Madonna delle lacrime: relazione medica sul liquido sgorgato dagli occhi della Madonnina

PRECISAZIONI E CONSIDERAZIONI

Il liquido in esame si presenta leggerissimamente opalescente e contiene minutissimi corpuscoli lievemente giallastri. La quantità di liquido da porre in esame è all’incirca un centimetro cubico e non consente alcuna macro-reazione chimica. Si ricorre quindi a una serie di microreazioni orientative con prove di confronto su acqua distillata, su acqua di fonte e su siero fisiologico (soluzione di cloruro di sodio al 9 per mille); inoltre vengono eseguite alcune reazioni specifiche e fondamentali relative alle ricerche chimico-fisico-biologiche in confronto di secreto lacrimale di adulto (prelevato al dott. Cassola dal dott. Cotzia) e secreto lacrimale di un bambino di anni due e mesi sette, appartenente allo Asilo Nido di Siracusa: Galeota Giuseppe di Santo – Via Molo. Le microreazioni chimiche vengono inoltre vagliate a vario ingrandimento al microscopio, con l’osservazione dell’intero campo della reazione chimica, determinando lo aspetto del precipitato, sempre raffrontato con preparati da reazioni di confronto come suddetto. A tale scopo le reazioni si sono preparate in vetrini portaoggetti da microscopio, ben puliti e dopo la osservazione oculare, cioè ad occhio nudo, si è iniziata la osservazione microscopica, (previa apposizione del vetrino copri-oggetto), confortata dalle prove di comparazione sui liquidi già detti e sulle lacrime secrete dai soggetti umani, prelevati come dianzi detto, in Laboratorio. L ‘osservazione delle varie reazioni venne controllata da ciascun membro della Commissione e l’osservazione visiva venne confortata da una accurata valutazione e coordinazione sia tecnica che scientifica di quanto era stato constatato. Le microreazioni eseguite si sono altresì limitate a quelle ricerche caratteristiche e relative alla composizione della materia che costituisce il rilievo della «Madonnina».

PROCEDIMENTO ANALITICO

Determinazione della reazione.
La determinazione della reazione si è eseguita mediante le cartine speciali per la ricerca comparativa del P.H., ottenendo P.H. =6,9.

Reazioni eseguite.

Le micro-reazioni sono state eseguite prelevando il liquido in esame con ansa di platino assolutamente pulita, i reattivi si sono posti sui vetrini pure con altra ansa di platino ben pulita alla fiamma.
Ricerca di solfati
Liquido in esame addizionato a nitrato di bario: non ha dato luogo alla formazione di alcun precipitato: Assenza di solfati.
Liquido in esame addizionato con acido cloridirico: non si è ottenuta alcune effervescenza:
Assenza di carbonati.
Liquido in esame addizionato a solfocianuro di potassio: non si è ottenuta la caratteristica colorazione rossa denotante il ferro:
Assenza di ferro.
Liquido in esame addizionato a piroantimoniato di potassio: precipitato bianco cristallino caratteristico del piroantimoniato sodico:
Presenza del sodio.
Presenza già rilevata alla fiamma mediante un filo di platino umettato del liquido in esame, dando luogo alla intensa colorazione gialla del sodio in fiamma ossidante. Anche il calcio è risultato assente, perché non si è osservata alla fiamma ossidante alcuna colorazione rosso aranciata. Liquido in esame addizionato a nitrato di argento in ambiente di acido nitrico: Precipitato bianco caseoso con lieve tendenza al giallo, stabilizzandosi nel caratteristico precipitato grossolanamente fioccoso, dalla formazione di cloruro di argento denotante la presenza di cloro. La lieve anomalia della colorazione del precipitato con noduli amorfi riscontrati all’osservazione microscopica (noduli amorfi di aspetto nerastro), ha dato luogo ad una discussione scientifico-tecnica tra i componenti la Commissione, che oltre a ripetere il saggio, hanno eseguito prove di confronto sia in soluzione fisiologica, che in acqua di fonte, osservando la caratteristica dell’aspetto del precipitato di cloruro di argento, sempre sotto il campo del microscopio senza peraltro rilevare in alcune di esse nè la caratteristica colorazione, nè i nuclei amorfi di aspetto nerastro. Si ricorre quindi al confronto della reazione sul secreto lacrimale di adulto riscontrando analogo precipitato con nuclei morfi di aspetto nerastro. La stessa reazione viene ancora eseguita sul secreto lacrimale del bambino sopramenzionato e ha dato luogo alla precipitazione più abbondante che nei due saggi precedenti, ma di aspetto più bianco e meno ricco di noduli amorfi di aspetto nerastro. Ora, poiché nel secreto lacrimale, oltre alla presenza del cloruro di sodio sono presenti piccolissime particelle di proteine o sostanze analoghe sempre del tipo quaternario, cioè formate da carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto; si può concludere che per quanto riguarda questo saggio, vagliato e controllato, il nitrato di argento dà luogo alla formazione di proteinato di argento solubile anche in presenza di cloruro di sodio e di acido che in rapporto alla quantità presente favorisce la colorazione che può andare dal giallo tenue al giallo-bruno ed anche al bruno-intenso, a seconda della quantità di sostanza proteica. Nella composizione proteinica (quaternaria) asportata da un liquido escretore, quale è il secreto lacrimale, è possibile la presenza, per affinità conduttiva e di composizione, di nuclei amorfi quali eventualmente gli urati alcalini (quaternari anch ‘essi) che determinano, in presenza di argento, la formazione di un composto di aspetto nerastro come i nuclei riscontrati sia nel liquido in esame che nei due secreti lacrimali umani, e che maggiormente si riscontrano nel secreto dell ‘adulto e, specie in quest’ultimo, la colorazione giallina del precipitato del cloruro di argento. Si verrebbe pertanto a presumere che non si riscontrano sostanze solubili ed elementi di composizione della materia di cui è composta la «Madonnina», ma il liquido in esame risulterebbe costituito da una soluzione acquosa di cloruro sodico in cui si nota la presenza di tracce di proteine e nuclei di formazione di composti d’argento di sostanze escretorie del tipo quaternario, ugualmente riscontra te nei secreti umani di confronto sottoposti all ‘analisi.

CONCLUSIONI

In definitiva, l’aspetto, l’alcalinità e la composizione inducono a far ritenere il liquido esaminato di analoga composizione del secreto lacrimale umano. Siracusa, 9 settembre 1953.
firmato: Dr. Michele Cassola, Direttore ff. della Sezione Micrografica del Laboratorio Provinciale.
Dr. Francesco Cotzia, Assistente Sezione Micrografica Laboratorio Provinciale, Siracusa.
Dr. Prof. Leopoldo La Rosa, Chimico igienista.
Dr. Mario Marletta, Medico Chirurgo.
Il sottoscritto Parr. Giuseppe Bruno attesta di avere assistito alle prove di esame praticate sul liquido, di cui nella 4 presente relazione, e di avere ricevuto il giuramento, sui SS. Evangeli, dei firmatari, che hanno alla mia presenza sottoscritto. In fede Giuseppe Bruno Parroco di S. Tommaso Ap. – Siracusa