LO STRANO EPISODIO DI PADRE TARDIF

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Padre Michele Vassallo ha raccontato il misterioso episodio che segue, estremamente emblematico del potere del Santo Rosario in quanto gli è stato”donato misteriosamente” dal grande taumaturgo ed esponente del Rinnovamento Carismatico Cattolico mondiale Padre E. Tardif, considerato dall’Arcivescovo di Santiago (Mons. Flores)”…Uno dei più grandi uomini della Chiesa Cattolica negli ultimi decenni…”.

· Questo dono del Rosario costituisce una ulteriore convalida del valore del Santo Rosario: la preghiera dei miracoli.

– Durante la veglia di preghiera accadde un fatto strano: mi ritrovai a dialogare con P. Emiliano così come facevamo spesso durante la sua vita terrena. Gli dissi: “Padre, io non potrò più rivederti fino al giorno in cui avrò il privilegio di raggiungerti nella Gerusalemme Celeste. Mi resta di te solo il dolce ricordo del tuo paterno affetto, del tuo sorriso e della tua semplicità. Sei stato per me padre e maestro, il messaggero di Dio, la voce dello Spirito Santo. Ora mi lasci, così, all’improvviso senza darmi il tempo di accettare questo vuoto. Mi vergogno quasi a confessartelo, ma in tutti questi anni ho sempre desiderato chiederti un oggetto qualsiasi che ti appartenesse al fine di conservarlo in tuo ricordo…Avrei tanto voluto avere il coraggio di esternarti questo mio desiderio, ma ora è troppo tardi. Tu sei partito…”

Dopo qualche altro minuto di silenzio mi resi conto di essere un po’ stanco, quindi decisi di recarmi in cucina per bere un bicchiere d’acqua. Mi ero appena seduto quando arrivò una delle guardie che vegliava la salma e preoccupato mi disse: “Padre, dovrei chiederle un favore. Stranamente, nelle mani di Padre Emiliano, è capitata una corona del rosario. Al collo ne ha già una. Non capisco chi abbia potuto mettergliene una seconda nelle mani! Dovremmo toglierla ma non vorrei farlo io. Vorrei che lo facesse lei che è un sacerdote ed era un suo intimo amico-. Queste parole mi risuonarono come una risposta di P. Emiliano…Quella corona era il dono per me, ecco perché dovevo essere io a toglierla dalle sua mani per conservarla in suo ricordo. Tornai nella cappella, mi avvicinai alla bara e con molta attenzione presi la corona e la posi in un fazzoletto. Provai una dolce sensazione.Sembrava che Padre Emiliano mi stesse sorridendo. La posi in tasca e la conserverò gelosamente fino alla fine dei miei giorni.