Papa Francesco: Iraq, il viaggio da fare!

Papa Francesco: il viaggio da fare. Partirà per il viaggio in Iraq, un viaggio difficile considerato anche la situazione sanitaria che stiamo vivendo in questo periedo in tutto il mondo. Si realizza, quindi un sogno già fatto da Giovanni Paolo II nel lontano 1999. Lo scopo di questo viaggio sarebbe un sostegno ai cristiani iracheni, alla ricostruzione del paese devastato ormai dalla guerra e dal terrorismo.

Era il 1999, quando Giovanni Paolo II, progettò una breve ma significativo pellegrinaggio a Ur dei Caldei, prima tappa del cammino giubilare nei luoghi della salvezza. Ma il viaggio, venne sconsigliato, perché in realtà avrebbe inasprito di più i rapporti con Saddam Hussein durante la prima guerra del Golfo. Voleva partire da Abramo, dal padre comune riconosciuto da ebrei, cristiani e musulmani. Papa Wojtyla non volle sapere del contrario nonostante molti tentativi da parte del Presidente americano.

Il papa , ha un obiettivo ben preciso vuole basare tutti i rapporti con l’Oriente sul “dialogo” un mezzo con il quale il pontefice vorrebbe ricostruire il paese. Il paese è in ginocchio dal 1999, causa della sanguinosa guerra contro l’Iran (1980-1988) e per le sanzioni internazionali seguite all’invasione del Kuwait e alla prima guerra del Golfo. Il papa argentino, vuole realizzare il sogno del papa polacco, dopo la guerra, i cristiani in Iraq sono rimasti meno della metà, queste sono le parole del pontefice : “Io appartengo a quella generazione che ha vissuto la seconda Guerra Mondiale ed è sopravvissuta. Ho il dovere di dire a tutti i giovani, a quelli più giovani di me, che non hanno avuto quest’esperienza: ‘Mai più la guerra!’, come disse Paolo VI nella sua prima visita alle Nazioni Unite. Dobbiamo fare tutto il possibile!”.

Papa Francesco: il viaggio da fare per combattere l’ISIS


Papa Francesco: il viaggio da fare per combattere l’ISIS. Iraq venne colpito dal terrorismo, e nel 2014 venne proclamato L’ISIS, concentrato tutto sulla violenza e sulla morte. Ovviamente a pagarne le spese non è sicuramente lo stato o chi li gestisce, ma è la popolazione, le persone innocenti. il pontefice ,ha voluto scolpire nella sua ultima enciclica “Fratelli tutti”: “Non possiamo più pensare alla guerra come soluzione, dato che i rischi probabilmente saranno sempre superiori all’ipotetica utilità che le si attribuisce. Davanti a tale realtà, oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile ‘guerra giusta’. Mai più la guerra!… Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa.


Molti cristiani del posto, a causa della guerra hanno dovuto lasciare la propria casa, hanno lasciato le loro tradizione ma soprattutto hanno assistito allo crollo della Chiesa Cattolica ovvero una chiesa antica che per molti di loro era un punto di riferimento spirituale. Molti cristiani lo attendono da anni, un po’ come cercare l “salvezza” spirituali . Papa Francesco ha detto, di voler fare a tutti i costi questo viaggio, vuole farlo da papa e non tradire a Roma.
Nonostante tutti i rischi non vuole deludere gli iracheni, il cuore del primo viaggio internazionale dopo quindici mesi di blocco forzato a causa delle conseguenze del Covid-19, sarà l’appuntamento di Ur, nella città da cui partì il patriarca Abramo. Questa è l’occasione per riunire tutto il mondo anche il Medio Oriente con la preghiera e la fratellanza.