Pillole di Fede 25 Gennaio “Costui non è quel tale che ci perseguitava?”

“Noi non predichiamo noi stessi; ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù” (2 Cor 4,5). Chi è dunque questo testimone che annunzia Cristo? Proprio colui che prima lo perseguitava. Grande meraviglia! Il persecutore di prima, eccolo che annunzia Cristo. Perché? Sarà forse stato comprato? Ma nessuno avrebbe potuto convincerlo in tal modo. Forse l’ha accecato la vista di Cristo su questa terra? Gesù era già salito in cielo. Saul era uscito da Gerusalemme per perseguitare la Chiesa di Cristo e, tre giorni dopo, a Damasco, il persecutore è divenuto predicatore. Per quale influenza? Altri citano come testimoni in favore dei loro amici gente della loro parte. Io, invece, ti ho dato come testimone uno che prima era nemico.

Dubiti ancora? Grande è la testimonianza di Pietro e Giovanni ma… erano proprio della casa. Quando il testimone, un uomo che dopo morrà per causa di Cristo, è colui che prima era nemico, chi potrebbe ancora dubitare del valore della sua testimonianza? Io sono proprio in ammirazione davanti al piano dello Spirito…: Concede a Paolo che era persecutore, di scrivere le sue quattordici lettere… Siccome non si può contestare il suo insegnamento, ha concesso a colui che era prima il nemico e il persecutore di scrivere più di Pietro e Giovanni. In questo modo, la fede di noi tutti può essere consolidata. Riguardo a Paolo infatti, tutti si meravigliavano e dicevano: “Ma costui non è quel tale che a Gerusalemme infieriva contro di noi, ed era venuto qua precisamente per condurci in catene?” (At 9,21) Non meravigliatevi, dice Paolo. Lo so bene, “duro è per me ricalcitrare contro il pungolo” (At 26,14). “Non sono degno neppure di essere chiamato apostolo” (1 Cor 15,9); “mi è stata usata misericordia perché agivo senza saperlo” … “La grazia del Signore nostro ha sovrabbondato” (1 Tm 1,13-14).