13enne cristiana rapita e convertita con forza all’Islam, è tornata a casa

Un anno fa ha fatto discutere il triste caso di Arzoo Raja, una 14enne cattolica rapita e convertita con la forza all’Islam, costretta a sposare una persona di 30 anni più grande di lei.

Allora l’Alta Corte del Pakistan aveva emesso una sentenza a favore del rapitore e del marito della ragazzina. Tuttavia, alla vigilia di Natale del 2021, il tribunale ha emesso un nuovo ordine e Arzoo è potuta tornare a casa da mamma e papà.

Stando a quanto riportato da Asia News, il 22 dicembre scorso la famiglia ha riportato a casa la giovane cattolica – ora musulmana – dopo avere ottenuto l’ingiunzione del tribunale, assicurando che si prenderanno cura della figlia con amore.

All’udienza tenutasi lo stesso giorno in mattinata, il ricorso presentato dalla famiglia chiedeva ad Arzoo Raja di poter lasciare l’istituto governativo Panah Gah, dove abitava, affidato ai servizi sociali, tornando a vivere con i genitori, dopo un anno riflessione sulle proprie scelte di vita.

Il giudice ha parlato con Arzoo e i suoi genitori. Arzoo Raja, che all’epoca del matrimonio forzato era una ragazza cattolica di 13 anni, ha manifestato la sua volontà di tornare dai suoi genitori. Interrogata sulla sua conversione all’Islam, ha risposto di essersi convertita “di sua spontanea volontà”.

Da parte loro, i genitori hanno affermato che hanno accolto la figlia con gioia, si sono impegnati a prendersi cura di lei e a non farle pressioni sul tema della conversione religiosa.

Dilawar Bhatti, presidente dell’‘Alleanza dei popoli cristiani‘, presente all’udienza, ha accolto con favore la decisione della corte. Parlando all’Agenzia Fides, ha detto: “E’ una buona notizia che Arzoo tornerà a vivere con la sua famiglia e trascorrerà il Natale in pace. Molti cittadini, avvocati, operatori sociali, hanno alzato la voce, si sono impegnati e hanno pregato per questo caso. Ringraziamo tutti Dio”.

Nel frattempo, Azhar Ali, il rapitore di 44 anni della ragazzina cattolica, deve affrontare un processo ai sensi del Child Marriage Restriction Act del 2013, per violazione della legge sul matrimonio precoce.

Fonte: ChurchPop.es.