Papa Francesco bacchetta i politici di tutto il mondo, il rimprovero

La politica sia al servizio del bene comune e non del tornaconto personale. Il Papa, incontrando i parlamentari e legislatori cattolici di tutto il mondo, li invita anche a regolamentare l’uso delle tecnologie in favore del bene comune.

Nel suo discorso, il Pontefice parla del ”contesto difficile” in cui stiamo vivendo con la pandemia che ha provocato ”duecento milioni di casi confermati e quattro milioni di morti”.

Da qui il monito ai parlamentari: ”Ora siete chiamati a collaborare, attraverso la vostra azione politica, a rinnovare integralmente le vostre comunità e la società intera. Non solo per sconfiggere il virus, e nemmeno per tornare allo status quo antecedente la pandemia, sarebbe una sconfitta, ma per affrontare le cause profonde che la crisi ha rivelato e amplificato: la povertà, la disuguaglianza sociale, l’estesa disoccupazione e le mancanze di accesso all’educazione”.

Papa Francesco osserva che in un’epoca come la nostra di ”perturbazione e polarizzazione politica”, parlamentari e politici cattolici ”non sono tenuti in grande stima, e questo non è nuovo”, ma li sprona a lavorare per il bene comune. È vero – osserva – che ”le meraviglie della scienza e della tecnologia moderna hanno aumentato la nostra qualità di vita, ma abbandonate a loro stesse e alle sole forze del mercato, senza gli opportuni orientamenti impressi dalle assemblee legislative e delle altre pubbliche autorità guidate dal senso di responsabilità sociale, queste innovazioni possono minacciare la dignità dell’essere umano”.

Papa Francesco ha sottolineato che non si tratta di ”frenare il progresso tecnologico”, ma piuttosto di ”proteggere la dignità umana quando viene minacciata”, come con ”la piaga della pornografia minorile, lo sfruttamento dei dati personali, gli attacchi alle infrastrutture critiche come gli ospedali, le falsità diffuse tramite i social”.

Osserva Francesco: ”Una legislazione attenta può e deve guidare l’evoluzione e l’applicazione della tecnologia per il bene comune”. Da qui l ‘invito ad ”assumere il compito di una seria e approfondita riflessione morale sui rischi e le opportunità insiti nel progresso scientifico e tecnologico, affinché la legislazione e le norme internazionali che li regolano possano concentrarsi sulla promozione dello sviluppo umano integrale e della pace, piuttosto che sul progresso fine a sé stesso”.