Pillole di Fede 24 Gennaio “si gettavano addosso per toccarlo”

Seguite l’esempio del nostro Salvatore che ha voluto subire la Passione per imparare la compassione, sottomettersi alla povertà per comprendere i poveri. Come “imparò l’obbedienza dalle cose che patì” (Eb 5,8), così ha voluto ‘imparare’ la misericordia… Forse vi sembrerà strano quanto ho appena detto di Gesù: egli che è la sapienza di Dio (1Cor 1,24), che cosa ha potuto imparare?…

Voi riconoscete che egli è Dio e uomo in una sola persona. In quanto Dio eterno, ha sempre avuto la conoscenza di tutto; in quanto uomo, nato nel tempo, ha imparato molte cose nel corso del tempo. Cominciando ad essere nella nostra carne, ha anche cominciato a conoscere per esperienza le miserie della carne. Sarebbe stato meglio e più saggio per i nostri progenitori non aver fatto questa esperienza, ma il loro creatore è “venuto a cercare ciò che era perduto” (Lc 19,10). Egli ha avuto pietà della sua opera ed è venuto a trovarla, scendendo con la sua misericordia là dove ella era miseramente caduta…

Non era solo per condividere la loro disgrazia, ma per liberarli dopo aver patito le loro stesse pene: per diventare misericordioso, non come un Dio nella sua beatitudine eterna, ma come un uomo che condivide la situazione degli uomini… Meravigliosa logica dell’amore! Come avremmo potuto conoscere l’ammirevole compassione di Dio se essa non si fosse interessata alla miseria esistente? Come avremmo potuto capire la compassione di Dio se essa fosse rimasta umanamente estranea alla sofferenza?… Alla misericordia di Dio, dunque, Cristo ha unito quella dell’uomo, senza cambiarla, ma moltiplicandola, come è scritto: “Uomini e bestie tu salvi, Signore. Quanto è abbondante la tua misericordia, o Dio!” (Sal 35, 7-8 Vulg).