Pensiero di Padre Pio del 27 Aprile

Col pensiero e nella confessione non si deve tornare sulle colpe accusate nelle confessioni precedenti. Per la nostra contrizione Gesù le ha perdonate al tribunale di penitenza. Là egli si è trovato dinanzi a noi e alle nostre miserie come un creditore di fronte a un debitore insolvibile. Con un gesto d’infinita generosità ha lacerato, ha distrutto le cambiali da noi sottoscritte peccando, e che non avremmo certo potuto pagare senza il soccorso della sua clemenza divina. Tornare su quelle colpe, volerle riesumare soltanto per averne ancora il perdono, soltanto per il dubbio che non siano state realmente e largamente rimesse, non sarebbe forse da considerare come un atto di diffidenza verso la bontà della quale aveva dato prova, lacerando egli stesso ogni titolo del debito da noi contratto col peccare?… Torni, se ciò può esser motivo di conforto alle anime nostre, torni pure il pensiero alle offese arrecate alla giustizia, alla sapienza, all’infinita misericordia di Dio: ma solo per piangere su di esse le lacrime redentrici del pentimento e dell’amore.

Casto Padre Pio da Pietrelcina che hai tanto amato il tuo Angelo Custode il quale ti faceva da guida, da difensore e da messaggero. A te le Figure Angeliche portavano le preghiere dei tuoi figli spirituali. Intercedi presso il Signore affinché anche noi impariamo a servirci del nostro Angelo Custode che per tutta la nostra vita č pronto a suggerirci la via del bene ed a dissuaderci dal compiere il male.

Ŧ Invoca il tuo Angelo Custode, che ti illuminerā e ti guiderā. Il Signore te lo ha messo vicino appunto per questo. Perciō serviti di lui ŧ. Padre Pio