto il tuo aiuto e la tua prote-zione e sia stato da te abbandonato. Spinto da questa fiducia, a te ricorro, o madre, vergine delle vergini; a te mi presento, peccatore pentito.

O madre di Gesù, non disprezzare le mie preghiere, ma ascoltami con benevolenza ed esaudi-scimi.

A S. CAMILLO DE LELLIS

Nato a Bucchianico (Chieti) il 25 maggio 1550, trascorse fino a 25 anni una vita avventurosa e lon-tana da Dio. Dopo la sua conversione si consacrò all’assistenza agli ammalati, rivoluzionando i si-stemi tradizionali e portando in tutta Italia l’esem-pio della sua carità eroica che non temeva di met-tere a repentaglio la vita durante le pestilenze. Fondò l’Ordine dei Ministri degli Infermi (Camil-liani), composto di Padri e Fratelli, che assistono spiritualmente e corporalmente gli ammalati. Morì in Roma il 14 luglio 1614.

è il patrono degli ammalati e degli operatori sa-nitari.

1. O glorioso S. Camillo, che ti sei dedi-cato alla cura degli ammalati per servire in essi la persona di Cristo sofferente e pia-gato, e li assistevi con la tenerezza di una madre accanto al suo unico figlio, pro-teggi, con altrettanta carità noi che ora t’in-vochiamo perché afflitti da grande neces-sità. Gloria al Padre

2. S. Camillo, consolatore dei sofferenti, che ti stringevi al petto i più deboli e ab-bandonati; ti inginocchiavi davanti a loro come di fronte a Cristo Crocifisso e pian-gevi dicendo: «Signore mio, anima mia, cosa posso fare per te? », intercedi per noi da Dio la grazia di servirlo in sanità di mente e di cuore. Gloria al Padre

3. O Santo Patrono degli ammalati, che ti rivelasti angelo inviato da Dio, quando gravi calamità colpirono le terre d’Italia e tutti trovarono in te il fratello e l’amico fe-dele, non abbandonarci ora, affidati dalla Chiesa alla tua celeste protezione. Sii an-cora per noi l’angelo del Signore che conti-nua a vegliare sulla nostra famiglia, tor-mentata dal dolore. Gloria al Padre

Preghiera

Signore Gesù, che facendoti uomo, hai voluto condividere le nostre sofferenze, ti supplico, per l’intercessione di S. Camillo, di aiutarmi a superare questo difficile mo-mento della mia vita.

Come un giorno hai dimostrato una particolare predilezione verso i malati, così ora rivela anche a me la tua bontà.

Ravviva la mia fede nella tua presenza e dona a quanti mi assistono la delicatezza del tuo amore. Amen.

A S. ANTONIO

Ricordati, o S. Antonio, che tu hai sem-pre aiutato e consolato chiunque è ricorso a te nelle sue necessità.

Animato da grande confidenza e dalla certezza di non pregare invano, anch’io ri-corro a te, che sei così ricco di meriti da-vanti al Signore.

Non rifiutare la mia preghiera, ma fa’ che essa giunga, con la tua intercessione, al trono di Dio.

Vieni in mio soccorso nella presente an-gustia e necessità, e ottienimi la grazia che ardentemente imploro.

Benedici il mio lavoro e la mia famiglia: tieni lontane da essa le malattie e i pericoli dell’anima e del corpo.

Fa’ che nell’ora del dolore e della prova io possa rimanere forte nella fede e nell’a-more di Dio. Amen.

PREGHIERA NELLA MALATTIA

O Signore, la malattia ha bussato alla porta della mia vita, mi ha sradicato dal mio lavoro

e mi ha trapiantato in un «altro mondo», il mondo dei malati.

Un’esperienza dura, Signore, una realtà difficile da accettare. Mi ha fatto toccare con mano

la fragilità e la precarietà della mia vita, mi ha liberato da tante illusioni.

Ora guardo tutto con occhi diversi: quello che ho e che sono non mi appartiene, è un tuo dono.

Ho scoperto cosa vuol dire «dipendere», aver bisogno di tutto e di tutti, non poter far nulla da solo.

Ho provato la solitudine, l’angoscia, la disperazione, ma anche l’affetto, l’amore, l’amicizia di tante persone. Signore, anche se mi è difficile, ti dico: sia fatta la tua volontà! Ti offro le mie sofferenze e le unisco a quelle del Cristo.

Ti prego, benedici tutte le persone che mi assistono e tutti quelli che soffrono con me.

E se vuoi dona la guarigione a me e agli altri.