Preghiera di oggi: la potente devozione al Sacro Cuore

Promesse di Ns. Signore ai devoti del suo Sacro Cuore

Gesù benedetto, apparendo a S. Margherita Maria Alacoque e mostrandole il suo Cuore, fece le seguenti Promesse per i suoi devoti:

1. Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato

È il grido di Gesù che si rivolge alle folle di tutto il mondo: “ Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi, ed Io vi ristorerò”. Come la sua Voce raggiunge tutte le coscienze, così le sue grazie arrivano ovunque una creatura umana respiri, e si rinnova ad ogni battito del suo Cuore. Gesù invita tutti a dissetarsi a questa fonte d’Amore, promettendo la grazia di un’efficacia tutta particolare per adempiere gli obblighi del proprio stato a chi, con sincero amore, praticherà la devozione al suo Sacro Cuore.

Gesù fa sgorgare dal suo Cuore una fiumana d’aiuti interni: buone ispirazioni, soluzione di problemi, azione interiori, vigore insolito nella pratica del bene. Dona anche aiuti esterni: utili amicizie, affari provvidenziali, pericoli scampati, salute riacquistata. (Lettera 141)

2. Metterò e conserverò la pace nelle loro famiglie

È necessario che nelle famiglie entri Gesù, Egli porterà il dono più bello: la Pace. Una pace che, avendo per sorgente il Cuore stesso di Gesù, non verrà mai meno e perciò può coesistere anche con la povertà e con il dolore. La pace si ha quando tutto è “al posto giusto”, in perfetto equilibrio: il corpo soggetto all’anima, le passioni alla volontà, la volontà a Dio, la moglie cristianamente al marito, i figli ai genitori e i genitori a Dio; quando nel mio cuore riesco a dare agli altri, e alle varie cose, il posto stabilito da Dio. Gesù promette aiuti speciali, che faciliteranno questa lotta in noi e riempiranno di benedizioni, e quindi di pace, il nostro cuore e la nostra casa. (Lettere 35 e 131)

3. Li consolerò in tutte le loro pene

Alle nostre anime tristi, Gesù presenta il suo Cuore e offre la sua consolazione. “Come una madre accarezza il suo bimbo così anch’io ti consolerò” (Isaia 66,13).

Gesù manterrà la sua promessa adattandosi alle singole anime e donando ciò di cui hanno bisogno e a tutte svelerà il suo adorabile Cuore che comunica il segreto che dà forza, pace e gioia anche nel dolore: l’Amore.

“In ogni occasione ricorrete all’adorabile Cuore di Gesù deponendovi le vostre amarezze e angustie.

Fatene la vostra dimora e tutto sarà mitigato. Egli vi consolerà e sarà la forza della vostra debolezza. Là troverete un rimedio per i vostri mali e un rifugio in tutte le vostre necessità”.

(S. Margherita Maria Alacoque). (Lettera 141)

4. Sarò loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte

Gesù ci apre il suo Cuore come asilo di pace e rifugio tra il turbine della vita. Iddio Padre volle “che il Figlio suo Unigenito, pendente dalla croce, fosse conforto e rifugio di salvezza.”È un rifugio caldo e palpitante d’Amore. Un rifugio sempre aperto, di giorno e di notte, scavato nella forza stessa di Dio, nel suo Amore. Facciamo in Lui la nostra dimora continua e perpetua; nulla ci potrà turbare. In questo Cuore si gode di una pace inalterabile. Quel rifugio è asilo di pace soprattutto per i peccatori che vogliono sfuggire l’ira divina. (Lettera 141)

5. Spanderò copiose benedizioni su d’ogni loro impresa

Gesù promette una cascata di benedizioni, ai devoti del suo Sacro Cuore. La sua Benedizione significa: protezione, aiuto, ispirazioni opportune, forza per superare le difficoltà, buona riuscita nelle imprese. Il Signore ci promette benedizioni su tutto quello che intraprenderemo, su tutte le nostre iniziative private, in famiglia, in società, su tutta la nostra attività, purché ciò che operiamo non sia di danno al nostro bene spirituale. Gesù guiderà le cose in modo da arricchirci principalmente di beni spirituali, perché la nostra felicità vera, quella che dura in eterno, sia aumentata. È questo ciò che desidera il suo Amore per noi: il vero nostro bene, il nostro sicuro vantaggio. (Lettera 141)

6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l’oceano infinito della misericordia

Dice Gesù: “ Amo le anime dopo il primo peccato, se vengono umilmente a chiedermi perdono, le amo ancora dopo che hanno pianto il secondo peccato e se cadessero non dico un miliardo di volte, ma milioni di miliardi di volte, io le amo e le perdono sempre e lavo nel mio stesso Sangue l’ultimo peccato come il primo.” E ancora: “ Voglio che il mio amore sia il sole che illumina e il calore che riscalda le anime. Voglio che il mondo sappia che sono un Dio d’amore di perdono, di misericordia. Voglio che tutto il mondo legga il mio desiderio ardente di perdonare e di salvare, che i più miserabili non temano…che i più colpevoli non fuggano lontano da Me! Che tutti vengano, li aspetto come un padre a braccia aperte….” (Lettera 132)

7. Le anime tiepide diventeranno fervorose

La tiepidezza è una specie di languore, di torpore che non è ancora il freddo della morte del peccato; è un’anemia spirituale che apre la via all’invasione di un germe pericoloso, affievolendo a poco a poco le forze del bene. Ed è proprio questo progressivo indebolimento di cui si lamenta tanto il Signore con S. Margherita Maria. I cuori tiepidi lo amareggiano più dell’offesa aperta dei nemici. Perciò la devozione al Sacro Cuore è la celeste rugiada che ridona vita e freschezza all’anima appassita. (Lettere 141 e 132)

8. Le anime fervorose giungeranno in breve tempo grande perfezione

Le anime fervorose, mediante la devozione al Sacro Cuore, saliranno a gran perfezione senza fatica. Tutti sappiamo che quando si ama non si fa fatica e che, se si fa fatica, si trasforma in amore la fatica stessa. Il Sacro Cuore è la “fonte d’ogni santità ed è anche fonte d’ogni consolazione”, sicché, avvicinando le labbra a quel Costato ferito, noi beviamo santità e gioia.

Scrive S. Margherita Maria: “Non so se vi sia un altro esercizio di devozione nella vita spirituale che sia più a proposito per elevare un’anima in poco tempo alla perfezione più alta e per farle gustare le vere dolcezze che si trovano al servizio di Gesù Cristo”. (Lettera 132)

9. La mia benedizione poserà anche sulle case dove sarà esposta ed onorata l’immagine del mio Cuore

Gesù in questa Promessa ci fa conoscere tutto il suo Amore sensibile, proprio come ciascuno di noi s’intenerisce nel veder custodita la propria immagine. Bisogna però subito aggiungere che Gesù desidera tanto vedere esposta alla pubblica venerazione l’Immagine del suo Sacro Cuore, non solo perché questa delicatezza appaga, in parte, il suo bisogno intimo di premure e d’attenzioni, ma soprattutto perché, con quel suo Cuore trafitto dall’amore, vuol colpire l’immaginazione e, attraverso la fantasia, conquistare il peccatore che guarda l’Immagine e aprire in lui una breccia attraverso i sensi.

“Ha promesso d’imprimere il suo amore nel cuore di tutti coloro che porteranno quest’ Immagine e di distruggere in loro ogni movimento sregolato”. (Lettera 35)

10. Ai sacerdoti io darò la grazia di commuovere i cuori più induriti

Ecco le parole di Santa Margherita Maria: “Il mio divino Maestro mi ha fatto conoscere che coloro i quali lavorano per la salvezza delle anime, lavoreranno con successo meraviglioso e conosceranno l’arte di commuovere i cuori più induriti, purché abbiano una tenera devozione al Sacro Cuore, e s’impegnino ad ispirarla e a stabilirla ovunque.”

Gesù mette al sicuro la salvezza di tutti coloro che si consacrano a Lui per procurargli tutto l’amore, l’onore, la gloria che sarà in loro potere ed ha premura di santificarli e di renderli tanto grandi dinanzi al suo Eterno Padre, quanto essi si saranno preoccupati di dilatare il Regno del suo Amore nei cuori. Fortunati quelli che Egli impiegherà per l’esecuzione dei suoi disegni! (Lettera 141)

11. Le persone che propagheranno questa devozione, avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato mai.

Avere il proprio nome scritto nel Cuore di Gesù vuol dire godere un intimo scambio d’interessi, ossia un alto grado di grazie. Ma il privilegio straordinario che rende la Promessa la “perla del Sacro Cuore”, sta nelle parole “e non sarà mai cancellato”. Questo significa che le anime, che portano il nome scritto nel Cuore di Gesù, saranno continuamente in stato di grazia. Per ottenere questo privilegio, il Signore ha messo una condizione facile: propagare la devozione al Cuore di Gesù e ciò è possibile a tutti, in tutte le condizioni: in famiglia, in ufficio, nella fabbrica, fra gli amici….basta un po’ di buona volontà. (Lettere 41 – 89 – 39)

LA GRANDE PROMESSA DEL SACRO CUORE DI GESÙ:

I PRIMI NOVE VENERDÌ DEL MESE

12. “A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d’ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.” (Lettera 86)

La dodicesima promessa è detta “grande”, perché rivela la divina misericordia del Sacro Cuore verso l’umanità. Egli infatti promette la salvezza eterna.

Queste promesse fatte da Gesù sono state autenticate dall’autorità della Chiesa, in modo che ogni cristiano può credere con sicurezza alla fedeltà del Signore che vuole tutti salvi, anche i peccatori.

Per rendersi degni della Grande Promessa è necessario:

1. Accostarsi alla Comunione. La Comunione va fatta bene, cioè in grazia di Dio; se si è in peccato mortale bisogna prima confessarsi. La Confessione va fatta entro 8 giorni prima rispetto al 1° venerdì di ogni mese (o 8 giorni dopo, purché la coscienza non sia macchiata dal peccato mortale). Comunione e Confessione vanno offerte a Dio con l’intenzione di riparare le offese arrecate al S. Cuore di Gesù.

2. Comunicarsi per nove mesi consecutivi, al primo venerdì di ogni mese. Quindi chi avesse incominciato le Comunioni e poi per dimenticanza, malattia o altro motivo ne avesse tralasciata anche una sola, deve ricominciare da capo.

3. Comunicarsi ogni primo venerdì del mese. La pia pratica si può iniziare in qualsiasi mese dell’anno.

4. La S. Comunione è riparatrice: deve quindi essere ricevuta con l’intenzione di offrire conveniente riparazione per le troppe offese arrecate al Sacro Cuore di Gesù.