Medjugorje: la veggente Vicka ci dice alcuni segreti sulle apparizioni

Janko: E così è spuntata la terza mattina, cioè il giorno della terza apparizione. L’emozione, come mi hai raccontato una volta, cresceva sempre di più, perché in quell’occasione, come affermate voi, vi siete veramente intrattenuti con la Madonna. Eravate quindi anche più sereni?
Vicka:Sì, certo. Però ci fu ugualmente sofferenza, perché nessuno ancora sapeva che cosa stava accadendo e che cosa ne sarebbe venuto fuori.
Janko:Forse eravate perplessi se andare o no lassù?
Vicka:Macché! Questo no. Noi non vedevamo l’ora che arrivassero le sei del pomeriggio. Durante il giorno sbrigavamo tutto in fretta, per poter andare lassù.
Janko:E così vi siete incamminati anche quel giorno?
Vicka:Certo. Avevamo un po’ di paura, ma la Madonna ci attirava. Appena partiti, stavamo attenti dove scorgerla.
Janko:Chi è andato il terzo giorno?
Vicka:Noi sei e tanta gente.
Janko:Chi voi sei?
Vicka:Noi sei veggenti e la gente.
Janko:E voi siete arrivati su e la Madonna non c’era?
Vicka:Ma niente affatto. Perché corri? Prima di tutto ci siamo incamminati sul sentiero a monte delle case, guardando se la Madonna appariva.
Janko:E avete visto niente?
Vicka: Ma come niente! Molto presto si è visto un lampo di luce per ben tre volte…
Janko:E perché questa luce? Si tratta di uno dei giorni più lunghi dell’anno; il sole è alto alto.
Vicka:Il sole è alto, ma la Madonna con la sua luce ha voluto farci vedere il punto in cui lei si trovava.
Janko:E chi ha visto quella luce?
Vicka: In tanti l’abbiamo vista. Non saprei dire in quanti. È importante che l’abbiamo vista noi veggenti.
Janko:Avete visto solo la luce o anche qualcos’altro?
Vicka:La luce e la Madonna. E a che cosa ci sarebbe servita soltanto la luce?
Janko:Dove si trovava la Madonna? nello stesso posto dei primi due giorni?
Vicka:Macché! Si trovava in un posto completamente diverso.
Janko:Più in alto o più in basso?
Vicka:Molto, molto più in alto.
Janko:E perché?
Vicka:Perché? Vallo tu a chiedere alla Madonna!
Janko:Marinko mi ha raccontato, dato che anche lui quel giorno si trovava insieme a voi, che tutto è accaduto sotto una roccia, dove si trova una vecchia croce di legno. Forse su una vecchia tomba.
Vicka:Io di questo non so niente. Io lì non sono mai stata né prima né dopo.
Janko:Bene. E cosa avete fatto quando l’avete vista, come tu dici?
Vicka:Siamo corsi su come se avessimo avuto le ali. Là ci sono soltanto spine e pietre; la salita è difficile, ripida. Ma si correva, si volava come uccelli. Tutti correvamo, noi e la gente.
Janko:C’era quindi con voi della gente?
Vicka:Sì, te l’ho già detto.
Janko:Quanta gente c’era?
Vicka:Chi l’ha contata? Si diceva che c’erano più di mille persone. Forse di più; sicuramente molte di più.
Janko:E al segno della luce tutti siete corsi lassù?
Vicka:Noi per primi, e la gente dietro a noi.
Janko:Ti ricordi chi è arrivato per primo dalla Madonna?
Vicka:Penso Ivan.
Janko:Quale Ivan?
Vicka:L’Ivan della Madonna. (Si tratta del figlio di Stankoj).
Janko:Sono contento che sia stato lui, che è un uomo, ad arrivare per primo.
Vicka: E va bene; rallegrati pure!
Janko:Vicka, l’ho detto solo per scherzo. Dimmi piuttosto che cosa avete fatto quando siete arrivati su.
Vicka: Eravamo un po’ turbati, perché di nuovo lvanka e Mirjana si sono sentite un po’ male. Ci siamo allora dedicate a loro, e tutto è passato presto.
Janko:E cosa faceva frattanto la Madonna?
Vicka: Era scomparsa. Noi ci siamo messi a pregare, e lei è ritornata.
Janko:Come si presentava?
Vicka: Come il giorno prima; solo, ancor più contenta. Meravigliosa, sorridente…
Janko:Allora, come hai detto, l’avete aspersa?
Vicka:Sì, sì.
Janko:Bene. Questo per me è molto interessante. Perché l’avete aspersa?
Vicka: Tu non lo sai proprio come è successo. Nessuno sapeva con sicurezza di chi si trattava. Chi diceva questo e chi diceva quello. Io non avevo mai sentito dire fino allora che anche Satana può apparire.
Janko:Allora qualcuno si è ricordato che Satana ha paura dell’acqua benedetta…
Vicka:Sì, è vero. Tante volte ho sentito ripetere da mia nonna: «Ha paura come il diavolo dell’acqua santa»! Infatti le donne più anziane ci hanno detto di aspergerla con acqua benedetta.
Janko:E quest’acqua santa, dove l’avete presa?
Vicka:Ma va! Perché ora vuoi fare l’indiano? Come se non lo sapessi che in ogni casa cristiana c’è del sale benedetto e dell’acqua.
Janko:Sta bene, Vicka. Piuttosto mi potresti dire chi ha preparato l’acqua benedetta?
Vicka:Me ne ricordo come se lo vedessi in questo momento: l’ha preparata mia madre.
Janko:E come?
Vicka:E che, non lo sai? Ha messo del sale nell’acqua, ha mescolato e basta. Frattanto tutti recitavamo il Credo.
Janko:Chi ha portato su l’acqua?
Vicka:Lo so: il nostro Marinko, e chi altro?
Janko:E chi l’ha aspersa?
Vicka:L’ho aspersa proprio io.
Janko:Hai buttato l’acqua verso di lei e basta?
Vicka:L’aspergevo e dicevo ad alta voce: «Se sei la Madonna, rimani; se non lo sei, vattene via da noi».
Janko:E lei?
Vicka:Ha sorriso. Mi è sembrato che le fosse piaciuto.
Janko:E non ha detto niente?
Vicka:No, niente.
Janko:Che pensi: qualche goccia almeno è caduta su di lei?
Vicka:Come no? Io mi sono avvicinata e non l’ho risparmiata!
Janko:Questo è davvero interessante. Da tutto ciò potrei dedurre che da voi usano ancora l’acqua benedetta per aspergere la casa e i suoi dintorni, come si usava anche durante la mia infanzia.
Vicka:Sì, certo. Come se noi non fossimo più cristiani!
Janko:Vicka, questo è bello e ne sono veramente contento. Vuoi che andiamo avanti?
Vicka:Possiamo e dobbiamo farlo. Altrimenti non arriveremo mai alla fine.