L’invito di Gesù ad amare la Madonna e la devozione preferita dal Signore

Gesù lo vuole: « Il Cuore di mia Madre ha diritto al titolo di Addolorato e Io lo voglio anteposto a quello di Immacolato, perché il primo se lo acquistò Ella Stessa.

La Chiesa ha riconosciuto nella Madre mia quello che lo ho operato in Lei: la sua Concezione Immacolata. è tempo, ora, e Io lo voglio, che sia compreso e riconosciuto il diritto che mia Madre ha ad un titolo di giustizia, titolo che Ella si è meritato con la sua identificazione a tutti i miei dolori, con le sue sofferenze, i suoi sacrifici e con la sua immolazione sul Calvario, accettati con piena corrispondenza alla mia Grazia, e sopportati per la salvezza dell’umanità.

è in questa corredenzione che mia Madre fu soprattutto grande; ed è per questo che Io domando che la giaculatoria, quale lo l’ho dettata (Cuore Addolorato e Immacolato di Maria pregate per noi) sia approvata e propagata in tutta la Chiesa, allo stesso modo di quella del mio Cuore, e che essa sia recitata da tutti i miei sacerdoti dopo il sacrificio della Messa.

Essa ha già ottenuto molte grazie; e ne otterrà ancora di più, in attesa che, con la Consacrazione al Cuore Addolorato e Immacolato della Madre mia, la Chiesa sia risollevata e il mondo rinnovato.

Questa devozione al Cuore Addolorato e Immacolato di Maria rianimerà la fede e la fiducia nei cuori affranti e nelle famiglie distrutte; aiuterà a riparare le rovine e mitigherà tanti dolori. Sarà una nuova sorgente di forza per la mia Chiesa, portando le anime, non solo alla fiducia nel mio Cuore, ma anche all’abbandono nel Cuore Addolorato di mia Madre».

I DOLORI DI MARIA
MARIA FU LA REGINA DEI MARTIRI, PERCHE’ IL SUO MARTIRIO FU IL PIU’ LUNGO E IL PIU’ TERRIBILE DI QUELLO DI TUTTI I MARTIRI.

Chi potrà avere un cuore cosi duro da non intenerirsi nell’udire il fatto tanto crudele accaduto un tempo sulla terra ? Viveva una madre nobile e santa la quale aveva un solo figlio ed egli era il più amabile che si possa immaginare, era innocente virtuoso bello ed amava teneramente sua madre al punto che non le aveva mai dato il minimo dispiacere; era sempre stato rispettoso, ubbidiente e amorevole, perciò la madre nella sua vita terrena aveva posto in questo figlio tutto il suo amore. Quando il ragazzo crebbe e divenne uomo, per invidia fu accusato falsamente dai suoi nemici e il giudice, benché avesse riconosciuto e dichiarato la sua innocenza, comunque, per non inimicarsi i suoi nemici, lo condannò ad una morte orribile ed infamante, appunto quella che gli invidiosi avevano richiesto. La povera madre dovette soffrire il dolore di vedere quell’adorabile ed amato figlio condannato ingiustamente nel fiore della gioventù e vederlo sottoposto ad una morte crudele, visto che lo fecero morire dissanguato dalle torture, in pubblico, su un patibolo infamante.

Cosa dite anime devote? Non è un caso degno di compassione? E questa povera madre? Già avete compreso di chi parlo. Il figlio giustiziato così crudelmente è il nostro amorevole Redentore Gesù, e la madre è la Beata Vergine Maria, che per nostro amore accettò di vederlo sacrificato alla giustizia divina dalla crudeltà degli uomini. Maria, dunque, sopportò per noi questo grande dolore che Le costò più di mille morti, e che merita tutta la nostra compassione e gratitudine. Se non possiamo ricambiare in altro modo tanto amore, almeno fermiamoci un poco a considerare la crudeltà di questa sofferenza per cui Maria divenne Regina dei martiri, poichè il suo martirio superò quello di tutti i martiri, visto che fu: il martirio più lungo e il martirio più crudele.