Medjugorje: cosa dire dei veggenti? Risponde un prete esorcista

Don Gabriele Amorth: Che cosa dire dei veggenti?

Da un po’ di tempo se ne parla . Qualche punto fisso.
I sei simpatici ragazzi di Medjugorje sono cresciuti. Avevano dagli 11 ai 17 anni; ora ne hanno dieci in più. Erano poveri, sconosciuti, perseguitati dalla polizia e guardati con sospetto dalle autorità ecclesiastiche. Ora le cose sono molto cambìate. Le prime due veggenti, Ivanka e Mirjana, si sono sposate, lasciando dietro a sè qualche delusione; gli altri sono più o meno chiacchierati, tranne Vicka che sa cavarsela sempre col suo sorriso disarmante. Nel n° 84 di “Eco”, René Laurentin ha posto in evidenza i rischi che stanno ora correndo questi “ragazzi della Madonna”. Passati a un ruolo di protagonismo, fotografati e richiesti come dei divi, vengono invitati all’estero, ospitati in alberghi di lusso e ricoperti di doni. Da poveri e sconosciuti, si vedono al centro dell’attenzione, guardati da ammiratori e da innamorati. Jakov ha lasciato il suo impieguccio nel botteghino parrocchiale perchè un’agenzia di viaggi lo ha assunto con uno stipendio triplo. E’ la tentazione delle vie facili e comode del mondo, così diverse dagli austeri messaggi della Vergine? Sarà bene guardarci chiaro, distinguendo ciò che è di interesse generale dai problemi personali.

1. Fin dall’inizio la Madonna disse che aveva scelto quei sei ragazzi perchè così aveva voluto e non perchè fossero migliori degli altri. Le apparizioni con pubblici messaggi, se autentiche, sono carismi concessi da Dio gratuitamente, per il bene del popolo di Dio. Non dipendono dalla santità delle persone prescelte. La Scrittura ci dice che Dio può servirsi anche… di un’asina (Numeri 22,30).

2. Quando P.Tomislav guidava i veggenti con mano ferma, nei primi anni, ci teneva a dire a noi pellegrini: “I ragazzi sono come gli altri, difettosi e soggetti a peccare. Ricorrono a me con fiducia e io cerco di guidarli spiritualmente al bene”. Talvolta accadeva che l’uno o l’altro piangesse durante le apparizioni: confessava poi di avere ricevuto un rimprovero dalla Madonna.
Sarebbe sciocco aspettarsi che siano diventati santi di colpo; e sarebbe fuorviante pretendere che quei ragazzi vivano da dieci anni in una continua tensione spirituale, quale i pellegrini sperimentano nei pochi giorni di permanenza a Medjugorje. E’ giusto che abbiano i loro svaghi, i loro riposi. Ancora più errato sarebbe aspettarsi da loro che entrino in un convento, come S.Bernardetta. Prima di tutto ci si può e ci si deve santificare in qualsiasi stato di vita. Poi ognuno è libero di scegliere I cinque bambini a cui apparve la Madonna a Beauraing (Belgio, nel 1933) si sono tutti sposati, con disappunto dei loro compaesani… La vita di Melania e Massimino, i due bambini a cui apparve la Madonna a La Salette (Francia, nel 1846) non si svolse certo in modo esaltante (Massimino è morto alcoolizzato). La vita dei veggenti non è facile.

3. Diciamo sulnto che la santificazione personle e un problema individuale, dal momento che il Signore ci ha dato il dono della libertà. Tutti siamo chiamati alla santità: se ci sembra che i veggenti di Medjugorje non siano abbastanza santi, incominciamo a meravigliarci di noi stessi. Certo, chi ha avuto più doni ha più responsabilità. Ma, ripetiamo, i carismi sono dati per gli altri, non per l’individuo; e non sono un segno di santità raggiunta. Il Vangelo ci dice che anche i taumaturghi possono andare all’inferno: “Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? Nel tuo nome, non abbiamo cacciato demoni e fatto molti prodigi?”“Via da me, operatori di iniquità” dirà loro Gesù (Matteo 7, 22—23). Questo è un problema personale.

4. A noi interessa un altro problema: se i veggenti si sbandassero, questo fatto influirebbe sul giudizio riguardo a Medjugorje? Sia ben chiaro che io pongo il problema teorico, come ipotesi; nessun veggente per ora si è sbandato. grazie al Cielo! Ebbene, anche in questo caso, il giudizio non muta. Il comportamento futuro non cancella le esperienze carismatiche vissute nel passato. I ragazzi sono stati studiati come mai era stato fatto in nessuna apparizione; si è vista la loro sincerità e si è visto come, ciò che stavano vivendo durante le apparizioni, non era scientificamente spiegabile. Tutto questo non si cancella più.

5. Le apparizioni continuano da dieci anni. Hanno tutte lo stesso valore? Rispondo: no. Anche se le autorità ecclesiastiche si pronunciassero a favore, resterebbe aperto il problema del discernimento che le stesse autorità farebbero sui messaggi. Non c’è dubbio che i primi messaggi, quelli più significativi e caratterizzanti, hanno un’importanza nettamente maggiore rispetto ai messaggi successivi. Mi aiuto con un esempio. L’autorità ecclesiastica ha dichiarato autentiche le sei apparizioni della Madonna a Fatima, nel 1917. Quando la Madonna apparve a Lucia a Poatevedra (1925, per chiedere la devozione al Cuore Immacolato di Maria e la pratica dei 5 sabati) e a Tuy (nel 1929, per chiedere la consacrazione della Russia) le autorità hanno di fatto accettato i contenuti di queste apparizioni, ma non si sono pronunciate sudi esse. Come non si sono pronunciate su tante altre apparizioni avute da Sr. Lucia, e che certamente hanno un’importanza assai minore rispetto a quelle del 1917.

6. In conclusione, dobbiamo capire i rischi a cui i veggenti di Medjugorje sono esposti. Preghiamo per loro, perchè sappiano superare le difficoltà e abbiano sempre una guida sicura; quando è stata loro tolta, si è avuto l’ìmpressìone che si trovassero un pò disorientati. Non pretendiamo da loro l’impossibile; preteadiarno che si facciano santi, ma non secondo gli schemi del nostro cervello. E ricordiamoci che la santità la dobbiamo prima di tutto pretendere da noi stessi.

Fonte: Don Gabriele Amorth

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