Preghiera di oggi: Devozione alla Divina Provvidenza per ricevere una grazia materiale

Ascoltiamo Suor Gabriella: “Era il mese di giugno; una mattina ero con le nostre Suore alla S. Messa alla MADONNETTA e facevo il ringraziamento della Comunione, quando ad un tratto non vidi più niente e si fece davanti a me come un grande lenzuolo e in mezzo un bellissimo cuore color carne. Al posto della corona di spine vidi tante rose rosse divise da 5 rose bianche… ” Gesù le suggerisce una giaculatoria da recitarsi come un coroncino: “O MIO DOLCE TESORO GESU’, DAMMI IL TUO BEL CUORE” e le dice che “con questa manifestazione vuole affidare alla Famiglia Vincenziana due classi di persone: i Sacerdoti infedeli e i massoni”

A Luserna, il 17 sett. 1936 (o 1937?) Gesù si manifesta nuovamente a Suor Bolgarino per affidarle un altro incarico. Ne scrive a Mons Poretti: “Gesù mi apparve e mi disse: Ho il cuore tanto pieno di grazie da dare alle mie creature che è come un torrente che straripa; fa di tutto per far conoscere ed apprezzare la mia Provvidenza divina…. Gesù aveva un foglietto in mano con scritto proprio questa preziosa invocazione:

“PROVVIDENZA DIVINA DEL CUOR DI GESù, PROVVEDETECI”

Mi disse di scriverla e farla benedire è di sottolineare la parola divina perché tutti capiscano che viene proprio dal Suo Divin Cuore… che la Provvidenza è un attributo della Sua Divinità, perciò inesauribile… ” “Gesù mi assicurò che in qualsiasi necessità morale, spirituale e materiale, Egli ci avrebbe soccorsi… Così si può dire a Gesù, per chi manca di qualche virtù, Provvedeteci di umiltà, di dolcezza, di distacco dalle cose della terra… Gesù a tutto provvede!”

” Il 20 agosto 1939 aveva scritto a Mons. Poretti: “…Lui mi disse di entrare spiritualmente nel Tabernaeolo…Là Egli esercita la stessa Vita che conduceva sulla terra, cioè ascolta, istruisce, consola… Io racconto a Gesù, con amorosa confidenza le mie cose e anche i miei desideri e Lui mi dice le sue pene, che io cerco di riparare e se fosse possibile fargliele dimenticare”” …E tutte le volte che posso fare qualche piacere o rendere qualche servizio alle mie care Sorelle, provo una contentezza tale, sapendo di far piacere a Gesù”.

Dalla Corrisponda di Suor BORGARINO
Quello che colpisce singolarmente alla lettura della corrispondenza di Suor Borgarino è la posizione di umile indifferenza nella quale mantiene costantemente se stessa.Suor ab rie a conversa familiarmente con Gesù … riceve continue sollecitazioni a pregare per intenzioni particolari, a presentare a Gesù situazioni di dubbio e di sofferenza … ed essa lo fa, con estrema semplicità, ma al momento di trasmettere una risposta non si esprime con autorità, usa invece una formula di grande umiltà e discrezione, nel rispetto della libertà del suo interlocutore:

“SE CREDE”.

“Ho letto del Rev. Missionario, ne ho parlato con Gesù, Se crede trasmettergli la risposta di Gesù: Se tu conoscessi il dono del Divin Cuore, quanto ti ama, tu saresti troppo felice, della vera felicità che viene da Gesù ”

Alla Direttrice del Seminario: “Le sue poche righe tanto impregnate di puro Amor di Dio e del prossimo mi fanno tanto del bene e la ringrazio. Siccome mi ha scritto della morte improvvisa, non tanto preparata, del caro Padre della desolatissima Seminarista, io sono andata da Gesù e come per grazia di Dio faccio sempre Gli ho detto tutto. Se crede, faccia sapere alla cara Seminarista, per sua grande consolazione, che Gesù nella sua infinita misericordia lo ha salvato e che la figlia Gli prometta con la Sua Grazia di essere sempre fedele alla sua Santa Vocazione di Figlia della Carità”

“Se crede, mia Buona Sr Direttrice, dica alle anime che la circondano di presentare con tanto amore al nostro dolce Amore Gesù e all’ Immacolata nostra Madre, tutto quello che la Provvidenza Divina permette a noi di penoso: in queste piccole sofferenze e contrarietà del momento si possono sempre offrire, invisibili ma vere, rose di merito per la beata eternità nostra e per aiutare le care anime nella salvezza eterna. ”

CORONCINO AL SACRO CUORE DI GESU’

ATTO DI CONTRIZIONE:

O Gesù d’amore acceso, non ti avessi mai offeso. O mio caro e buon Gesù, con la tua santa grazia, non ti voglio offender più, né mai più disgustarti perché Ti amo sopra ogni cosa.

Provvidenza Divina del Cuor di Gesù, provvedeteci
(Si ripete 30 volte l’invocazione intercalando ad ogni decina un “Gloria al Padre”)

Si termina ripetendo ancora tre volte la giaculatoria per onorare, con il numero complessivo, gli anni di vita del Signore, ricordando quello che Gesù diceva a S. Gabriella:”… Io non ho sofferto soltanto nei giorni della mia Passione, perche, la mia dolorosa passione mi era sempre presente, e soprattutto l’ingratitudine delle mie creature”.

Alla fine non dimentichiamo mai di ringraziare: solo chi è capace di ringraziare ha il cuore aperto per ricevere.