L’inno alla carità di San Paolo, l’amore è la via migliore

Carità è il termine religioso per indicare amore. In questo articolo vogliamo lasciarvi un inno all’amore, forse il più famoso e sublime mai scritto. Prima dell’avvento del cristianesimo, l’amore aveva già avuto diversi sostenitori. Il più illustre fu Platone, che scrisse su di esso un trattato completo.

inno alla carità

In quel periodo, l’amore era chiamato eros. Il cristianesimo ritenne che questo amore passionale di ricerca e desiderio non fosse sufficiente per esprimere la novità del concetto biblico. Pertanto, evitò il termine eros e lo rimpiazzò con agape, che può essere tradotto come dilezione o carità.

La differenza principale tra i due tipi di amore è questa: l’amore del desiderio, o eros è esclusivo e si consuma tra due persone. In quest’ottica l’intervento di una terza persona significherebbe la fine di questo amore, il tradimento. A volte, persino l’arrivo di un figlio può mettere in crisi questo tipo di amore. Al contrario, l’agape include tutti compreso il nemico

Un’altra differenza è che l’amore erotico o innamoramento di per sé non dura a lungo o dura solo cambiando oggetto, innamorandosi successivamente di diverse persone. Quello della carità, invece rimane in eterno, anche quando fede e speranza sono sparite.

Tuttavia, tra questi due tipi di amore non c’è una separazione netta ma piuttosto un sviluppo, una crescita. L‘eros è per noi il punto di partenza, mentre l’agape è il punto di arrivo. Tra i due c’è tutto lo spazio per un’educazione all’amore e una crescita in esso.

santo

Paolo scrive un bellissimo trattato sull’amore nel Nuovo Testamento chiamato “l’inno alla carità” e noi vogliamo lasciarvelo in questo articolo.

L’inno alla carità

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.

E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.

La carità è paziente è benigna. La carità non è invidiosa. la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.

La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà.
La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto,
quello che è imperfetto scomparirà.

Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa;
ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente,
come anch’io sono conosciuto. Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!